NEUROSPHERE – Megantereon
Un progetto che ruota intorno al tema del disagio esistenziale affrontato in diversi modi: la ricerca e la paura dell’ignoto, la forza e la distruttività delle passioni, il conflitto con i condizionamenti imposti dall’esterno, il sentirsi inadeguati ed incompresi nella società. La lotta con la propria “bestia” interiore è altresì un caposaldo del songwriting di questo progetto e viene vista come un qualcosa che spesso si cerca di incatenare perché poco controllabile razionalmente quando invece dovrebbe poter uscire in quanto parte essenziale dell’essere umano. La lotta che ne deriva porta alla sensazione di malessere e di incompletezza. E’ così che nasce ‘Megantereon’,primo full-lenght dei romani Neurosphere.
L’apertura è affidata a ‘Beyond the Gates of Pluto’ dall’intro alieno modulato in crescendo su base melodica che si incattivisce non appena fanno ingresso voce growl e blastate del rullante. Linee vocali clean, graffiate quanto basta, si alternano completando la sezione ritmica che gioca sulla contrapposizione lento/veloce. Il testo si interroga sulle domande esistenziali insite nell’uomo, tenace nel cercare di trovare risposte che non siano dogmatiche e spingersi oltre i confini del sistema solare. Originale è la sequenza degli effetti del synth, accompagnati dalla chitarra ,in chiusura proprio a rappresentare l’universo.La seconda traccia, ‘Ira’, è un’energica strumentale resa tale da un basso corposo e ben in sintonia con i cambi di tempo della batteria.
Segue ‘Dispossession’ il cui testo si riferisce alla sensazione dell’uomo verso il condizionamento e atteggiamento esterni e, da qui, la voglia rabbiosa di liberarsene. Brano dal principio più cattivo, dai bei giri di basso come lo sono i fill di batteria e da un assolo breve nella parte finale. Mood più lento e melodico, invece per ‘Under One Thousand Moons’ che accompagna un growl calibrato e alternato al clean e si conclude con il suono tipico dell’organo Hammond. Quinta traccia è ‘Floaters in the Void’ i cui effetti elettronici incuriosicono e caratterizzano un brano movimentato dall’accento heavy/core. La title track ‘Megantereon’ si sofferma su quanto accennato prima: questa specie di tigre dai denti a sciabola che rappresenta il lato istintivo umano affiancato a quello razionale che tenta di uscire brutalmente e inaspettatamente. Per cui, il sound, si mantiene sulla cattività e ruvidezza della sua sezione ritmica.
Segue ‘The Bonestorm’, una vera e propria critica alla società moderna, con le sue brutalità, mancanza di ideali ed ipocrisia. La razza umana viene paragonata ad una tempesta d’ossa che distrugge e spazza via ogni cosa. Critica giustamente costruita su un pezzo thrash dapprima lento e, in seguito, delineato da blastate e da un gioco di assoli tra chitarre e synth che abbandonano, seppur per poco, il genere death. ‘The Dream Recorder’ è una semi ballad con un intro allentato, aggredito dalla voce e dalla profondità delle chitarre nella parte centrale. ‘Dysphoria’ contiene una metafora secondo la quale la gigantesca macchina sociopolitica che governa e manipola la società, tende a far sentire l’individuo come svuotato ed inerme, e ciò lo proietta in uno stato di estremo disagio: la disforia appunto. L’unica speranza consiste nel desiderio che qualcuno possa allontanarlo da questo stato e proiettarlo in una dimensione fantastica lontana dal reale. E’ questa una metafora finalizzata a descrivere come, talvolta, i contatti esistenziali significativi possano attenuare il senso di vuoto interiore e costituire delle isole momentanee di felicità che illuminano l’esistenza. Al brano viene restituita la carica iniziale tinteggiata di thrash con un intro quasi galattico ad opera del synth.
Penultima traccia è ‘Gashes in the Veil’ nella quale si sente l’influenza di band quali Amorphis e Opeth. Contiene un bel giro di classica guidato dal suono di tamburi goliardici ancor più cadenzati dal buon lavoro del basso. Una valida e ben fatta rivisitazione del brano ‘Ballo in Fa# Minore’ (o “Danza Macabra”) di Angelo Branduardi fa da chiusura a questo ‘Megantereon’, lavoro molto personale che segue la strada altrettanto personale sui quali stanno procedendo i Neurosphere.
A cura di Benedetta Kakko Delli Quadri
- Band: Neurosphere
- Titolo: Megantereon
- Anno: 2012
- Genere: Melodic/Prog/Death Metal
- Etichetta: Revalve Rec.
- Nazione: Italia
Tracklist:
- Beyond The Gates Of Pluto
- Ira
- Dispossession
- Under One Thousand Moons
- Floaters In The Void
- Megantereon
- The Bonestorm
- The Dream Recorder
- Dysphoria
- Gashes In The Veil
- Ballo In Fa # Minore