WINTERAGE – Winterage
Lavoro vario questo dei Winterage.
Quello che salta subito all’orecchio, almeno il mio, è il buon drumming del batterista, poi ci si rende conto che si è davanti ad una band di buoni musicisti, che forse devono ancora maturare un pò, ma le premesse sono davvero buone!
L’impatto del primo brano “Wrath of Revenge” fa subito pensare ad un power metal sinfonico e anche i brani successivi “Ancient Forces” e “Beltain” sono in questa direzione. Forse la band a cui si possono avvicinare di più, tanto per fare un confronto immediato potrebbero essere gli Angra, anche perché
siamo lontani da super produzioni come i più commerciali Nightwish o gli Epica, conosciuti anche ai profani. Di queste produzioni mancano anche le mirabolanti voci maschili (i Rhapsody of Fire hanno un cantante eccezionale) o femminili che siano, che spesso contraddistinguono il genere. Dal quarto brano ‘Power In MyVeins’ in poi invece, il suono sembra un pò cambiare, l’uso del violino e di altri strumenti acustici diviene più presente quindi farebbe pensare ad un buon mix di rock progressivo (anche di matrice italiana, PFM in testa) con il suddetto power metal. (Per curiosità sarebbe il caso di dare una ascoltata ai New Goblin proposti dal vivo dal maestro Simonetti, dove ai suoi riff storici tastieristici unisce ritmiche metal…. ) Un polpettone direte voi? No! Questo è un segno evidente che i ragazzi in questione hanno degli ottimi punti di riferimento.
Ottimo il lavoro ritmico, il basso in realtà non si percepisce molto, ma quando tutto fila liscio come l’olio, come in questo caso, allora vuol dire che il basso svolge egregiamente il suo compito.
Ottime le tessiture tra la chitarra, il synth ed il violino che rappresenta una novità, o meglio un ritorno, dal momento che è da un po’ che non si sentiva il suo suono nel rock… Qualche decennio fa era molto più usato, anche in ambiti meno di nicchia, mi viene in mente Lucio Fabbri con la PFM o il grandissimo Simon House con gli Hawkind o addirittura con Bowie!
Ma proprio qui la prima nota negativa: l’intonazione dello stesso non è mai troppo perfetta e questo è un peccato perché esegue dei passaggi veramente pregevoli… probabilmente qualche anno fa non ce ne saremmo nemmeno accorti, ma in questa epoca di perfezionismo, salta subito all’orecchio. Con qualche nottata di lavoro il tutto sarebbe andato a posto e gli addetti ai lavori sanno di cosa parlo!!!
Altra cosa negativa è a mio avviso è l’uso delle voci. L’idea che volevano dare di un suono misterioso e particolare, ad esempio in ‘Wrath of Revenge’ rimane solo abbozzata, quasi grottesca, come dire: questa è l’idea, adesso andrebbe realizzata!! Purtroppo le voci sono la problematica maggiore delle autoproduzioni o dei lavori casalinghi; fortunatamente per alcuni o purtroppo per altri, ormai il livello anche delle attrezzature degli home studio è diventata come quella degli studi più professionali, o comunque gli si è avvicinata molto e quindi la differenza tra un lavoro professionale ed uno semiprofessionale è soprattutto sulla capacità di realizzare appieno le idee.
La terza ed ultima cosa negativa è secondo me l’immagine. Come dice un certo Gianni Leone, e sicuramente i ragazzi in questione sanno di chi parlo (o dovrebbero saperlo, soprattutto il tastierista), “lo spettacolo non è mai abbastanza!! E quindi una cura maggiore della loro immagine, almeno quella della foto ufficiale, sarebbe auspicabile. Ovviamente non alludo a cose pacchiane da pop o metal anni ’80, ma ad un restyling al fine di sembrare una band, piuttosto che cinque ragazzi insieme, evitando magari di fare le foto con gli strumenti, quasi da orchestrina romagnola (che in quel caso è più che giustificabile).
Certo quando partono pezzi come ‘Ancient Forces’ o ‘Beltain’ quasi ci si dimentica di questi piccoli difetti, ma proprio qui come dicevo sopra, risiede la differenza tra un lavoro professionale ed uno semiprofessionale: non ci si deve mai dimenticare dei difetti, mai lasciare nulla al caso!
Quindi ragazzi: ancora un piccolo sforzo!!!
1- Wrath Of Revenge
2- Ancient Forces
3- Beltain
4- Power In My Veins
5- The king Of Fairies
6- Kingdom Of Twilight
Gabriele Boschi – violino
Dario Gisotti – tastiere
Riccardo Gisotti – chitarra
Davide Bartoli – batteria
Fondatore di Suoni Distorti Magazine e motorheadbanger.