Anche se seguo con interesse il folk metal (vi consiglio di vedere almeno una volta un live di questo genere), non avevo mai sentito parlare dei danesi Sylvatica, che hanno all’attivo un EP (‘Sagn Og Sagaer’) datato 2010, ed hanno ora rilasciato una sorta di “greatest hits” intitolato ‘Mosemanden’, composto principalmente da pezzi inediti con l’aggiunta di vecchi brani prelevati dall’EP precedente.
Una mossa un pò azzardata e da furbetti, per concepire tre quarti d’ora abbondanti di musica messa in commercio nemmeno un anno dopo della
prima relaese.
Io ho una certa età e certe convinzioni, quindi una mossa del genere non mi trova molto d’accordo, nonostante si deve ammettere che questa band ha indiscutibili doti tecniche.
Ho ascoltato ripetutamente questo album, però alla fine non mi ha convinto più di tanto. Come genere può essere definito una sorta di death/folk metal con inserzioni di viking, tutto cantato in growl e in danese stretto.
L’album si apre con una specie di intro semi acustica e con la seconda traccia (title-track), che nei suoi nove minuti abbondanti richiama l’intro con la chitarra acustica che fa molto folk, inizia il vero album, con un mid tempo interessante e la voce molto particolare. Il problema è che va avanti quasi sempre allo stesso modo.
La terza traccia (‘Døds-Sønnen’), basata su un riff abbastanza interessante per quanto poco originale, è un pò più varia della precedente, anche se anche qui tendono a ripetersi per tutto il brano.
Il quarto brano, ‘Slamsuppen’, ha una partenza un pò più veloce e interessante, per poi portarsi al classico mid tempo della band.
Al quinto pezzo, ovvero ‘Markedsgildet’, comincio a fare difficoltà nel riconoscere i vari brani: indovinato, anche qui un mid tempo molto folk, anche se tentano di animare il brano con qualche accelerazione. Il pezzo successivo, che ha il nome della band, è carino in quanto ho trovato interessante il giro di chitarra che va avanti per tutta la canzone, però anche qui il brano si mantiene su ritmi troppo lenti e, tenendo conto che siamo alla traccia numero 6, comunque risulta difficile apprezzarlo appieno; magari posto in apertura dell’album avrebbe avuto un effetto molto diverso.
Le cose non cambiano con ‘Grottens Sure Lugt’: anche qui ci sono degli spunti interessanti portati però avanti in modo quasi soffocante. Il pezzo che chiude l’album non si differisce minimamente da ciò che è stato già scritto: mid tempo, qualcosa di interessante, ma tutto uguale a se stesso. E’ un peccato, perché potenzialmente poteva essere un buon album se fossero stati sfruttati meglio alcuni spunti interessanti, partendo dal brano ‘Sylvatica’, cercando poi di variare qualcosa, specialmente il tempo!
Sarò io l’ignorante, ma per me il folk metal è sinonimo di allegria, entusiasmo, fracasso, birra e carne alla brace! Va bene l’atmosfera, l’acustico, l’ambient, ma non si può fare un album tutto con lo stesso tempo (medio-lento) e con i riff che alla fine si assomigliano tutti fino a farmi confondere i vari pezzi.
Anche la copertina non è il massimo, risultando poco omogenea: deduco che probabilmente questo è ‘solo’ un album di transizione, in attesa del debutto vero e proprio. Almeno me lo auguro per loro.
a cura di Iron Jo
Band: Sylvatica
Titolo: Mosemanden
Anno: 2011
Etichetta: Nessuna
Genere: Death/Folk Metal
Nazione: Danimarca
Tracklist:
1 – Som Aftens Timer Atter Nøler
2 – Mosemanden
3 – Døds-Sønnen
4 – Slamsuppen
5 – Markedsgildet
6 – Sylvatica
7 – Grottens Sure Lugt
8 – Mjölner og Mjöd
Lineup:
Jardén Schlesinger – voce e chitarra
Martin “Bøssefar” Hamann – chitarra e cori
Thomas Haxen – basso e cori
Pelle Buch – batteria e cori
Fondatore di Suoni Distorti Magazine e motorheadbanger.
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