MUNRUTHEL – Epoch of Aquarius
Proviene direttamente dalla scena estrema ucraina ‘Epoch of Aquarius’, il terzo album dei Munruthel, che mescola alla perfezione black sinfonico, epic e folk metal. Questa è una ristampa, in quanto la prima edizione è datata 2006.
Nonostante l’incomprensibile lingua madre, questo album presenta dei pezzi molto belli, dove Vladislav alterna clean vocals a screaming in classico black metal. Entusiasmanti i pezzi epici e trascinanti come ‘Epoch of Aquarius’ o ‘Echo Of The Forgotten Battles’, anche se garantisco che è tutto l’album ad essere su livelli qualitativi molto alti. Tra i punti di forza vale la pena segnalare le trame di tastiera e le numerose sinfonie presenti, una solida e aggressiva base ritmica, un paio di assoli interessanti, epici cori, spezzoni di flauto, momenti ricchi di sonorità acustiche e grazie ad una produzione giustamente grezza e allo stesso tempo “bombastica”, l’album scorre che è un piacere.
L’album si apre con ‘On The Verge Of The Worlds (Prologue)’, un intro in cui possiamo udire nitriti di cavalli, spade che cozzano su scudi e tutto ciò che riporta ai campi di battaglia. La seconda metà dell’intro assume un’aria sognatrice grazie ad una voce femminile e ad un delicato accompagnamento strumentale, il quale si lega alla trama di piano della prima canzone, ovvero ‘The Raven Croak’ dove la tastiera accompagna il duro riffing della chitarra: qui possiamo assistere alla prima ‘dualità’ vocale (clean/screaming) di cui parlavo prima, che ho trovato semplicemente entusiasmante, grazie anche alle parti sinfoniche a dir poco epiche.
Questa nuova edizione si avvale anche di due cover: la buona ‘Black Sun’ dei Dead Can Dance e la lunghissima ‘Tonhet’ dei Burzum, quasi tredici minuti di musica ambient ostica alle mie orecchie. Non c’è da stupirsi di questa scelta, visto che nel 2011 i nostri hanno dato alle stampe ‘The Dark Saga’, un album dedito proprio a sonorità ambient (e quindi mi chiedo il prossimo album che direzione prenderà tra i due, apparentemente, incompatibili mondi).
Ammetto di non aver mai sentito parlare prima dei Munruthel, però grazie a questa recensione, ho avuto la possibilità di ascoltare un album molto bello che piacerà a tutti coloro che amano il battle metal di Ensiferum e Turisas, il black sinfonico dei Dimmu Borgir e specialmente il black/folk/viking degli Ancient Rites.
1- On the Verge of the Worlds (Prologue)
2- The Raven Croak
3- In Leaves’ Whisper Or In Bursts Of The Thunder…
4- Epoch of Aquarius
5- I Was Confided by Dawns…
6- Echo of the Forgotten Battles
7- On the Verge of the Worlds (Epilogue)
8- Black Sun (Dead Can Dance cover)
9- Tomhet (Burzum cover)
Vladislav “Munruthel” Redkin – voce, batteria e tastiere
Wortherax – chitarra
Istukan – chitarra e basso
Ann – flauto
Vel – cori
Fondatore di Suoni Distorti Magazine e motorheadbanger.