PLAKKAGGIO HC – Il Nemico

PLAKKAGGIO HC – Il Nemico

Dopo aver fatto la recensione dell’ultimo album dei Plakkaggio HC, band ricordo di Colleferro, nel Lazio, qualche giorno fa, mi è stato gentilmente passato, dalla band stessa, il loro album precedente ‘Il Nemico’, che già un pò avevo ascoltato, ma l’averlo ed ascoltarlo tutto più volte è un altro discorso ovviamente. Anche perchè sarebbe impossibile stilare una recensione con un solo ascolto e per di più in modo non troppo dedicato. Quello che mi sono ritrovato è un lavoro simile in tutto al nuovo album, ossia quel tanto ben riuscito ‘Fronte Del Sacco’ (di cui potete leggere la recensione qui). Il genere è sempre lo stesso, seppur con il nuovo lavoro si è presenti ad una crescita a livello di stesura dei pezzi ed un’attitudine un pò più metal, un Oi molto stradaiolo con molteplici influenze Hardcore e trovate di matrice metal.

Già dall’opener ‘No Way Out (Merda)’ la band regala all’ascoltatore tutta la propria carica distruttiva. Pezzo dove la matrice core la fa da padrona, seppur con un certo arrangiamento metallico. ‘Street Fight’ è un pezzo Oi, degno delle migliori bands del genere, che seppur io ascolto poco, ho avuto modo di documentarmi abbastanza per l’occasione.  All’interno una tirata veloce e tagliente riesce ad avvolgere bene, mostrando sempre la genuina attitudine dei ragazzi.Inizio più pacato e melodico per ‘Fragments Of Life’ con un riff di chitarra interessante, ma subito si passa a tempi tirati, ma non troppo, ed un flavour da stadio, con cori attraenti ed un energia sprigionata che nulla ha da invidiare a nessuno. Il cantato anche in questo episodio è ben impostato, mostrando il frontman a suo agio con una bella vociona grezza e cattiva, senza mai esagerare e rimanendo con una sua personalità.

‘Abisso’ ha un riff tagliente che porta all’inizio in modo piacevole. Un pezzo Oi con in se una tirata hardcore ed un ritornello veramente ben fatto, capace di far cantare dietro alla band in sede live. Le chitarre sfoderano anche alcune melodie degne del metal più melodico di stampo europeo in alcune parti. Verso la fine una piccolissima parentesi metal estrema di chiari riferimenti Thrash. Cosa a cui la band ci ha abituati è il proporre testi impegnati ed interessanti. Mi ripeterò con la recensione del loro ultimo lavoro, ma è piacevole ascoltare una band matura che ha un suo perchè, e la violenza perpetrata risulta essere davvero convincente, con cognizione di causa, quindi nulla, neanche una piccolezza anche di questo lavoro è fine a se stessa. ‘Colleferro’ è un pezzo dedicato alla terra di origine della band. Un pezzo Oi/Punk davvero interessante. ‘Macerie’ inizia con tempi a mitraglietta, con alcune tirate hardcore davvero travolgenti, seppur nello stesso pezzo ci siano piccole aperture melodiche.

Tutte le canzoni hanno anche in questa occasione, una durata medio breve adatta a non dilungarsi troppo con il rischio di ripetersi. Tanto la band non ha bisogno di girare intorno ai discorsi, vi sputa in faccia quello che pensa in modo diretto e franco, senza frnzoli e senza perdere tempo in inutili cavilli. I ragazzi hanno gli intenti molto chiari e decisi. ‘Il Nemico’ ha un flavour un pò sulfureo, con tempi cadenzati che dopo uno stacchetto diventano un assalto frontale Oi-Core senza alcun ammortizzatore. Se già la musica è pesante, a renderla ulteriormente tale è adatta la voce. ‘L’araba Fenice’ parte con una chitarra che propone un riff emotivamente impegnato con la band che riprende la melodia creando un muro sonoro davvero ben strutturato. Parte poco dopo il cantato con tempi antemici ed un ritornello che ho trovato veramente intrigante. I cori che segnano l’inizio di alcune parti che tra aperture melodiche e piccole accelerate, seppur non sparate a mille, riescono a rendere il pezzo davvero articolato e dalla fluida assimilazione.

Ma Per finire si va all’attacco che porterà alla conclusione. Uno dei migliori episodi di tutto il lavoro. I chitarristi riescono a creare con la musica il mood giusto, come a voler portare in note quello di cui parla il testo. Veramente un lavoor ottimo! ‘Our Generation’ ha sin dall’apertura un retrogusto di matrice grunge, e dico retrogusto, poichè la proposta è sempre l’OiCore, ma in questo caso specifico con alcune trovate chitarristiche molto influenzate dal Thrash Metal americano. Una buona melodia apre la cadenzata ‘Minds Mediocrity’, che dopo uno stacco si prepara con alcuni riff incrociati a partire ad un attacco di chiarissima matrice Thrash, seppur la vena punk è costantemente presente. Davvero buona l’apertura melodica del pezzo, e le varie sfaccettature che lo rendono anch’esso articolato e vario.

La punkeggiante ‘Non Morirà’ ci porta verso la fine che viene affidata a ‘Frammenti Di Vita’, un pezzo già proposto qualche traccia fa qui riproposto con sempre quell’attitudine Oi, e per Oi intendo quello bello diretto proposto da molte band Skinhead, con un filo molto core e violento che lega un pò tutto il lavoro. Infatti, nonostante le varie influenze descritte la base rimane sempre un Oi con spunti Hardcore. Tirando le somme, una partenza che ha trovato l’evoluzione giusta nel lavoro successivo, dove si fanno più forti le influenze metal, come già detto all’inizio. Un altro album che sarà sicuramente apprezzato sai da chi ascolta Hardcore, sia da chi ascolta Metal che da chi ascolta Punk. Bravi!

A cura di Francesco ChiodoMetallico
  • Band: Plakkaggio HC
  • Titolo: Il Nemico
  • Anno: 2006
  • Etichetta: Nessuna
  • Genere: Oi/Hardcore/Punk
  • Nazione: Italia
Tracklist:
1- No Way Out (Merda)
2- Street Fight
3- Fragments Of Life
4- Abisso
5- Colleferro
6- Macerie
7- Il Nemico
8- L’araba Fenice
9- Our Generation
10- Minds Mediocrity
11- Non Morirà
12- Frammenti Di Vita

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