STRAIGHT OPPOSITION – Gathered Against Mediocracy

Per antifascist hardcore noi intendiamo la presa di coscienza da parte del soggetto di un grande ingannevole concetto chiamato societa’ civile democratica fortemente unita alle multinazionali e al sistema informativo in cui il campo d’azione dell’essere viene fatto ridurre a poche fondamentali norme: produrre, spendere nei propri prodotti, accoppiarsi e non pensare se non ai problemi posti dalle soap opera e dalla societa’ dell’apparire. (punkdeka.it)
Roba dura, incazzata, proposta con sana attitudine integralista e, probabilmente, bisognerebbe leggere i testi proposti per capire dove si stia andando a parare; certamente “Antifascist Hardcore” si pone come un manifesto di intenzioni piuttosto chiaro, anche se è necessario andare oltre la pura apparenza politicizzata, entro la quale praticamente chiunque potrebbe definirsi tale. Del resto se citano Marcuse un motivo ci sarà, e la profondità della loro proposta musicale va ricercata anche in una sorta di anti-qualunquismo, a mio vedere.
Punk hardcore nudo e crudo, dicevamo. Questo album è il primo che ho sentito degli Straight Opposition, in precedenza li conoscenza soltanto di nome e devo dire che il loro approccio “straight to face” è davvero notevole: la scuola di riferimento è quella ultra-veloce americana, quindi su tutti Sick of it all e (probabilmente) Black Flag e “compagnia cantante”. Un disco che vive di una monoliticità massiccia e ferocissima (“Critical reason Vs little Italy“), e che riesce ad emergere senza risultare immobilista, dato che – tra l’altro – trova spazio per sperimentazioni inattese (“Oltre l’ultimo cielo tornerò“, in cui si alternano urla e parlato). Questo è l’hardcore degli Straight Opposition: duro, diretto, cattivo e soprattutto più veloce possibile.
L’album in questione è liberamente scaricabile da Punk4Free.

Blogger, scrittore, consulente informatico e docente. Secondo capo-redattore e supporto tecnico di SDM. On a personal level, Freaking Out is a process whereby an individual casts off outmoded and restricting standards of thinking, dress, and social etiquette in order to express creatively his relationship to his immediate environment and the social structure as a whole. (F. Zappa, 1966)