CHRONIC HATE – Dawn of Fury
Attivi sulle scene dal 2001, i Chronic Hate provengono da un demo (“Hate Line“) ed un CD dal vivo (“Hate live“) nel 2005, un MCD (“Chronic Hate“) nel 2007 ed
un promo ulteriore.
Una band al debutto ufficiale con questo ‘Dawn of Fury’, dunque, che ha maturato un certo livello di esperienza anche all’interno di varie sessioni live assieme a nomi di tutto rispetto (Suffocation, Misery Index, Destruction).
Il rischio per band del genere, in certi casi, è che il prodotto finale svilisca la personalità del gruppo per assomigliare eccessivamente a quello di uno dei suddetti, e nel caso in questione il richiamo ai Morbid Angel dei bei tempi mi pare davvero immediato.
La mia impressione dopo un paio di ascolti è che i Chronic Hate scansino questo accostamento vagamente insidioso (ai fini dell’originalità, s’intende) su poco più della metà dei brani, risultando discretamente prodotti e con idee arcigne e dirette ma, al tempo stesso, un po’ troppo legati a quel tipo di scuola. Questo ovviamente ben consci del fatto che nessuno fa mai scelte del genere solo per assecondare il pubblico, e senza che questo (dato il genere proposto) possa essere assimilabile ad un vero e proprio difetto.
“Otto tracce di potente death metal” – ci comunica l’etichetta che li produce, la ToReact Records – “pieno di blastbeat e riff granitici che uniti con delle liriche al vetriolo rappresentano un calcio in faccia al declino di questa società“. Dichiarazione di intenti più diretta ed esplicita di questa non si poteva chiedere: e si capisce subito che i nostri connazionali fanno sul serio, a cominciare dall’iniziale “Senseless reasonings“, che apre le danze decisamente in pompa magna.
Per il resto si tratta di pesantissimi blast beat e riff velenosi (da segnalare quelli di “SHC“, ad esempio), alternati da rari passaggi più rallentati. La voce di Walter è un growl quasi di altri tempi che mi ha ricordato gli ultimi Dying fetus: in particolare il pezzo “New era control” (forse il migliore del CD, a pari merito con “Authorized suicide“) rende particolarmente esplicita questo tipo di influenza, che quindi non è semplicemente “clonata” da altre band ma possiede una personalità che potrebbe (e dovrebbe, a mio avviso) osare qualcosa di più, senza per questo snaturarsi o cambiare radicalmente.
Il sound è in definitiva molto orientato sulle ben note atmosfere morbose e corrosive che hanno reso celebre la band di Dave Vincent, soprattutto per quel che riguarda un complicato (e quasi inusuale, direi) uso di dissonanze che caratterizza tutte le tracce di questo full-length. Quest’ultima caratteristica è stata certamente quella che ho apprezzato maggiormente, e mi fa valutare (con tutti i limiti espressi in precedenza) in modo sostanzialmente positivo questo lavoro.
A cura di Salvatore “Headwolf” Capolupo
Tracklist:
1- Senseless Reasonings
2- SHC
3- Bastard (de)Generation
4- Automated to Death
5- The Failure
6- Authorized Suicide
7- New Era Control
8- You Must Pay
Lineup:
Walter – voce
Daniele T. – chitarra
Nicola – chitarra
Marco S. – basso
Marco C. – batteria
Ingegnere per passione, consulente per necessità, insegno informatica. Secondo capo-redattore e supporto tecnico di SDM.