WINTERAGE – The Harmonic Passage
Dopo il primo Ep ,che prometteva già bene, i Winterage forgiano il loro primo gioiello. ‘The Harmonic Passage’ è un album che ha la capacità di farsi ascoltare tutto d’un fiato anche più volte e la sua chiave di lettura è nel titolo stesso.
Da un mondo reale nettamente in decadenza, l’ascoltatore viene condotto, attraverso un portale armonico,in un mondo immaginario in cui l’unico limite è la fantasia. A questo proposito, notevole è come l’artwork del booklet (ad opera di Dooms Illustrations) segua il songwriting dell’album.
Ed ecco, quindi, che il protagonista si trova simbolicamente in un teatro lirico in rovina, davanti al passaggio che lo trasporterà nel suo personale mondo dei sogni sulle note della delicatissima ‘Ouverture in Do Minore’. L’atmosfera sinfonica diretta dagli arpeggi del violino portano verso la piena consapevolezza di essere finalmente al sicuro nel rifugio onirico .Egregiamente legata all’Ouverture è la title track ‘The Harmonic Passage’ che irrompe a suon di power. Il violino rapido conquista immediatamente la scena, si aggiungono le tastiere e i passaggi incrociati degli archi trascinando e guidando in caduta libera il protagonista.
L’impronta dei Winterage è inconfondibile e ben calcata come dimostra la struttura ricca e curata in ogni dettaglio di ‘The Flame Shall Not Fade’. Straordinaria è la sintonia tra gli elementi armonici e il genere Metal catturato dal synth e dai riffs cavalcati di chitarra. Un punto di vista personale ispira ‘Wirewings’, il cui forte desiderio di libertà interiore si rispecchia nella concezione compositiva musicale. La bellezza dell’inverno, la delicatezza della neve, i colori e i profumi di un bosco innevato impersonati dal duetto tra piano e violino, la splendida voce del soprano Silvia Traverso che ondeggia sulla delicatissima e, allo stesso tempo, profonda sezione ritmica arricchita dai flauti, ma anche la rigidità del clima, del freddo e del ghiaccio che, a volte congelano gli animi umani, si toccano ascoltando la coinvolgente ‘Son Of Winter’. Una ballad mozzafiato che si osi definire “da brivido”.
Il viaggio onirico procede su una strada facilmente riconoscibile. Nella ‘Caccia di Tùrin’, la voce teatrale sceglie l’italiano per introdurre la storia del drago Glaurung tratta dal racconto di JRR Tolkien. Il tutto su un tappeto di ottoni al quale è affidato il compito di marcare l’imponenza e la pesantezza del personaggio protagonista di questa sesta traccia seguita da ‘Golden Worm’: cavallo di battaglia su un campo orchestrale intriso di epicità e power. Velocissimo e dalla limpida esecuzione arricchita da numerosi bending di chitarra, è dedicata al racconto completo di Tùrin Turambar riprendendo il songwriting della traccia precedente.
Elementi tipici del folk e dell’epic quali pelli, tamburi, trombe e un violino sempre più versatile nel sostituire le linee vocali, come da progetto iniziale, trionfano in ‘Victory March’. Affascinante è il gioco di rincorsa tra l’arco solista e la chitarra in parte conclusiva. Un sound etereo porta l’ascoltatore ne’ ‘La Grotta Di Cristallo’, il quale, guidato da un bellissimo testo in italiano, assisterà alla tragica morte di Mago Merlino dopo aver ricostruito il suo percorso leggendario; percorso delicatamente articolato da un assolo di violino che sposta l’attenzione su un’atmosfera prettamente power sicchè da chiudere un altro brano meraviglioso.
Sempre dello stesso stampo, ma più drammatica ed energica è la seguente ‘Crown To The Crowds’ nella quale la chitarra rivendica a corde tratte la giusta e meritata posizione da solista. Corde che diventano più heavy, taglienti e fredde in perfetta armonia con il tema trattato in ‘Panserbjørne’. Studiato sulla figura mitologica norvegese dell’orso corazzato, si distingue anche nella diversità stilistica delle linee vocali che variano tra validissimi acuti e cori in scream e growl. Colpi d’arco introspettivi scavano nel cuore di ‘The Endless Well’: estroversa, allegra, egocentrica, alterna momenti veloci a delicati dal testo profondo e molto personale. Con ‘Awakening’ il protagonista si trova sulla sentiero che riconduce al teatro attraverso un’immagine sfocata che evoca l’atto del risveglio, confuso dopo il lungo sogno, perfettamente rappresentata nell’art booklet. Proprio per questo motivo, l’ultima traccia è un insieme di emozioni, suspance, epicità, teatralità e, insieme a un’orchestra esemplare, regalano uno spettacolo unico al sognatore nell’esecuzione de’ ‘Il Lago dei Cigni’ lasciando alla chitarra una rivisitazione distorta del finale della suite.
Dopo il concertato, il mood si fa più cupo e il testo in italiano descrive lo stato d’animo del protagonista in fase cosciente di risveglio al quale non resta che il triste ritorno alla realtà e il desiderio ardente di riattraversare il sicuro passaggio armonico .Il tutto sulle ultime note di un carillon.
Un’orchestra registrata dal vivo formata da 40 strumentisti di cui la maggior parte studenti di conservatorio, professionisti e musicisti sotto la direzione del Maestro Alessandro Sartini. Professionalità, capacità di composizione e arrangiamento, tecnica esecutiva. Un protagonista sognatore che impersona ognuno di noi e i componenti stessi della band
Lyric Songwriting che lascia libera e personale interpretazione, complementare e in equilibrio con il Music Songwriting assecondando l’intento di raggiungere unicità e originalità. Un violino che con un semplice arpeggio ha la capacità di far vibrare contemporaneamente non solo le sue corde, ma anche quelle dell’animo di chi lo ascolta.
‘The Harmonic Passage’ è il risultato di tutto ciò, è uno dei pochi album che risponde pienamente ai canoni del vero Symphonic Power Metal internazionale.
A cura di Benedetta Kakko Delli Quadri
- Band: Winterage
- Titolo: The Harmonic Passage
- Anno: 2015
- Genere: Symphonic Power Metal
- Etichetta: Nadir Music
- Nazione: Italia
Tracklist:
- Ouverture In Do Minore
- The Harmonic Passage”
- The Flame Shall Not Fade
- Wirewings
- Son Of Winter
- La Caccia di Tùrin
- Golden Worm
- Victory March
- La Grotta Di Cristallo
- Crown To The Crowds
- Panserbjørn
- The Endless Well
- Awakening