FACES OF DEATH: tornano in pista con ‘Terror em Barbacena’, guarda il video

FACES OF DEATH: tornano in pista con ‘Terror em Barbacena’, guarda il video

I thrash/death metal Faces of Death, attivi dai primi anni ’90 e da tempo considerati una delle forze underground più importanti del Brasile, tornano con un nuovo, feroce colpo Terror em Barbacena!

Registrato presso gli Audiolab Extreme Studios di Taubaté, San Paolo, e prodotto, mixato e masterizzato dalla band insieme al collaboratore di lunga data ed ex batterista Niko Teixeira, il singolo cattura i Faces of Death nel loro momento più pesante e intransigente fino ad oggi.

Segnando il primo brano in studio con la formazione attuale – i fratelli fondatori Laurence Miranda (voce/chitarra) e Sylvio Miranda (basso), ora affiancati da Maurício Filho (chitarra) e Igor Nogueira (batteria) – Terror em Barbacena incarna l’aggressività cruda e senza filtri del Death Metal dei primi anni ’90, iniettandovi al contempo l’intensità tagliente del Thrash che è diventata il marchio di fabbrica della band.

Il testo di Terror em Barbacena si addentra in una delle ferite storiche più inquietanti del Brasile: gli orrori dell’ospedale psichiatrico di Barbacena, nel Minas Gerais. Noto come “l’Olocausto brasiliano”, oltre 60.000 pazienti morirono tra le sue mura a causa di abusi sistematici, torture e negligenza. La canzone è una brutale denuncia di queste atrocità.

Laurence spiega: <<Volevamo la massima aggressività e il massimo peso per rispecchiare l’inimmaginabile sofferenza sopportata da quei pazienti. Era un ambiente simile a un campo di concentramento nazista, e la società semplicemente guardava dall’altra parte>>.

Il video ufficiale, diretto da Maycon Avelino (Starship Videos) e girato presso gli FSM Studio di San Paolo, spinge il linguaggio visivo della band verso nuovi orizzonti. Utilizzando tecniche di chroma key e ambienti generati dall’intelligenza artificiale, rispecchia la carica inquietante del brano con immagini inquietanti e un’atmosfera incessante. Il chitarrista Maurício racconta: <<Ci siamo ispirati alle atmosfere dei Cannibal Corpse, e Maycon ha dato vita a quell’oscurità. È brutale, contorto e ha la stessa importanza del testo>>.

 

Photocredit: Maycon Avelino