ATTACKER- Giants of Canaan
Gli Attacker tornano on the road con un quinto album dal titolo ‘Giants of Canaan’. Lo fanno dopo un periodo di pausa che è servito anche al rinnovo della line up e con un songwriting che si ispira all’episodio biblico raccontato nel libro della Genesi (6,1-4) secondo il quale i Figli di Dio (discendenti di Set), prendendo in moglie le donne del popolo eletto, diedero vita alla discendenza dei Giganti; prosegue nel libro dei Numeri(13,17-23) con il racconto relativo all’invio, da parte di Mosè, di alcuni esploratori nella terra di Canaan abitata dai discendenti del Gigante Anak.
Al loro rientro, riferirono la presenza di <<gente robusta>>. Secondo la mitologia e il folklore, la figura del Gigante viene associata a un essere di aspetto umano, ma di alta e robusta statura dotata di incredibile forza. Implicata nell’origine del cosmo, rappresenta il caos primordiale a cui gli dei si oppongono a causa della propria immoralità e capacità distruttiva, ma anche dotata di saggezza e conoscenza, capace di vivere a lungo.
A questo punto è indispensabile approfondire il tema facendo presente che i Giganti sono conosciuti con il nome di “Nephilim”, popolo creato dall’incrocio tra i Figli di Dio e le Figlie degli Uomini (discendenti di Caino) che, secondo il profeta Ezechiele, rappresentano gli Angeli ribelli caduti o precipitati dal Paradiso e abitanti la terra di Canaan. Per cui, l’album degli Attacker, ‘Giants of Canaan’ può essere interpretato anche come una loro contestualizzazione nel corso della storia umana, dagli albori fino a oggi.
L’intro strumentale ‘As They Descend’ è suggestivo e dall’aria quasi inquietante. La title track ‘Giants of Canaan’ è caratterizzata da un ritmo power incalzante. Padrona assoluta è la voce di Bobby. La velocità e la pregiata fattura dei powerchords non creano indifferenza; la seconda parte del brano è più lenta e profonda grazie ai bei giri classici della chitarra che si riprende, in fase di chiusura, con un assolo condiviso tra Mike e Pat. ‘Trapped in Black’ presenta un sound più heavy e il gioco creato dal basso e dalla chitarra è molto più che convincente, sicchè è quasi impossibile non iniziare a “scapocciare”. La potenza della batteria accompagnata dalla distruttività del basso apre la quarta traccia ‘The Hammer’ che si sviluppa su una cavalcata impreziosita da numerosi cambi di tempo.
La valida e ben strutturata sezione ritmica presente in tutto l’album raggiunge l’apice della rappresentanza nella successiva ‘Washed in Blood’. L’alternanza tra acuto e clean rende ben calibrate le linee vocali che possono permettersi versatilità ovunque. In ‘Sands of Time’ la potenza sembra diminuire, ma ‘Curse of the Light’ restituisce immediatamente vitalità sempre seguita dall’esperto lavoro delle chitarre. L’ottava traccia ‘Black Winds Calling’ viene introdotta dal boato di un fulmine che squarcia il cielo seguito dal soffio impetuoso del vento, sostenuta dalla potenza della batteria. Segue ‘Steel Vengeance’ dal mood hard rock .
La voce graffiante conferisce grinta e capacità di conquista dell’ascoltatore. ‘Born Into Battle’ segue il taglio netto dell’epicità inseguendo riffs galoppanti e veloci. Chiude ‘The Glen of the Ghost’ che scivola sulla scìa epica lasciata dalla traccia precedente e prende accenti folk con il basso in prima linea e giri di classica in intro e in outro. Un risultato, questo, che permette agli Attacker di continuare a camminare su un ‘impronta unica e riconoscibile nonostante l’inquadratura tipica del passato propria del genere Power americano.
A cura di Benedetta Kakko Delli Quadri
- Band: Attacker
- Titolo: Giants Of Canaan
- Anno: 2013
- Etichetta: Metal On Metal Records
- Genere: Power americano/Heavy Metal
- Nazione: U.S.A.
TrackList:
- As They Descend
- Giants of Canaan
- Trapped in Black
- The Hammer
- Washed in Blood
- Sands of Time
- Curse the Light
- Black Winds Calling
- Steel Vengeance
- Born into Battle
- The Glen of the Ghost