NEVERDREAM – The Circle
Quarto concept album per i tiburtini Neverdream. Questa volta la vicenda ruota intorno a un racconto thriller/noir nato dalla mente di Giorgio Massimi e Gabriele Palmieri, riscritto e riadattato da Maria Teresa Valle. Protagonista della storia è Adam, un ragazzo cresciuto in una famiglia in cui rigide pratiche sadico-religiose lo costringono a prendere una strada diversa da quella alla quale è “predestinato”. Abbandonerà la casa dell’orrore, allontanandosi dalla sorella gemella Vesta, dalla madre Lucy, ormai consumata dal cancro e dal padre Victor al quale il destino riserverà una fine diversa.
Dopo aver subito violenze di ogni genere, Adam trova il coraggio di uscire da quel cerchio che, rappresentato nell’art cover del disco, costituisce la pratica religiosa paterna principale finalizzata a proteggere la famiglia dall’oscura umanità e dall’essere demoniaco della donna. Sarà proprio una donna, Mary Jane, a cambiare ulteriormente la vita di Adam grazie alla quale scoprirà l’amore: un amore contrastato dal passato e dalle persone ancora vicine a lui, quali Vesta, chiave dello sviluppo dell’intreccio di tutto il racconto.
Dall’ “Intro” decisamente progressive, in cui voci e sospiri vengono interrotti dall’irruente batteria, in contrasto con la chiusura affidata al piano, si passa a ‘Requiem’. Il sax si presta a un dinamico gioco con le tastiere al quale si aggiunge la rincorsa del basso. Ben studiati sono gli effetti melodici che fanno da sfondo a un testo cantato e recitato in latino relativo alla parte del racconto in cui viene descritto un funerale molto particolare. Sulla scia effettistica-melodica scivola ‘A Life Beyond’ in quanto costituisce la riflessione, da parte del protagonista, sul cosa ci sia realmente al di là di quel cerchio all’apparenza preservatore. La chitarra stridente in fade in rende ‘Godless’ ipnotica e ponderata. Notevoli sono i riffs di chitarra accompagnati dal sax che, pian piano si ritaglia un assolo tra le atmosfere di perdizione orientali. ‘Vesta’ è una ballad dolce e malinconica dall’atmosfera classica il cui songwriting descrive la sorella di Adam, interrogandosi sui pro e i contro della sua predestinazione. ‘Hell’s Flower’ riprende il mood triste della traccia precedente grazie all’intro di piano.
Le sezioni ritmiche delle lunghe suites sono articolate, ricche di effetti e di cambi di tempo, mentre un dolce tappeto di piano duetta con il sax aprendo ‘Mary Jane’. Diversa è la dolcezza che avvolge il brano, trattandosi della donna per la quale Adam nutrirà giustamente amore e sentimenti diversi. A marcare ancora di più il pathos sono le voci femminili e l’assenza di elementi caratteristici del genere che, al contrario, dominano i riffs di chitarra iniziali della traccia seguente, ‘The Face Of Fear’; le linee vocali si scaldano conferendo più drammaticità anche grazie all’effetto sussurrato e un intenso assolo chiude il tutto. La strumentale ‘Hypnosis’ fa viaggiare la mente attraverso la perfetta fusione tra sax e tastiere sicchè da intensificare ancor più l’andamento originale. Scelta impeccabile del testo in italiano lirico per ‘Di Lei La Morte’, traccia melodica e orchestrale, che offre un’immagine fortemente compianta e che descrive la tragica di morte di Mary Jane appunto. Al bel giro di classica iniziale di ‘The Actor Of Blood’, seguono cambi di tempo spietati,una doppia cassa imponente e chitarre taglienti. La voce della special guest Andy Kuntz (Vanden Plas) è l’ideale che conduce la traccia su una strada più lenta e riflessiva sulla quale incontrerà un seducente assolo di sax e tastiere e per svilupparla e concluderla su chitarre tormentate in fade out.
‘Killer Machine’ rappresenta la degna chiusura di questo concept. Vocal guest è ancora Andy Kuntz che duetta con la voce femminile.Un coinvolgente e ben suonato pianoforte fa da tappeto al songwriting che descrive quella che è divenuta, ora, la vera natura di Vest; la quale, ripensando a ciò che era, sembra pentirsi e chiedere perdono per le sue azioni, ma, ormai consapevole di ciò che è e che sarà, riprende il tema del cerchio per proseguire sul percorso tracciatole dal pathos esploso dalle sezione ritmica. Nonostante le fortissime influenze di colossi quali Dream Theater, Haken e Symphony X, ‘The Circle’ è un album completo che esplora ogni lato del Progressive, curato nei dettagli, che si impregna di elementi black, thrash, gotici e melodrammatici, non solo sotto il punto di vista musicale, ma anche sotto quello relativo al songwriting costituente una solida e valida base del racconto stesso, disponibile sul sito ufficiale della band (http://www.neverdream.info/thecirclebook.html).
A cura di Benedetta Kakko Delli Quadri
- Band: Neverdream
- Titolo: The Circle
- Anno: 2014
- Genere: Progressive Metal
- Etichetta: Nessuna
- Nazione: Italia
Tracklist:
- Intro
- Requiem
- A Life Beyond
- Godless
- Vesta
- Hell’s Flower
- Mary Jane
- The Face Of Fear
- Hypnosis
- Di Lei La Morte
- The Actor Of Blood
- Killer Machine