Tracklist:
- Confession
- Walking Through Hell
- Through Your Eyes
- Betrayed
- Die Inside
- Good Friday Thrash
- Get What You Can Get
- Face Your Demon
- Creature Of Habit
- Bass Wankage
- Black Hole
Dal Rock al Metal, attraversando Punk e Blues
Questa è la storia di una triade perfetta che sfornò un album-bomba Thrash Metal. Sto parlando degli Hidden Intent, una band australiana non poco interessante che dal 2011 fa sobbalzare i palchi di Adelaide e non.
La loro energia e il loro rude old school permisero loro di svolgere un tour in Asia nel 2013, partecipando anche al Bangkok Thrash Festival e anticipando il loro debut album: ‘Walking Thorugh Hell’.
Il 2014 inizia in maniera magnifica per gli Hidden Intent, infatti pubblicano il loro album (con un’etichetta indipendente), fanno un tour di 7 date in Australia e supportano in alcuni concerti i conosciutissimi Toxic Holocaust e Skeletonwitch. Insomma, niente male!
Ora però andiamo al sodo e parliamo di queste 11 tracce completamente pericolose!
‘Walking Through Hell’ a quanto pare non è solo il titolo dell’album ma un vero e proprio percorso che si svolge nell’inferno fino alle nostre orecchie.
‘Confession’ è la prima traccia-intro di 1:29 dove si riesce a sentire una conversazione bizarra di un uomo al telefono e in sottofondo un elicottero… Qui pare tutto tranquillo, una semplice conversazione in inglese che però al 90” si trasforma in un bellissimo intro al basso e finalmente mi accorgo che il vero album sta iniziando!
Questo pezzo, con titolo omonimo dell’album, mi ricorda molto bands come Metallica, Testament e Coroner. Voce molto particolare, chitarra super aggressiva e pungente e basso massiccio, riescono a dare un’ottima impressione e a mantenere le aspettative del Thrash Metal old school.
‘Die Inside’, quinta traccia, parte con un riff di chitarra tosto e diretto che prosegue per quasi tutto il pezzo. Ammetto che questi 5 minuti potevano essere resi un pò più originali. Proseguo l’ascolto e mi imbatto in ‘Creature Of Habit’, dove una fantastica fill apre le danze! La voce colpisce con delle note che mi ricordano moltissimo Rob Halford mentre invece chitarra e basso vengono eseguiti alla massima potenza.
‘Bass Wankage’ e ‘Balck Hole’ chiudono in bellezza questo album rabbioso e devastante che consiglio di ascoltare solo se non siete malati di cuore!
A cura di Claudia Paletta
Tracklist:
Fondatore di Suoni Distorti Magazine e motorheadbanger.