MIRIAM MELLERIN – Miriam Mellerin
Alternative Rock, sperimentale, caotico ed angosciante sono le prime parole che mi vengono in mente ascoltando i Miriam Mellerin.
Band giovanissima da Pisa, in appena due anni hanno potuto dimostrare di avere le idee chiarissime riguardo ai vari stati d’animo che tutto l’album, in maniera uniforme, riesce ad esprimere.
Certo le loro ispirazioni sono udibili a tutti quelli che compreranno il loro album. Non si può non citare le ormai storiche band alternative italiane come Verdena, il Teatro degli Orrori e Marlene Kuntz.
La seconda si intitola ‘Made in Italy’, un pezzo inizialmente più orecchiabile, il testo è esplicitamente riferito all’Italia con frasi molto incisive come “scappa” o “povera penosa penisola”, un bel pezzo costruito su una buona base ritmica, grazie a Pietro Borsò dietro le pelli.
‘Insetti’ è il pezzo successivo, una canzone veloce con un buon groove di base, diretta e aggressiva. Si continua con uno degli unici due pezzi cantati in inglese, ‘Trust’, come in tutti i pezzi dei Miriam Mellerin, la parte più psichedelica la inserisce Daniele Serani con la sua Gibson SG, accordi di tensione, suoni ed effetti adattissimi nel genere portano sicuramente in un gradino più alto il sound della band.
‘Ostrakon’ è uno dei pezzi che ho preferito nell’album, molto deciso, con uno scream da 15 secondi e un riff molto semplice e diretto.
Il penultimo pezzo si intitola ‘B.H.O.O.Q’, l’altro pezzo in inglese, si distingue dagli altri per un elevata quantità di suoni ed una struttura veramente particolare, fiati e numerosi cambi di tempo portano veramente ad un momento di pura follia.
‘Stilnovo’ è l’ultimo pezzo di questo album, 12 minuti di musica divisa in tre parti scollegate tra di loro, dal del puro noise al, perché no, silenzio.
Una buona interpretazione vocale da parte di Diego Ruschena, una base ritmica buona e varia. Non è un genere dove si può certo guardare il dettaglio o l’imperfezione, e alle volte tali imperfezioni sono apprezzate e inserite in maniera totalmente conscia, ad un orecchio allenato sul genere non ci saranno problemi all’ascolto, un pò meno per gli appassionati della perfezione.
Testi interessanti ed attuali, grazie anche alla musica, creano uno stato d’animo veramente particolare, dove pure il rumore o il silenzio hanno un senso perfetto.
Come primo lavoro direi che questi tre ragazzi ci hanno azzeccato, sperando che nel loro futuro continuino in maniera ancora più personale.
1- Parte di me
2- Made in Italy
4- Trust
5- Ostrakon
6- B.H.O.O.Q
7- Stillnovo
Diego Ruschena – voce e basso
Daniele Serani – chitarre
Pietro Borsò – batteria
Fondatore di Suoni Distorti Magazine e motorheadbanger.