KANASHIMI – In My Tears

KANASHIMI – In My Tears

Il funeral doom/black metal è un genere particolare che non tutti riescono ad ascoltare e spesso a tollerare per via dei suoi tempi rallentatissimi ed ossessivi. Io personalmente ho passato ore ed ore a godermi certe sonorità facendomi avvolgere dalla loro aurea maledetta ed ipnotica. Dagli italiani Forgotten Tomb, a certi album degli Abruptum fino ad alcune bands che non si sa da dove siano uscite fuori e di cui non si è saputa la fine che abbiano fatto oggi.

Non vi nascondo che sono rimasto piacevolmente sorpreso da come la lezione impartita dalle colonne portanti nord europee di questo genere sia arrivata (e ben interpretata) oltre oceano, per non dire dall’altra parte del globo, come in questo caso il Giappone. Almeno, io non avevo mai ascoltato band simili provenienti dalle lande degli antichi ninja. ‘In My Tears’ è prodotto dalla East Chaos Records nel 2010, trattasi di un EP limitato a sole 500 copie numerate a mano. La One Man Band che lo propone è Kanashimi, monicker dietro al quale troviamo Misanthropy.

Già dal titolo e dalla copertina si può carpire a che ascolto si va incontro, anzi, a dirla tutta, gli stessi rispecchiano in pieno quello che è racchiuso in questo dischetto ottico. Scrutando il prodotto nei particolari si parte con la title track, vale a dire poco più di dieci minuti di oscura malinconia e depressione glaciale. I tempi sono cadenzatissimi e le melodie di pianoforte trascinano l’ascoltatore nei meandri più reconditi della tristezza. I riffs chitarristici che accompagnano il tutto danno quel groove leggermente epico e nordico che fanno piacere ancor di più il tutto. La batteria, come intuibile, tiene il tempo ossessionatamente costante. La voce è più uno scream con effetti di lontananza, rauco e disperato come pochi se ne sentono in giro. In tutto ciò non ho provato noia neanche per un istante. E lo stesso sarà, credo, per chi ha gusti simili.

Il nostro è riuscito a mettere in musica la glacialità in maniera convincente. La successiva ‘Algos’ è una suite di pianoforte con spruzzate di synth che sfiora i tre minuti e mezzo di durata; una melodia ripetitiva ed addirittura con tempi leggermente più lenti del pezzo precedente. Un puro esempio di quello che molti chiamano suicide metal, oltretutto la tristezza e l’angoscia sono sentimenti che fanno da padroni nella composizione delle songs.

Conclude l’Ep ‘Life’ che altro non è che un pezzo con le stesse identiche caratteristiche del primo, con la differenza che conclude con il solo pianoforte che continua la melodia del brano in solitaria oscurità per poi spegnersi e lasciare chi ascolta in uno stato di frustrante angoscia. Il tutto in poco meno di 7 minuti.

Tirando le somme un lavoro davvero ben fatto, nel suo genere, seppur nulla di nuovo viene aggiunto a quanto già detto da band più anziane e rinomate. La cosa che dona valore ad un lavoro simile è il riuscire a trasmettere certi sentimenti profondi in chi si accinge ad ascoltare (e non sentire). Dal canto mio non posso che dare il mio consenso a questa nipponica realtà. Ma ritengo l’ascolto possa interessare a chi predilige o comunque prova piacere in queste sonorità.

A cura di Francesco ChiodoMetallico

 

  • Band: Kanashimi
  • Titolo: In My Tears
  • Anno: 2010
  • Etichetta: East Chaos Record
  • Genere: Funeral Doom/Black Metal
  • Nazione: Giappone

Tracklist:

  • In My Tears
  • Algos
  • Life

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P.S.: Recensione che scrissi per una webzine che da poco ha chiuso i battenti e che vi ripropongo.