Formatisi in quel di Roma nel 2001, gli Evershine giungono oggi al debut album titolato ‘Renewal’ tramite la Bakerteam records, a seguito di due demo autoprodotti.
Devoti per stessa “ammissione” della band ad un power metal bagnato di sonorità AOR e pomp/hard rock, gli Evershine tentano la scalata al mercato Metal europeo mediante un approccio decisamente easy listening, sostenuta dalla buona tecnica di base di tutti i membri della band.
Come spesso accade nei debut e negli artisti cosi marcatamente introdotti in un determinato filone musicale, è la mancanza di una spiccata personalità il limite maggiormente evidenziato, tant’è che risulta un esercizio abbastanza semplice individuare le band cui si rifanno gli Evershine, oppure dove andrà a parare la band dopo un determinato passaggio. Gruppi guida del Power Metal mitteleuropeo come Sonata Artica, Stratovarius, Helloween o certi giganti dell’AOR mondiale riecheggiano spesso e volentieri tra le note di
‘Renewal’, fattore che costituisce la pecca maggiore del disco .
Prodotto da Cristian Ice (nome ben noto agli ambienti metal capitolini viste le sue svariate collaborazioni con band quali Stromlord e Theatres des Vempires) ‘Renewal’ inizia le ostilità mediante la monicker track.
Si tratta invero di una “falsa partenza”, giacchè il brano risulta si molto melodico ma anche altrettanto zuccheroso e smielato, un approccio decisamente happy metal che ricalca in toto singoli di successo quali ‘Hunting High and Low’ degli Stratovarius.
Si denota fin da subito una ricerca spasmodica della melodia e il bagaglio tecnico dei romani, specie nell’ottima voce del singer Marco Coppotelli (anche se una maggiore cattiveria ed una interpretazione dei pezzi con più trasporto renderebbero meno stucchevoli alcuni passaggi del disco) e nell’asse chitarre-tastiera, rispettivamente suonate da Emanuele Matricardi e Ivan Palmier (chitarre) e Simone Cardini (tastiere), ma il tutto risulta molto semplicistico, come se la band cercasse in ogni modo di accaparrarsi fin da subito le simpatie dell’ascoltatore. Il finale in fade out poi non aiuta di certo a far aumentare i consensi sul questo brano.
Passiamo quindi rapidamente a ‘Angel/Killer’, che si rivela essere un buon brano AOR/Pomp Rock, aperto da passaggi di chitarra acustica e tastiere ariose. Il mezzo tempo su cui si allunga il brano sfocia in un bridge coinvolgente, prima del chorus estremamente melodico, come da tradizione del genere proposto.
Da sottolineare un intermezzo per piano e orchestra che spezza il pezzo, infonde una genuina dose di pathos, prima dell’ingresso della chitarra, soluzione che porta alla mente i fasti di un disco epocale come ‘A Night at the Opera’ dei Queen.
‘Run’ (già presente nel secondo demo dei Nostri, assieme ad ‘A Chance to be Free’ e ‘Faith and Dreams’, che troveremo in seguito ) è un canonico brano di power metal alla Sonata Artica che lascia un pò il tempo che trova, nonostante il buon “duello” guitar-keybords che conferma le indubbie capacità tecniche degli Evershine; ‘Dragon’s Ride’ invece è l’autentica regina di ‘Renewal’.
Trattasi di una ottima speed-power song, molto epica, con un lavoro decisamente buono delle chitarre, davvero vorticose sia nel trainare il brano, sia nell’infuocato assolo, ma anche Coppotelli alle vocals si lascia apprezzare, cantando con trasporto le sue liriche fantasy. Il brano giunge dal primo demo della band, quando gli Evershine erano dediti ad un epic metal sinfonico, influenzato da band come i Rhapsody of Fire.
Purtroppo il seguente ‘The Storm’ è un altro brano che nulla aggiunge e nulla toglie al genere proposto dagli Evershine ed inoltre la qualità è decisamente inferiore al suo predecessore. ‘A Chanche to be Free’ è la composizione più ambiziosa dei nostri, un’ottima ballad orchestrale e sinfonica della durata di 07:30 minuti pregna di una atmosfera fiabesca, specie all’inizio, grazie alla splendida prova in chitarra acustica e ai flauti, introduzione perfetta per l’ingresso della voce. Le melodie sognanti create della band riescono a fare in modo che nonostante la lunga durata del brano, questo non risulti noioso all’ascolto.
La successiva ‘Here We Come’ (presente assieme alla già citata ‘Demon’s Ride’ e alla seguente ‘Where Heroes Lie’ nel primo demo del gruppo) è un altro mid tempo power metal debitore dei Sonata Artica di ‘Reckoning Night’, con un ritornello di facilissimo ascolto, che però ha la pecca di ripetersi ad libitum nel finale.
La penultima
‘Faith and Dreams’ è un up tempo a metà strada tra Helloween e Stratovarius, anche se l’uso delle tastiere mi ha ricordato molto il colpevolmente sottovalutato album omonimo dei nostrani Labyrinth e si lascia ascoltare con piacere. Giungiamo cosi al finale di
‘Renewal’ rappresentato da
‘Where Heroes Lie’ degna chiusura del disco che si apre con un intro epica prima di sfociare in un altro buon brano di classic metal, dove ancora si sottolinea il talento dei musicisti in questione.
Detto che la sezione ritmica composta da Nicola Petricca alla batteria e Marco Lo Presti al basso si limita a creare un tappeto sonoro che segue pedissequamente i modelli imposti dai Maestri del genere, concludiamo dicendo che gli Evershine con ‘Renewal’ hanno mostrato un indubbio talento, ma che per spiccare nell’affollatissimo metal-rama devono accrescere sensibilmente la propria personalità ed osare decisamente di più.
a cura di Matteo Di Leo
Band: Evershine
Titolo: Renewal
Anno: 2012
Etichetta: Bakerteam Records
Genere: Symphonic/Power Metal
Nazione: Italia
Tracklist:
1- Evershine
2- Angel/Killer
3- Run
4- Demon’s Ride
5- The Storm
6- A Chance to Be Free
7- Here We Come
8- Faith and Dreams
9- Where Heroes Lie
Lineup:
Marco Coppotelli – voce
Emanuele Matricardi – chitarra
Ivan Palmieri – chitarra
Simone Cardini – tastiera
Marco Lo Presti – basso
Nicola Petricca – batteria
Fondatore di Suoni Distorti Magazine e motorheadbanger.
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