PERPETUATE – Perpetuate

PERPETUATE – Perpetuate

Questa band mi è stata presentata come gothic metal, almeno questa è una delle più frequenti affibbiate ai Perpetuate. Ma lo status di gothic metal band è alquanto restrittivo per il quintetto canadese che più propriamente merita tags quali Classic  e Progressive metal. Nel novembre 2010 il gruppo entra nello Spectre Sound Studio (Ontario) dove registrano questo loro debut cd omonimo ‘Perpetuate’, sotto la supervisione di Glenn Fricker proprietario dello studio. L’album è stato pubblicato  il 1 aprile 2011 e  presenta 6 track, 5 inediti ed una cover di ‘The Trooper’ degli Irons in cui Jeff Klingbeil dei The Betrayed  presta la voce come guest. Il disco spazia in tutto e per tutto tra le influenze della band dai dichiarati Iron Maiden a Dream Theater, Trivium, Opeth, Megadeth, Symphony X, Kamelot, Heart, Meshuggah, Bach, Beethoven. Il disco si apre con ‘Above and Beyond’, song che esprime al meglio lo stile band fatto di un tappeto sonoro su cui la voce della tastierista Kim MacInnis  può tessere una trama fatta di bellezza, aggressività, sinfonia mentre chitarre taglienti e perfette ruggiscono alla grande. In ‘Inside Out’ i Perpetuate
mostrano di avere la capacità che essi stessi si pongono cioè un equilibrio tra tecnica ed un songwriting scorrevole e chiaro, passando dai ritmi sincopati a spruzzi power con stacchi melodici che ti fanno cadere nell’estasi della voce di Kim. dissonanze maideniane compongono l’intro di ‘Chrysalis’, una power ballad che non scende mai totalmente nel melodico, con un assolo molto Edguy. Del resto tutto il cd è condito di assoli di alta qualità, ben fatti, con una brillante impostazione classic metal. Tuttavia in ‘The Last Stand’  nelle parti in cui le chitarre non battono pesante, risultano poco elaborate, e nel contesto in cui i Perpetuate vogliono porsi credo sia una cosa non molto positiva. Con 8:50 minuti ‘Medusa’ è la song più lunga del disco nonché l’ultima dei pezzi originali, la band riesce ad evocare scenari epici, in cui le tastiere creano dei ponti che portano dritti al palm muting potente delle strofe. Sicuramente il pezzo più progressivo dell’album, ma non è una song che ti fa perdere la cognizione del tempo e gli otto minuti (quasi nove) si notano e si sentono.
Chiude il disco la cover di ‘The Trooper’ egregiamente suonata su tutti i punti di vista, la linea vocale  è buona, ma purtroppo sono un maideniano di prim’ordine e già per me sentire questa song cantata da Blaze  per ben due volte è stato un trauma, figuriamoci in questo caso! Non sarei obiettivo! A spetto i vostri commenti per farmi un idea.
I Perpetuate sognano di riuscire a suonare dappertutto e perpetuare il mito, di ritagliarsi il loro posto fra le grandi metal band canadesi, chissà riusciremo a vederli dalle nostre parti un giorno. 
Keep the faith!
A cura di Blazer
Band: Perpetuate
Titolo: Pertpetuate
Anno: 2011
Etichetta: Self-production
Genere: Heavy Metal / Classical / Progressive
Nazione: Canada
Tracklist:
01 – Above and Beyond
02 – Inside Out
03 – Chrysalis
04 – The Last Stand
05 – Medusa
06 – The Trooper
Line Up:
Kim McInnis – voce, keyboards
Jamie Hush – chitarra, voce
Chris Rafinski – chitarra, voce
Michael Wiznuk – batteria, voce
Calvin Love – basso, voce