MAX CAVALERA racconta l’inizio della sobrietà, dopo lo sballo con il disinfettante per le mani.
Max Cavalera (ex leader dei Sepultura ed attuale mastermind di Soulfly e Cavalera Conspiracy) di recente è stato ospite nel podcast “Hardcore Humanism With Dr. Mike”. Durante la sua conversazione con lo psicologo clinico, il Dott. Mike Friedman, Max ha parlato di come ha affrontato la povertà da bambino – in Brasile – quando suo padre morì, del suo approccio fai-da-te per iniziare la carriera musicale con suo fratello Igor Cavalera, delle sue lotte con l’abuso di sostanze e di come la sua passione per la musica lo abbia aiutato a diventare sobrio.
Cavalera ha raccontato come, finalmente, sia riuscito a ripulirsi dopo tanto abuso di sostanze per anni: <<Il mio percorso verso la retta via è un po’ bizzarro, perché ero un uomo totalmente selvaggio. Venendo dal Brasile, ho alcune storie particolari dietro. Ricordo che una volta abbiamo suonato nella fottuta Manaus – nella foresta pluviale in Amazzonia – e ho preso la migliore coca che probabilmente si potesse prendere. Dopo lo spettacolo, questo ragazzo si è presentato con la polvere bianca boliviana più pura. Me ne feci un sacco! Sono stato sveglio tutta la notte. Salii sul tetto dell’edificio ed iniziai a cantare tutto il nostro album ‘Beneath The Remains’ facendo airguitar, sino al sorgere del sole. È stata un’esperienza straordinaria, amico. Forse la cocaina era semplicemente buona. Non lo so. Ma è stata un’esperienza straordinaria. E ho avuto molte interazioni del genere per tutta la vita!>>
Sul rapporto con il fratello minore Igor, il musicista aggiunge: <<Mio fratello rigava dritto su queste sostanze, ma non ha mai cercato di far rigare dritto a me. È un po’ triste in un certo senso… ma non potevo bere perché dovevo prendermi cura di lui. Se avessimo bevuto entrambi saremmo morti. Quindi dovevo essere un po’ più responsabile e non bere in modo da potermi prendere cura di lui. E poi, una volta sposato, ha passato la torcia a mia moglie, le dissi “Ora hai a che fare con lui. Questo è il tuo lavoro”. E ci sono stati molti anni di lotta perché ero difficile da affrontare, con quella merda. Anche se alcune storie furono epiche… ad esempio facendo festa con Ministry e sputando su Eddie Vedder, è successo. È fottutamente folle, ma è successo!>>
Max racconta come, ad un certo punto, i postumi degli abusi iniziarono a tediarlo: <<A poco a poco, stavo invecchiando. E odiavo i postumi di una sbornia, amico. Se avessero inventato una medicina per i postumi di una sbornia, probabilmente non avrei mai smesso di bere perché mi piace il “ronzio”. Ma li odiavo, era fottutamente difficile affrontare i postumi di una sbornia. Quindi, per affrontarli prendevo antidolorifici durante il giorno. Questi annientano subito i postumi e portano una sorta di “sballo” continuo!>>
La cosiddetta “goccia che ha fatto traboccare il vaso”, come racconta Cavalera, fu un evento particolarmente assurdo avvenuto on the road sul tour bus…
Max ricorda: <<Eravamo in tour in Europea e volevo bere davvero male, ma sull’autobus non c’era nulla da bere. Sono finito per andare in bagno e bere sapone disinfettante per le mani, del fottuto sapone liquido per le mani. E mi sono sballato con quello. Mia moglie ha aperto la porta mi trovò con l’intera brocca di disinfettante tra le mani. Mi chiese: “Che cazzo stai facendo?”; ed io risposi tranquillamente: “Sto bevendo disinfettante per le mani. Ho bisogno di aiuto”. È stato uno di quei momenti folli!>>
L’artista aggiunge: <<A poco a poco, ho attraversato le diverse fasi per smettere di bere e smettere di prendere droghe. Una delle fasi principali era in realtà andare in una struttura apposita. È molto un cliché forse, ma penso che aiuti davvero! Ognuno è diverso. Alcune persone possono farlo da soli; hanno quella forza di volontà. Io davvero non potevo; non avevo molta forza di volontà.
Così sono andato in una clinica e ci rimasi da sei a otto mesi. Era in Florida. Ed è stata un’esperienza miserabile, ho avuto solo da imparare. Esercitano quella merda in te 24 ore al giorno nelle classi. Mi mancava molto la mia famiglia… Ma per questo motivo, a causa della mancanza della mia famiglia, essendo in questo posto, mi sono guardato intorno ed ho capito cosa amo davvero di più. “Adoro bere e drogarmi più della mia famiglia e della mia musica? No, non credo!” Mi piace molto la musica e mi piace molto la mia famiglia. Quindi è stato un po’ uno di quei momenti di profonda riflessione. Quando sono uscito da lì, ho pensato: “Va bene, così…” Ho preso la decisione sulle mie priorità. Ho priorità diverse. Sono tornato al mio primo amore: metal, musica. È così semplice!>>
Un particolare che Max ricorda, durante la permanenza in una clinica di recupero: <<C’era un dottore che parlava con mia moglie. Ha praticamente detto: “Se continua a fare quello che sta facendo, sarà morto tra un paio d’anni. Non c’è dubbio”. Queste cose che ti aprono gli occhi. Ho iniziato a mettere le cose in prospettiva diversa. Ho lavorato così duramente per tutta la vita. Sono uscito dal Brasile. E sto buttando via tutto questo per fottute droghe e alcol? No, amico. Non voglio farlo. Ma è difficile.
Probabilmente sono un tossicodipendente per natura, quindi probabilmente è solo un lato adesso dormiente. Non sono completamente guarito. È lì, e ci sarà sempre!>>
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Il mese scorso, Max e Igor Cavalera hanno dato il via al tour “Return Beneath Arise” al Sunshine Theater di Albuquerque, nel New Mexico. Il trekking li vede eseguire brani selezionati dagli album seminali ‘Beneath The Remains’ e ‘Arise’ dei Sepultura. Insieme a Max e Igor, nel tour, ci sono Mike Leon dei Soulfly e Daniel Gonzalez dei Possessed.
Tre sere fa, il 17 giugno, Max e Igor Cavalera sono stati raggiunti sul palco dal mitico Jeff Becerra – leader dei Possessed – con il quale hanno suonato il classico ‘Death Metal’. Se te lo sei perso, puoi guardare il video con la performance a Questo Link!
L’intero podcast con Max Cavalera è ascoltabile Qui!
Fondatore di Suoni Distorti Magazine e motorheadbanger.