HAMMERED – The Beginning
Gli Hammered, gruppo proveniente da Gorizia, dopo molti avvicendamenti e cambi di line-up (addirittura ce ne sono stati dopo aver ultimato l’album), due demo e quasi dodici anni di carriera, giungono alla pubblicazione del loro primo album intitolato ‘The Beginning’. Grazie ad armonizzazioni di chitarra, voce pulita e ricerca di melodia tra riff più rocciosi, i friulani possono essere tranquillamente registrati nel file NWOBHM, facendoci fare un viaggio nel tempo indietro fino ai mitici anni ’80.
Già dall’ascolto della prima traccia ‘No Time For Us’, dove i primi due minuti e mezzo circa sono praticamente un’intro strumentale molto epico, possiamo notare che i suoni sono molto asciutti, molto 80’s oriented anche se non so se questi suoni siano stati appositamente studiati o se è dovuto ad un limite di budget. La voce di Andrea Csàszàr risulta, secondo me, troppo power oriented, poiché mi ricorda una versione più delicata di Joacim Cans (Hammerfall) che non sempre si addice a questo tipo di sound (compreso degli acuti che sembrano fuori luogo). Inoltre, premettendo che sono di madrelingua barese e che non sono il top nel parlare inglese, in un paio di brani la pronuncia è alquanto bizzarra.
Il secondo brano ‘Space Invaders’ a me è piaciuta, e non sfigurerebbe in uno dei primi due album dei Maiden, mentre con ‘See You in Hell’ si sconfina nello speed dove la fine del brano presenta interessanti influenze thrash; ‘Master Of Your Nightmare’ ha un interessante riff metal che però non si sviluppa rimanendo troppo piatto. ‘Money’ non l’ho capita fino in fondo: si apre con arpeggio acustico, si unisce una seconda chitarra distorta con il testo recitato con voce distorta, tipo megafono.
‘Bloody Fields’ si apre con un bel giro di basso e, tutto sommato, il brano è interessante grazie ad una bella dinamica e velocità dei riff, mentre ‘From Paradise To Hell’ è un bel pezzo veloce dove gli Hammered cercano di risollevare l’attenzione sul disco. Si passa per ‘Five Hunters’, con un ritornello melodico e orecchiabile, per finire con ‘Never Dies’, dal sapore quasi thrash/speed. L’ultima traccia è la cover di ‘Wait For Sleep’ dei Dream Theater (dal bellissimo “Images And Words” del 1992) che essendo solo voce e pianoforte, non si discosta molto dall’originale e che poco ha a che fare con il resto dell’album.
L’album non è malvagio, ci sono buoni pezzi, ma i limiti descritti rischiano di tarpare le ali a questo progetto, che si colloca in una scena (chiamatela heavy, speed o NWOBHM) dove tantissimo è stato detto e scritto. Pertanto, se proprio si vuole tentare la fortuna con questo stile musicale, si deve proporre musica scritta, registrata ed eseguita in modo impeccabile con pezzi che possono attirare l’attenzione dei fans. Ripeto, alcuni buoni spunti ci sono, ma nel mondo dell’heavy metal classico, dove non può l’originalità, deve la qualità del prodotto finito.
a cura di Iron Jo
- Band: Hammered
- Titolo: The Beginning
- Anno: 2013
- Genere: Heavy Metal
- Etichetta: Punishment 18 Records
- Nazione: Italia
Tracklist:
- No Time For Us
- Space Invaders
- See You in Hell
- Master Of Your Nightmares
- Money
- Bloody Fields
- From Paradise To Hell
- The Five Hunters
- Never Dies
- Wait For Sleep (Dream Theater cover)
Back office di Suoni Distorti Magazine