RADIOCLONE – Velia

RADIOCLONE – Velia
I Radioclone, provenienti da Biella, sono una alternative rock band attiva dal 2002 tra le cui influenze citano Motorpsycho, Verdena, Police, Foo Fighters, Nirvana, Radiohead. Sin dagli esordi presentano un repertorio di song cantate in italiano, dopo un cambio di line up si presentano nella forma del trio, che nel genere non stona affatto.
Seppure il nome della band lasci pensare d’istinto ai Radiohead, l’origine del nome è legata al “Klon Radio” più
volte citato dai Queen of The Stone Age nell’album ‘Songs for the Deaf’ (proprio del 2002!).

Leggendo le info della band mi ha colpito molto l’autodefinirsi “Fuori dal giro”, per la serie “fammi entrare per favore nel tuo giro giusto…” per dirla alla Bugo (a cui tra l’altro hanno aperto durante un tour passato). L’essere fuori dal giro mi ha fatto pensare a due band che mi hanno colpito in passato (Bandage ed Eva Mon Amour), anch’esse del nord Italia, che continuano a proporre la loro musica e quello in cui credono seppur le mode e le etichette soffiano su focolai più remuneranti. E’ senz’altro una cosa che rispetto e stimo.

Dopo due episodi in studio (2004 e 2007) ed un cambiamento di line up la band si ferma per ritornare sulla scena 2010. Nel 2012 danno alla luce ‘Velia’. Un album che se fosse stato prodotto 10-15 anni fa avrebbe avuto sicuramente un suo seguito, quando il rock alternativo era un must. Oggi la situazione è un pò diversa.
Il disco in ogni sua traccia porta con se le influenze dichiarate dai Radioclone più quelle non dichiarate, che possono essere di riflesso (ispirandosi agli stessi modelli che hanno preso altre band).
Cosi l’album si apre con ‘Velia’, una song che per quanto riguarda chitarre, ritmiche e refrain mi lascia pensare ai primi Silverchair. Segue ‘Allegria’, una canzone che mi entrata in testa sin dalle prime note, potrebbe benissimo essere un singolo da lanciare in radio, non per la sua commercialità ma per la sostanza.
‘La Falce’ passa nel lettore senza entusiasmarmi oltre una sufficienza per lasciare posto a ‘La Valle dei No’, che inizia con un’intro di oltre un minuto (un pò lunghetta) e che attacca con una sezione ritmica che presenta una certa attitudine con la scena inglese rock dei nostri tempi, un pò più lontana dalle radici anni 90 in cui la band affonda parte del suo background.

Il contatore delle tracce va avanti ed arriva ‘Terre Emerse’ che sinceramente all’inizio non mi prende molto mentre, successivamente, nel chorus cambia decisamente e diventa più trascinante, acquisendo un sound un “verdeniano”. La song successiva, ‘Batta’ mi conferma quello che avevo pensato con ‘Allegria’: in atmosfere un pò più soft la band raggiunge il punto di espressione massimo, è una canzone che ti rimane subito impressa, calorosa, che ti entra dentro; inoltre ci sono delle deliziose parti di chitarra, delicate e sfuggenti. Nel finale si ritorna al rock con ‘Giuda’ e con ‘III’.

Nel complesso un bel lavoro, certamente con grossi margini di miglioramento per i lavori successivi. Tuttavia considerato l’andamento della discografia italiana, band come i Radioclone rischiano perchè le etichette seguono le mode del momento, intanto gli anni passano ed è sempre più difficile riuscire a rimanere tutti uniti e convinti in quello che si fa.
Purtroppo in Italia non avremo mai una Subpop che permetta a determinati generi di andare avanti. La testimonianza di quello che dico è che molte etichette indie propongono artisti per lo più con un sound pop. Bisogna tenere duro!
Keep the Faith

A cura di Blazer

Band: Radioclone
Titolo: Velia
Anno: 2012
Etichetta: Nessuna
Genere: Alternative Rock
Nazione: Italia

Tracklist:
1- Velia
2- Allegria
3- La Falce
4- Valle Dei No
5- Terre Emerse
6- Batta
7- Giuda
8- III

Lineup:
Stefano Buttiglieri – coce e chitarra
Cristian Silletti – basso
GianLuca Billeri – batteria