I Downfall sono una band thrash metal anconetana nata dalle ceneri di due band hard rock alla fine del 2007. Dopo un assestamento definitivo alla formazione i nostri si propongono al pubblico con questo omonimo Ep di debutto uscito lo scorso Marzo e registrato presso il Fenicestudio Audiowork. La tipologia di thrash metal proposta dai nostri è riconducibile inequivocabilmente alla vecchia scuola americana, di fatto, durante l’ascolto di questo cd si ha modo di trovare influenze provenienti da band quali Metallica, Anthrax, Slayer, Testament e Pantera, tra gli altri. Ma è da notare anche qualche
piccola mitragliata di matrice death metal (giusto un paio di episodi) e qualche velatura hardcore.
La sirena d’allarme di ‘Here Comes The Night’ apre il lavoro che subito lascia piede libero a stacchetti classici del genere dove il cantato e la ritmica palesano le influenze descritte, Anthrax su tutti! Sembra davvero di stare ascoltando un lavoro thrash della vecchia guardia. Nel pezzo si alternano momenti cavalcanti ad aperture melodiche che mi hanno fatto venire in mente i Metallica.
Grande preparazione dei musicisti che si mostrano tutti in ottima forma, facendo immaginare anche un loro background in qualche modo progressive (da non confondere con influenze progressive però).
Chitarre suonate in modo idoneo per il genere con qualche trovata influenzata dal tanto compianto Dimebag Darrel vengono sostenute da una ben articolata base ritmica. Attacco diretto e martellante con ‘Thrashing For’, dove potenza e tecnica si uniscono a favore di un dovuto headbanging durante l’ascolto. Un pezzo basato su un classico Tupa-Tupa, dove si ritrova anche in qualche piccolo frangente una mini tirata di matrice death, come accennato in apertura di recensione.
Il cantato è grezzo e urlante come il maestro Tom Araya insegna, con metriche che rimandano allo stesso, mostrando un vocalist incazzato al punto giusto. All’interno troviamo una scarica di pura energia dove si mette ben in mostra anche la chitarra solista che farebbe venire in mente i Megadeth per alcuni aspetti. Altra cosa da notare è una lieve velatura hardcore durante le parti cantate.
Ovviamente non immaginatevi nulla di nuovo per il genere, e ripeto per l’ennesima volta, che oggi giorno è davvero difficilissimo innovare lo stesso, almeno che non si voglia uscire almeno un pò dall’etichetta imposta a queste situazioni sonore, cosa che la band ci tiene a non fare.
Una marcia portata avanti da base ritmica e chitarre si apre subito in attacco frontale con la successiva ‘No Return’ dove la prima band che mi viene in mente in termini di paragoni sono i Metallica, specialmente per il cantato ed i Testament come carica e tempistica.
La produzione è ruvida e minimale come ci si aspetterebbe, anche se qualche piccolo punto da sistemare ci sarebbe. Si passa da sfuriate dirette a momenti un pò più cadenzati, con chitarre avvolgenti ed aggressive che sparano riff taglienti a ripetizione. Palese anche qualche influenza tratta dai Pantera, che comunque fa capire che i nostri siano musicisti abbastanza ferrati in materia di thrash americano. Alcuni effetti di interferenza concludono l’episodio per arrivare alla track di chiusura.
Prima ci tengo però a sottolineare un mio pensiero, cioè, che la band, con le qualità possedute, potrebbe fare qualcosa di più vario e non limitarsi alle sole influenze citate fin’ora, sarebbe un peccato limitare le proprie potenzialità. Ovviamente è un mio pensiero, nonchè, un piccolo suggerimento ai musicisti, fermo restando che siano liberi di accettarlo o meno!
Il rischio però è che dopo un paio di ascolti il cd risulta essere ripetitivo e troppo lineare per la situazione. ‘Street Legion’ porta avanti il discorso fin’ora illustrato, mantenendo la stessa energia, con in se una vena hardcore più marcata, ma lasciando al suo interno la scarsità di mordente. Ovvero, in alcune parti mi sarei aspettato situazioni più tirate e dirette. Si arriva a palesare troppo la propria passione per la band di James Hetfield.
Arrivando a dover dare un parere sommario al prodotto, è da suggerire ai thrashers più conservatori e tradizionalisti un dovuto ascolto. Ovviamente ricordo che si tratta di una giovane band al debutto, per cui è lecito attendersi di meglio per il futuro oltre a capire il loro doversi ancora perfezionare.
Una band che comunque ha ottime capacità tecnico-esecutive con le idee ben chiare in testa, ma da sistemare per quel che riguarda il personalizzarsi, che non è da intendere come cambiar genere, ma riuscire a inserire nelle composizioni quella personalità che faccia risaltare la band a differenza di tante altre simili.
a cura di Francesco ChiodoMetallico
Band: Downfall
Titolo: Downfall
Anno: 2011
Etichetta: Nessuna
Genere: Thrash Metal
Nazione: Italia
Tracklist:
1- Here Comes The Night
2- Thrashing For
3- No Return
4- Street Legion
Lineup:
Federico Natalini – voce e basso
Francesco Ragnetti – chitarra e cori
Matteo Luconi – chitarra
Simone Medori – batteria
Fondatore di Suoni Distorti Magazine e motorheadbanger.
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