PROFANAL – Supreme Fire
Tornano alla mia attenzione i Profanal, che da poco più di una settimana hanno pubblicato il nuovo album ‘Supreme Fire’ per Iron Tyrant records. Citai appena la band, anni fa, in un articolo sul metal al femminile italiano (questo qui) per via della presenza di una graziosissima donzella dietro al microfono, la bravissima Rosy (ex Putrefied Beauty), ma, a parte alcuni ascolti occasionali dei lavori precedenti, non ebbi modo di parlarne più, purtroppo.
Oggi sovviene alla mia attenzione questo nuovo album targato Profanal e, da subito, mi sovviene in mente quando acclamai tantissimo l’ex band della singer, sottolineando la travolgente esecuzione vocale di Rosy (si anche l’estetica, è inutile negarlo) e l’attitudine mostrata delle musiciste. In questo contesto di femminile vi è solo la sua presenza, attorniata da ottimi musicisti con altrettanta attitudine, grande capacità esecutiva / compositiva e una rabbia sonora non indifferente!
‘Supreme Fire’ è un gran bel disco di death metal viscerale, furioso ed estremamente ispirato dai “padri” della scena svedese – Dismember e Asphyx, per citare i primi due nomi che mi vengono in mente al momento – seppur non ci ritroviamo, fortunatamente, al cospetto dell’ennesimo “scopiazzamento” dei suddetti (e già questo non è poco, visto l’ambiente toccato). Poi mettete a tutto ciò che la band non muove alcun passo falso per tutta la durata dell’album, partendo dall’opener ‘Eternal Course of Blood’ sino alla conclusiva ‘Considered as Gods’, tra attacchi letali e massicci pareti sonore adornate da taglienti lame a sei corde, dove ci si ritrova tra momenti oscuri e glaciali alternati a folli corse a bordo di un missile granitico. Termini pesanti certo, per sottolineare la pesantezza sonora perpetrata, mai fine a se stessa, davanti alla quale vi ritroverete inermi, travolti da un vortice musicale interessante e gradevolissimo.
Tra le altre cose, non mancano anche rallentamenti, pur mantenendo una vena costantemente oscura, come in ‘Despise Mankind’, per citarne una, dove la voce prende una verve cavernosa, accompagnata da riff che io definirei sublimi e da pelle d’oca. Giusto l’intermezzo acustico ‘Across Death’s Path’ vi lascerà prendere il respiro, ma solo per pochi secondi, prima dell’aggressione ‘Tanathophobia’, molto sulfurea. Ma a che serve parlare così tanto di ‘Supreme Fire’ se vi basta procurarvelo per farvi del male? Inoltre, mi preme farlo presente, non aspettatevi un disco estremamente swedish death metal poichè, qui e li, sono presenti anche alcuni spunti di matrice americana e altre piccole sfaccettature che rendono l’ascolto anche un po’ “vario”, fermo restando che non ci si scolla dal sound death metal.
Musicisti davvero in gamba, capeggiati da una vocalist che sa bene il fatto suo e che, da quando la conobbi, musicalmente parlando, si è affilata ed è migliorata ancora di più. I Profanal sono romotori di un sound davvero monolitico e travolgente che ogni amante del metal estremo dovrebbe supportare. Lasciate stare ogni tanto la vostra esterofilia e guardate in casa nostra, ci sono tante belle robe interessanti e di valore, come questa band!
A cura di Francesco “Chiodometallico” Russo
- Band: Profanal
- Titolo: Supreme Fire
- Anno: 2016
- Genere: Death Metal
- Etichetta: Iron Tyrant
- Nazione: Italia
Tracklist:
- Eternal Course of Blood
- Despise Mankind
- A Call for Revenge
- Close the Coffin
- Across Death’s Path
- Tanathophobia
- Oracle of the Supreme Fire
- Burn the Altar
- Considered as Gods
Fondatore di Suoni Distorti Magazine e motorheadbanger.