CARONTE – Codex Babalon
La band parmense Caronte, in attesa del nuovo album in uscita ad ottobre, ha deciso di “allietare” le nostre giornate con l’uscita di un mini lp dal titolo ‘Codex Babalon’. Più che allietare, il mini lp ci porta in una dimensione oscura, tipica dello stile dei Caronte.
Fin dal titolo è evidente l’incubo musicale che attende l’ascoltatore. Babalon, è la Donna Scarlatta che compare nel mondo magico-esoterico del culto di Thelema, portata in auge dal mago inglese Aleister Crowley, rappresentata da un sigillo a forma di stella a sette punte che appare in tutto il suo splendore nella copertina del disco, con l’unica differenza che al posto dei monogrammi della Dea la band ha inserito le lettere del proprio nome.
Nei due album precedenti, ci avevano già abituati ad un doom capace di creare un vero e proprio ritmo da rituale, come se ogni nota fosse parte di una litania in onore del lato oscuro del mondo. Le tre tracce che compongo ‘Codex Babalon’ rafforzano questa visione. Il rituale si apre fin dalla prima traccia, ‘Invocation to Paimon’, dove tramite la meditazione ed il sacrificio umano invocano uno dei re infernali, appunto Paimon, che in cambio può dare il potere di influenzare le altre persone.
In ‘Elixir Rubeus’ è Babalon ad apparire, richiamata dalla voce del cantante Dorian Bones. La invoca nel metodo più classico, quell’elixir rubeus che è parte integrante di ogni donna, il sangue mestruale capace di enorme potere magico ed evocativo. Ma non è solo la Grande Madre “thelemica” a fare capolino nelle lyrics del brano. Chorozon, il Grande Spirito della tradizione sciamanica indiana ed il kundalini si fondono per rendere lo spirito dell’invocatore più forte.
La traccia conclusiva ‘Rites of High Theurgy’ è una dichiarazione d’intenti verso Thelema. Questa diventa lo strumento per raggiungere il divino nel suo lato oscuro, per raggiungere la conoscenza dei segreti mistici del divino. La scelta dei testi dona già di suo un’atmosfera oscura che richiama appieno i rituali della magia del chaos di crowley-iana memoria, ma la musicalità dei Caronte è capace di dare un tocco di realtà come poche band ultimamente sanno fare.
Il ritmo lento ed incessante ricorda i tamburi usati dagli sciamani come strumento base per traghettare le anime verso piani d’esistenza al di là del nostro reale. Il cantato e le urla che si inseriscono nello spazio musicale ci preparano all’imminente incontro con entità ancestrali. Il tutto è poi registrato con un suono sporco, come se ci giungesse da un latro mondo, dando un tocco di classe al disco.
Direi che si tratta di un ottimo lavoro, da ascoltare con attenzione per capirne appieno il lato evocativo. Consiglio la versione in vinile, per la qualità dell’in-layer e la chicca del vinile colore rosso, ulteriore richiamo a Babalon.
A cura di Luca Truzzo
- Band: Caronte
- Titolo: Codex Babalon
- Anno: 2016
- Genere: Shamanic Doom
- Etichetta: Van Records
- Nazione: Italia
Tracklist:
- Invocation to Paimon
- Elixir Rubeus
- Rites of High Theurgy