MINISTRY – Moral Hygiene

MINISTRY – Moral Hygiene

Voto: 7 / 10

Sono trascorsi ben 38 anni dal giorno in cui, da esordiente assoluto, Al Jourgensen (classe 1958) produceva il synth pop neanche troppo innovativo dell’album With Sympathy. Nonostante l’immediatezza della soluzione proposta, l’artista inizia una vera e propria evoluzione acrobatica passando per più generi, switchando prima su un industrial contaminato con il thrash metal, poi industrial puro, ancora una volta thrash metal e poi chissà quanto e cosa altro. Ed eccoci qui, nel 2021, a celebrare un nuovo attesissimo album dei Ministry, una delle band più importanti e seminali del genere, a cui il fato ha concesso di realizzare, tra split, album live e ufficiali, il trentaquattresimo album della loro carriera.

Moral Hygiene si regge sui consueti registri che avevano caratterizzato AmeriKKKant, muovendosi su quella falsariga ma con una formazione rinnovata. Sebbene i toni dell’album siano a volte difficili da identificare – e certe parti, detta fuori dai denti, finiscano per passare relativamente indifferenti – si registrano fin dal primo ascolto brani di livello come Good Trouble, con tanto di fisarmonica e riffone epico, che resta subito piantato in testa. Un po’ come hanno fatto le fake news in questi mesi, oggetto queste ultime del brano Disinformation. Non mancano le sorprese nell’album, a ben vedere, tra cui la voce di Jello Biafra che evoca il progetto LARD (iconico per chiunque ami la musica di metà anni 80, direi a qualsiasi latitudine) e che canta all’interno di Sabotage is sex.

Tanti (ma non troppi) i richiami al passato glorioso, su tutti TV Song #6 (Right Around the Corner Mix), ormai una vera e propria saga di noise, metal e sperimentazione elettronica, e vari episodi notevoli nel loro concepimento artistico quanto, a ben vedere, probabilmente un po’ ripetitivi nella forma. Da segnalare poi la cover di Search and Destroy degli Stooges, che è stato anche il primo pezzo del nuovo album di cui abbiamo saputo qualcosa nel mese di agosto.

Tante le partecipazioni di artisti a Moral Hygiene: alla formazione attuale con Al Jourgensen voce e polistrumentista (chitarre e tastiere), si aggiungono tra gli altri Jello Biafra, Billy Morrison e Dave Ellefson. Contributi che non fanno che impreziosire l’album, rendendolo come tradizione dei Ministry recenti, difficile da prevedere, convulso e nel giusto mix di aggressività, atmosfere evocative e momenti puramente sperimentalistici.

Semmai Moral Hygiene (titolo con evidente riferimento alle politiche trumpiane e ciò che ne è rimasto ad oggi) presenta il medesimo problema di qualsiasi album dei Ministry recente, probabilmente da Animositisomina in poi (era l’anno 2003): un brano o due “portanti”, esaltanti e quasi sempre proposti in sede live, il resto di un lavoro che è alieno alla memorizzazione facile e che scorre gradevolmente, nonostante tutto, evocando i consueti scenari post-apocalittici.

A  cura di Salvatore “Capolooper” Capolupo

Band: Ministry

Titolo: “Moral Hygiene”

Anno: 2021

Genere: Industrial Metal

Etichetta: Nuclear Blast

Nazione: USA

Sito: ministryband.bandcamp.com

TrackList:

Alert Level
Good Trouble
Sabotage Is Sex
Disinformation
Search And Destroy
Believe Me
Broken System
We Shall Resist