Chi sono i promoter ed i manager? Cosa fanno? Di questa definizione molti ne abusano, spesso personaggi affacciatisi da poco nell’ambiente musicale, senza svolgere nei fatti i compiti che gli spetterebbero. Facciamo un po’ di chiarezza su cosa siano tali ruoli e cosa comportino realmente.
(dal blog del nostro direttore)
Oggi ci sono tante persone in giro, nell’ambiente musicale, che si definiscono promoter o manager, in fondo senza sapere pienamente cosa comporti un tale ruolo e, al contempo, quali siano gli obblighi che si acquisiscono nei confronti di bands o singoli musicisti che vi si affidano.
Faccio una piccola premessa…
Non è di mio interesse fare la morale a qualcuno o imporre con arroganza (o presunzione) quello che è la verità; piuttosto mi limiterò a chiarire quali siano le competenze e le mansioni che comportano l’esser promoter o manager, che, per inciso, non è colui/colei che fa suonare la band sempre nei soliti locali di zona (o nella stessa regione) o ne condivide continuamente le notizie dal proprio spazio nei social. Purtroppo molte band, soprattutto quelle giovani o comunque all’esordio, tendono ad affidarsi a ambigui personaggi perché mossi dalla fretta di “sfondare” e far parlare di se, elargendo a questi individui dei soldi (perché fare il promoter o il manager è un lavoro, sia chiaro) senza riscuotere, in effetti, quello che realmente gli spetta (o spetterebbe).
Occorre anche fare una ben delineata distinzione poiché promoter e manager sono due ruoli diversi con compiti differenti, seppur con certe caratteristiche comuni, per alcuni aspetti.
Manager
E’ colui che si cura della band, romanticamente potremmo definirlo il papà artistico dei musicisti sotto la sua ala protettrice. Nei fatti, il manager, gestisce direttamente la band (o singolo artista) nella sua interezza, quindi curandone la carriera. Favorisce allo sviluppo ed incremento della sua visibilità e valore sia commerciale che non, per aumentare conseguentemente la notorietà. E’ importante, per quel che comporta il ruolo, avere delle solide competenze anche in ambito di marketing, public relations e riuscire ad avere una notevole capacità di problem solving da ogni punto di vista, compreso quello fiscale e legale.
Un manager deve sviluppare e mantenere ben saldi contatti e rapporti con etichetta discografica, uffici stampa e promoter, così da curare bene ogni “lato” riguardante l’artista interessato. Quest’ultimo, dunque, non dovrà promuoversi da solo ed avrà anche chi curerà la sua parte amministrativa, in maniera tale da permettergli di concentrarsi nella sua attività compositiva.
Credete che sia facile fare tutto questo? Occorre preparazione, nonostante sia anche la stessa pratica a preparare, competenza negli ambiti citati e, su tutto, caparbietà, flessibilità ed una buona dose (anzi, eccellente) di pazienza e nervi d’acciaio.
Promoter
E’ la persona chiave tra locations e bands, che siano del proprio roster o quelle di un’etichetta per la quale si lavora. Il promoter deve garantire alla band (o singolo musicista) che tutto fili liscio e, ovviamente deve saper vendere gli shows ai locali, o enti che siano.
Occorre, altresì, dedicare molto tempo alla realizzazione di un database di contatti con le relative caratteristiche di ogni location, dalla tipologia dello stesso, ai contatti diretti (ovviamente), al genere di pubblico abituale che frequenta il posto – così da poter proporre anche bands e artisti in linea e non rischiare (o meglio, rischiare meno possibile) che l’evento fallisca. Di norma è anche buona cosa informarsi bene su quali artisti siano stati già ospitati dal locale, con relativi riscontri di pubblico, sul tipo di musica che spesso gira al suo interno e via dicendo…
Il promoter (noto anche come impresario) di solito compra una band ricavando dalle singole (o singola) serate, rischiando quindi in caso di fallimento; altrimenti può vendere – facendo da tramite – uno show dell’artista/i ad enti e locali prendendo la sua percentuale (quindi guadagnandoci in qualsiasi eventualità). Oltretutto è cosa saggia instaurare e mantenere buoni rapporti con promoter di altre regioni, così da riuscire a far girare il proprio artista oltre confine locale. Inoltre, tra i suoi compiti c’è la collaborazione con l’ufficio stampa dell’artista – così da rafforzare la rete mediatica circa recensioni, interviste e altro (non è la band che deve mandare i press kit alle testate se vi è un promoter e/o ufficio stampa dietro lo stesso, altrimenti che li pagano a fare? In tale caso allontanatelo!)
Qui tocco un punto scomodo, nel senso che alcuni “promoter” (virgolette d’obbligo) si definiscono tali facendo suonare le bands sempre e solo nelle proprie zone di competenza e/o sempre negli stessi locali, limitando quindi possibilità (ed in questi casi suggerirei ai musicisti di cambiare istantaneamente il promoter a cui si sono affidati). Non basta definirsi promoter (come anche manager) hobbysticamente per esser tali, occorre mettersi in campo e lavorare quotidianamente, cosa che spesso ne và a discapito di eventuale famiglia (se attività intrapresa in “ritardo”) e sacrificandosi se necessario – e se si vuol raccogliere qualche frutto.
I guadagni, come indicatomi peraltro da alcuni promoter con cui ho scambiato qualche chiacchierata prima di stilare questo articolo, sono bassi se si lavora con band emergenti o comunque all’esordio; questa parte iniziale tuttavia è fondamentale per farsi le ossa.
E poi, vi sembra facile organizzare un tour curandone i vari aspetti? (ma qui entra in gioco anche il tour manager).
Concludendo…
Come avrete capito, non sto qui a dire come si svolgano tali mansioni nello specifico, pur sapendolo (essendo stato mio padre un ben affermato e rispettato impresario nella sua regione) ma non essendo al momento il mio campo di attività… giusto uno sguardo fugace su cosa siano un promoter e un manager, così da fare chiarezza in un ambiente divenuto, ormai, un mare pieno di pescecani pronti a risucchiare denaro a molti musicisti; per lo più giovani e inesperti nel settore.
Mi congedo ringraziandovi per aver speso del tempo, qualora abbiate letto, e come sempre rendendomi disponibile a qualsiasi forma di confronto e colloquio su questo e/o altre tematiche inerenti la musica.
Ricordo, nuovamente, che non mi sono espresso con toni presuntuosi o arroganti (me ne guarderei bene), ma solo esporre nella realtà dei fatti cosa competa normalmente ad un promoter e ad un manager. Augurandovi sempre di avere successo e soddisfazione in qualsiasi cosa fate e farete nella vostra vita, artistica o meno che sia.
A presto!
A cura di Francesco “Chiodometallico” Russo
Fondatore di Suoni Distorti Magazine e motorheadbanger.
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