Documentario: Once upon a time in Norway (Pål Aasdal, Martin Ledang, 2007)
Once Upon a Time in Norway è un film documentario – per quanto ne sappiamo mai arrivato in Italia – con interviste, foto d’epoca e video relativi al periodo delle prime band norvegesi black metal, con un focus specializzato sui Mayhem. La narrazione è impostata come un macabro flusso di coscienza che prova a ricostruire alcuni dei fatto meno noti avvenuti in quegli anni, affidando alcuni testimoni e protagonisti dell’epoca. Dopo una prima parte prettamente musicale, si passa a discutere dei noti omicidi da parte di Faust e Vikernes, e dell’incendio della stavkirke di Fantoft (una chiesa medievale in legno, bruciata da Vikernes per sua stessa ammissione).
Numerosi sono i protagonisti che si affacciano nella sequenza di interviste, di durata complessiva di circa un’ora, ed un format piuttosto accattivante e tutto sommato inedito: tra gli intervistati (i sottotitoli sono in inglese) troviamo Necrobutcher (Jørn Stubberud), bassista e cofondatore del gruppo, oltre che unico membro ancora nei Mayhem attuali. Vengono poi interprellati Kjetil Esten Haraldsson Manheim (primo batterista della band, che sembra uno dei più loquaci), Eirik “Billy” Norheim Eirik Norheim (Messiah, ex-cantante dei Mayhem), Anders Odden (Cadaver, Satyricon, Ministry, Celtic Frost), Ted Skjellum (Nocturno Culto), Erlend Erichsen (Gorgoroth, Molested), Terje Vik Schei (in arte Tchort, in forza agli Emperor, Green Carnation, Carpathian Forest, Blood Red Throne, Satyricon e Einherjer), i giornalisti Einar Engelstad e Gunnar Sauerman, il produttore Eirik Hundvin ed il prete Rolf Rasmussen. Tra le ispirazioni musicali, per inciso, vengono citati i Venom, i Bathory e la filosofia dell’occultista Aleister Crowley; come sappiamo, del resto, per questo sottogenere di black metal, dall’impatto paragonabile all’esplosione del punk negli anni 70, non si trattò mai solo di musica: esso fu anche – per non dire soprattutto – attitudine estrema.
Il film, presentato al Bergen film festival circa 10 anni fa, nasce da una collaborazione tra i quattro registi Martin Ledang, Pål Aasdal, Olav Martinius Ilje Lien & Oddbjørn Hofseth, e propone una visione rinnovata, almeno in parte dotata di una certa freschezza, sulla prima scena black metal di Oslo. La stessa che si sviluppò attorno al negozio di dischi Helvete ideato da Euronymous (Øystein Aarseth), chitarrista e fondatore dei Mayhem, ucciso nel 1993 per mano di Vikernes.
Il focus di Once upon a time in Norway è incentrato sulla primissima scena black metal norvegese che si stava formando, ed in particolare sui Mayhem; notevole, nel film, come tutti i protagonisti parlino a cuore aperto, senza alcun freno. Merito anche di interviste impostate in modo molto flessibile, prevenendo l’atteggiamento – a volte registrato in questo contesto – per il quale alcuni di coloro che vissero quegli anni personalmente rimarranno sempre restii a parlare in seguito. In questo, l’ex batterista Kjetil Manheim è probabilmente il più sincero ed obiettivo, e mostra una notevole capacità di raccontare fatti controversi (spesso anche sanguinosi) senza lasciarsi trasportare dall’emotività o dal racconto “di pancia”, mantenendo una certa obiettività di giudizio. In altri casi, altri musicisti mostrando un mix di nervosismo e paura nel proprio racconto, che diventa fumoso soltanto in alcuni rari momenti.
Il film è suddiviso in varie sezioni temporali distinte (Mayhem, Satan & Politics, Underground, Dead, Euronymous, Helvete e così via) e vengono discussi vari dettagli, a volte noti a volte meno, sulla nascita del movimento, sull’ispirazione dei Mayhem – che non chiamavano il proprio genere black bensì extreme metal, e che avrebbero voluto creare un genere diverso da tutti gli altri, declinandolo in atteggiamenti ed attitudine, ancora una volta, estremi: la parola extreme ricorre in più occasioni, rasentando la vera e propria ossessione, mentre il format – tra il discorsivo, il documentaristico e l’aneddotico – racconta come i protagonisti vissero alcuni episodi dell’epoca. All’interno del film sono anche presenti dei filmati d’epoca che ritraggono Per “Pelle” Yngve Ohlin (Dead) – già noto su Youtube da molto tempo, quest’ultimo – e dei frammenti di esibizioni live dei primi Mayhem.
Il DVD di Once upon a time in Norway (che potete reperire su Amazon a questo indirizzo) contiene il documentario di un’ora, degli speciali ed un booklet di 12 pagine.
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