NUTR – Die In Solitude
E’ risaputo che il funeral doom sia un genere estremamente pesante all’ascolto per i suoi tempi rallentatissimi ed il senso di disagio e noia che porta in chi l’ascolta. Un esempio del genere citato sono gli egiziani Nutr, band formatasi nel poco lontatno 2009 e che dall’anno scorso ad oggi ha rilasciato ben dieci cd, se non è iper-prolificità questa non so cosa possa esserlo! Il prodotto in questione è stato dato alle stampe quest’anno e propone un funeral doom, come già detto, di una lentezza mostruosa.Già dovrebbe farvi percepire la strada che imboccherete con l’ascolto di questo Ep il solo titolo ‘Die In Solitude’, ed è proprio un senso di solitudine che si impadronirà della vostra mente. Dalla prima traccia ‘Beautiful Melancholy’ si ha un senso quasi immediato di angoscia, con una chitarra di fondo gelida come un forte vento polare, mentre gli effetti “aurei” vi soffieranno sul collo mentre i brividi turbolenti vi avvolgeranno. La batteria mantiene un tempo a dir poco funereo. Le atmosfere sono qualcosa di meravigliosamente riuscito, con la presenza del vocalist che si alterna a parti quasi parlate, come se fosse un orco ad assillarvi nel silenzio di una fredda notte nordica ed alcuni vocalizzi ancestrali. Non mancano anche alcune fioche urla disperate ma mai urlate fortemente.Dei tamburi dettano un tempo all’inizio di ‘Between The Crimson Walls’, un pezzo con un certo sapore ancestrale, con i sinth che fanno il loro maestoso lavoro e la solita chitarra ronzante di fondo che disturberà anche la mente più resistente. La title track ha una partenza molto ambient con i soli sinth che creano una tetra situazione sonora dove dal nulla si odono urla di qualche disperata fanciulla. E dal nulla spunta anche il resto della band con chitarra e basso perfettamente accordati tra di loro, non che ci volesse un maestro a tale “velocità”, e la batteria che scandisce molto lentamente i colpi tra un ride e l’altro. Vi assicuro che questo cd è uno tra i più angoscianti del genere che mi sia capitato di ascoltare negli ultimi tempi. I vocalizzi puliti creano quell’imponenza epica che dona più fascino al tutto. Conclude questo malanconico ed oscurissimo lavoro ‘Internal Devastation’ e mai titolo fù più azzeccato. Una devastazione totale della psiche di chi ascolta. Avrete la sensazione di vedere tutta la vostra esistenza a rallentatore, come se la band dettasse i tempi e voi ci andaste dietro senza una via di scampo. La tetricità messa in musica. Ma a sorpresa la batteria accelera leggermente i tempi, ma non immaginatevi chissà che velocità ovviamente. Forse il miglior pezzo di tutto il lotto. Io personalmente ho molto apprezzato questo lavoro, essendo anche un ascoltatore di questo genere musicale. Ma è inteso che solo gli amanti di certe situazioni musicali potranno apprezzare un cd simile. Per gli altri non posso che suggerire un ascolto preventivo, ma state attenti, dopo la fine del lavoro vi troverete in uno stato di frustrante angoscia!
1- Beautiful Melancholy
2- Between The Crimson Walls
3- Die In Solitude
4- Internal Devastation
Alhussain Sherif – voce e basso
Ahmed Yassin – chitarra
Hellkicker- batteria
Fondatore di Suoni Distorti Magazine e motorheadbanger.