Persecuzione Musicale, la felicità dei moralisti!
Quando si parla di censura, si supporrebbe di parlare di altolocati personaggi (i Censori), che passano il loro tempo ad ascoltare musica per individuare frasi, citazioni ed immagini evocative, inerenti palesemente il sesso, la droga, il satanismo et similia. Nella realtà dei casi, la maggior parte (quasi tutti) di questi elementi, capaci di rompere enormemente le b@lls sono semplicemente associazioni di genitori, finti perbenisti ed ipocriti bigotti, pronti a criticare cose e situazioni di cui neanche sanno il significato e/o di cui ne conoscono davvero poco (o nulla). Sembra assurdo ma è così!
La persecuzione della censura nel Rock
Nel caso di nostro interesse, quindi riguardo al nostro amato metal (e rock), i lor signori hanno avuto, ed hanno, modo di puntare il loro insulso indice accusatore a tutto il metal, sia al lato tematico, senza sapere di cosa parli una canzone, sia al lato estetico (è rinomato che satana utilizzi borchie e toppe no?).
Per quel che credo io, non immagino un metallarino sedicenne, che fa le cornine mentre ascolta gli Iron Maiden ed agita i capelli da poco cresciuti, un futuro serial killer. I Censori spesso vantano la convinzione che un pubblico non adulto possa emulare alcuni comportamenti violenti, antisociali e scandalosi, portati avanti da alcuni esponenti dell’ambito metal. Vogliamo parlare anche di politica e chiesa a tal riguardo? Vabbè lasciamo stare, sarebbe una sconfitta (per loro) già in partenza!
Certo se dovessimo eliminare tutte le negatività del pianeta resterebbe ben poco. Ma vogliamo mettere i ruoli scenici dei Wasp, di Alice Cooper o la violenza perpetrata dai vari Marduk, Deicide e compagnia bruta nella realtà quotidiana a tutti i costi? I nostri amati censori non riescono a farsi capaci che, se una cosa ci infastidisce basta girarsi dall’altro lato e non c’è più.
Ovvio che si parla di avvenimenti che restano fermi in situazioni ed ambienti delineati senza andare oltre. Non mi risulta che Ozzy (Osbourne – Black Sabbath) sia andato in giro per il Regno Unito a profanare tombe o George Fisher (vedi Cannibal Corpse) abbia mai squartato qualcuno. (giusto i primi due esempi che mi vengono in mente).
Se poi si vuol decidere di mettere queste situazioni allo stesso piano della violenza reale perpetrata verso i più deboli o quella portata avanti da gruppi di soldati, che con la scusa della “pace” uccidono migliaia di civili nel mondo, allora si sta percorrendo una strada che porterà solo a voler trovare a tutti i costi un facile capro espiatorio.
La censura musicale in Italia
Ma diamo un’occhiata veloce, più da vicino, alla situazione italiana. Le censure in Italia si basano, per la maggior parte, sul lato etico e religioso, dove la chiesa si diverte, attraverso i suoi tentacoli avvolgenti (e velenosi), di dichiarare quale band sia immorale ed offensiva e quale no. Purtroppo è ormai risaputo che nella nostra penisola essa ha un suo notevole potere, soprattutto sulle menti dei più deboli. Il nocciolo della questione è che, almeno dovrebbero dedicarsi a tradurre i testi in modo corretto (quelle rare volte che si limitino a farlo). Sarà un caso che diano più fastidio i testi in italiano che in inglese? Non si comprende, ma ci si adegua!
Seconde, ma non meno importanti, sono le censure di natura politica, che variano in base alla maggioranza del momento. Ma io personalmente censurerei tutti i gruppi inneggianti il nazionalsocialismo, ma questo è un mio pensiero.
Se volessimo citare qualche concerto che, negli ultimi anni, ha subito i soprusi (perchè di tali si tratta) da parte di una mandria di psicopatici, non si possono non menzionare i seguenti:
- -Total Metal Festival 2008 – tenutosi a Modugno (BA), che ha causato molti problemi agli organizzatori a causa della presenza dei Deicide – Colpevole l’associazione ‘Azione e Tradizione’.
- -Metal Disorder Festival 2009 – tenutosi a Pogliano Milanese. E’ stata vietata l’esibizione della band Koza Nostra a causa di alcuni testi blasfemi. E secondo me, se fossero stati cantati in lingua straniera, pochi ci avrebbero fatto caso. – Colpevoli molti cittadini del luogo ed alcuni rappresentanti del comune.
- -Sikelian Hell 2010 – tenutosi ad Alcamo (TP), che subì la pressa scassa maroni clericale – Colpevole la chiesa cattolica locale, alcuni cittadini ed esponenti comunali. (Uno dei pochissimi casi nel quale, però, la stampa si ritrovò dalla parte degli organizzatori.)
La censura musicale in America
A questo punto presentiamo i cugini d’oltre oceano: PMRC (parent music resource center)
Il PMRC è un associazione di sfigati fondata in America nel 1984 dalla signora Mary Elizabeth Gore alias ‘Tipper’, moglie di Al Gore (!), a favore di una estrema rottura di scatole nei confronti dei musicisti.
Non saprei dirvi se erano loro, i “geniali” ascoltatori, che passavano noiosi pomeriggi ad ascoltare gli LP dei Led Zeppelin al contrario per sfogare la loro frustrazione. Tuttavia, questi scalmanati giovanotti quarantenni/cinquantenni inviarono alcune missive alle case discografiche degli Stati Uniti d’America per far sì che sulle copertine dei dischi fosse resa nota l’eventuale presenza di parole sporcaccione, o per dirlo in termini propri, ad apporre dei Disclaimer.
La situazione creatasi divenne un caso davvero non da poco, tanto da portare grandi artisti sino al tribunale (ovviamente il discorso esula dall’ottica prettamente metal, poichè furono colpiti artisti di ogni genere musicale). Le pretese di questa allegra e malata comitiva erano quelle di addomesticare artisti e case discografiche a modo loro, violando la libertà d’espressione artistica, la libertà di pensiero e di stampa (ed andando contro il primo emendamento della costituzione).
Nella seconda parte del 1985, l’associazione americana dell’industria discografica accettò di esibire l’adesivo (che oggi tutti conosciamo, vedi immagine a lato) sugli album interessati, con la condizione di non indicare il testo della canzone o il titolo da cui “stare attenti”, come voleva il PMRC, ma di indicare semplicemente la presenza di contenuti espliciti.
Inizialmente è ovvio che ci fu il problema che alcuni negozi preferirono non inserire nei prodotti in vetrina determinati dischi, tant’è che alcune case discografiche si trovarono costrette a tagliare parti di canzoni, pur di restare nel giro di vendite.
L’associazione intorno alla metà degli anni novanta per fortuna si sciolse, ma rimangono tutt’ora “in loro memoria” i famosi adesivi Parental Advisory Explicit Content su alcuni tra i più bei album che io abbia mai ascoltato. Nel concludere questa piccola visuale sulla censura musicale, ci tengo a pubblicare qui di seguito una lista contenente alcuni degli artisti di nostro interesse vittime del PMRC:
Frank Zappa, Judas Priest, Twisted Sisters, Ac/Dc, Motley Crue, Def Leppard, Mercyful Fate, Black Sabbath, Wasp, Venom, Quiet Riot, Dead Kennedys, Metallica, Danzig, Megadeth, NOFX, Warrant, Aerosmith, Ramones…
A cura di Francesco “Chiodometallico” Russo
Fondatore di Suoni Distorti Magazine e motorheadbanger.