Color Fest 6, la seconda ed ultima giornata di concerti…
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Per i campeggiatori la notte di musica non si è fermata al concerto degli Zen Circus, è continuata con Nicolò Carnesi nel Live Notturno sotto le stelle. Una breve pausa di qualche ora e alle 12.00 già sul palco, quando sono ricominciate le performance di N.A.I.P., primo esperimento live, Natan Salvemini con la presentazione del libro “I Cani” e l’angelica presenza di Her Skin che ha rivelato il suo mondo al pubblico…tutti concerti riservati a chi è rimasto a dormire al color camping. Hanno riaperto ufficialmente i live del festival Nimby, una band post-punk catanzarese.
Cimini torna a casa
La seconda esibizione è stata quella di Federico Cimini, cantautore trentenne cosentino di adozione bolognese. Federico ha portato in tour il suo nuovo album “Ancora meglio”, prodotto da Garrincha Dischi e ha cantato i suoi pezzi più famosi come “A 14”, “Sabato sera” e “La legge di Murphy“, canzone peraltro molto pubblicizzata dai suoi colleghi sui social media.
Con la sua esibizione Cimini ha scaldato il pubblico, ha trasmesso la felicità che provava per essere presente al Color Fest, date le sue origini calabresi, e si è buttato sulla folla che lo ha accolto vivacissima. Alcuni musicisti vengono ricordati per il loro aspetto, altri per il genere musicale, in questo festival Cimini è riuscito a rimanere nelle emozioni di chi lo ha visto suonare, attraverso la sua umanità, un elemento da non trascurare quando c’è di mezzo il concetto di fama.
Nuovi progetti di band note: Francesco De Leo e Sick Tamburo
Quest’anno c’è stato anche Francesco de Leo, fondatore dell’Officina della Camomilla che da poco ha intrapreso il percorso di cantante solista. Ha portato in giro il suo album “La Malanoche” e cantato pezzi dream-pop come “Muse”, “Mylena”, “Heroin Chic” e “Andiamo a rischiare la vita”.
Il premio per l’esibizione più misteriosa va ai Sick Tamburo, un nome che a prima vista sembra di un solista, ma che poi invece nasconde due volti noti da anni alla musica alternativa: Gian Maria Accusani ed Elisabetta Imelio.
Il clima di un posto come La Giurranda, la sede del Color Fest 6, permetteva certamente di indossare qualcosa di un po’ più pesante, così gli ex Prozac + non hanno sofferto il caldo estivo sotto ai loro passamontagna. Scherzi a parte, la band in piedi dal 2007, ha suonato e cantato durante il suo concerto per i fan del rock alternativo ed i già fan della storica formazione famosa per aver dato vita ad “Acido Acida” 20 anni fa.
Cosa c’è Nel Giardino
Stesso palco, diversa musica: dopo De Leo si è esibita Nel Giardino con la sua band. Una timida ragazza dalla voce pulita che, prendendo in braccio la sua chitarra, si è presentata dicendo «Ciao a tutti, io sono Nel Giardino!». Di lei si conosce ancora poco, si sa che si chiama Chiara Giardino, che sta registrando il suo primo album con Mamma Dischi, che ha già un fan club e che non preferisce mettere in mostra la sua bellezza.
Questo di Nel Giardino, per i suoi presupposti, è un progetto che incuriosisce non poco.
Clap! Clap! e un pubblico che non voleva lasciarlo
Il momento in cui Clap! Clap! ha incendiato gli animi della folla è sembrato interminabile. Cristiano Crisci è un DJ producer di fama internazionale, sul palco del Color si è presentato super carico con la sua consolle. La sua contagiosa vitalità ha cibato i fan affamati di ogni sorta di elettronica.
Il DJ ha infatti saputo spaziare dall’house alla techno, al drum’n bass. La folla sotto al palco era un’unica onda che pareva non voler lasciare per nessun motivo quell’area diventata una pista da ballo. Tra i tanti pezzi bomba che ha lanciato durante la serata si ricorda “Ashiko”. Clap! Clap! ha lasciato sicuramente moltissima energia alle centinaia di giovani che lo hanno apprezzato.
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Frah Quintale
Dopo Clap! Clap! gli animi erano ormai accesi e il pubblico ancora carico si è precipitato sotto al palco in cui dopo pochi minuti avrebbe cantato Frah Quintale, pseudonimo di Francesco Servidei, 29 anni di Brescia.
Il rapper bresciano durante il suo live è stato così trascinante da riuscire ad avere un dialogo a tu per tu con ognuno di noi presenti, anche con quelli che non lo conoscevano bene. La sua fama lo aveva comunque preceduto sul web attraverso pezzi come “Cratere”, la nuova “Missili” che vede la collaborazione di Giorgio Poi e Takagi & Ketra, e “Sì ah”. Tra i brani cantati c’è stato anche un omaggio a Carl Brave con “Chapeau”.
L’attesa festa di Cosmo chiude il giro dei live
Tu da dove inizieresti dovendo riportare un live di Cosmo? Dalla lunga attesa durata 24 ore prima di vederlo? Descrivendo l’emozione che ti fa rimanere incredulo anche il giorno dopo? Inizieresti dai pezzi che ha cantato o dalla genuinità che lascia nei ricordi solo la sua bravura e voglia di divertirsi? Marco Jacopo Bianchi è stato la rivelazione italiana degli ultimi mesi, il nuovo album “Cosmotronic“, il Cosmotronic tour, il concerto del 1° maggio…Potrei descrivere l’ex frontman dei Drink to me come un personaggio pubblico di una certa fama che si spoglia del peso della sua importanza.
Cosmo sul palco del Color Fest ha dato tutto, come fa ad ogni concerto, tra battute amichevoli e una lunga esortazione a saltare sotto al suo palco ha cantato le canzoni da milioni di ascolti su Spotify e visualizzazioni su Youtube. Ha aperto il live con “Festival”, cantato “Quando ho incontrato te”, “Sei la mia città”, “Le voci”, “Turbo”, “Attraverso lo specchio” per concludere i festeggiamenti con una pioggia di coriandoli infinita su “L’ultima Festa”.
L’ultima festa del Color Fest 6 per quest’anno si è conclusa con Psnzzt, trio famoso per il mashup A New Error dei Moderat VS Felicità di Albano e Romina.
Leggi il live report della prima giornata di Color Fest…
https://suonidistortimagazine.com/willie-peyote/
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