BURZUM – From The Depths Of Darkness
Dopo l’uscita dal carcere, Varg Vikernes, colui che costituisce la one man band dei Burzum (per i giovanissimi), si è subito rimesso all’opera regalando ai suoi seguaci due album discretamente riusciti, a mio avviso, che hanno oltretutto mostrato la sua ripresa per quel che riguarda la prolificità e la voglia di “urlare le sue ragioni” al mondo tutt’oggi. Oggi 28 Novembre viene immesso nel mercato la raccolta ‘From The Depths Of Darkness’ contenente alcuni pezzi ri-registrati tratti dai primi due album (capolavori) ‘Burzum’ del 1992 e ‘Det Som Engag Var’ del 1993, oltre a qualche situazione ambient inedita; il tutto per la Byeloblog Productions. A detta dello stesso musicista, l’idea è stata quella di registrare finalmente i pezzi per come avrebbe voluto registrarli all’epoca, ma che non avvenne per mancanza di mezzi e fondi.
Premetto che sono sempre stato un grande fan di Burzum, per cui mi sono messo pronto all’ascolto avendo in mente i pezzi per come suonavano nei citati album dell’epoca. Dopo aver esitato per qualche istante inserisco la raccolta nel lettore e premo il tasto “play”.
Venticinque secondi di intro horrorifico e malsano apre degnamente il lavoro per poi attaccare con ‘Feeble Screams From Forests Unknow’.
La produzione, ovviamente, è la prima cosa che salta all’orecchio, oltre ad essere la prima cosa che aspettavo di sentire, e devo dire che seppur migliorata non manca di quella ruvidezza e “sporcizia” che fu in tempi migliori. Personalmente ho apprezzato la registrazione sia come regolazione di volumi che come resa sonora in generale, ma manca quell’alone primordiale malato. Il pezzo è praticamente suonato con chitarre un pò più curate ed un arrangiamento fluido e pulito. Una cosa che non riesce a convincermi è il cantato. Ovviamente gli anni passano, si cresce (vi ricordo che quando registrò originariamente gli album aveva 19 anni, mentre ne compierà 39 il prossimo Febbraio), la voce cambia e forse anche il modo di concepire la musica. Fatto sta che quello per cui mi attraeva il cantato di Varg non esiste più! Scordatevi quelle urla disperate e sgraziate! Il Varg di oggi ha una voce più matura, come normale che sia per l’appunto, ma che “offende” i pezzi riproposti. Ovviamente musicalmente ci troviamo sempre al cospetto di un musicista che sa il fatto suo, seppur non è, e non sia mai sato eccellente a livello di tecnica ed esecuzione. Ma pezzi come ‘Ea, Lord Of The Depths’ e ‘Black Spell Of Destruction’ senza quell’aurea particolare,lercia e malsana nonchè senza quella vena disgraziata non è la stessa cosa.
Io non sono per il tagliar le gambe all’evoluzione musicale, anzi. Se un artista vuole evolversi come sound e come tutto mi sta benissimo, ma perchè andare a rivedere capolavori storici, amati dai fans per quello che erano ed osannati da tutti i blacksters del mondo? Va bene, voleva registrarli diversamente da come vennero registrati ell’epoca, ma il passato è passato, secondo me. Si guarda avanti!
In fin dei conti, seppur Varg ha dichiarato apertamente il motivo di questa raccolta, come già vi dissi, nessuno riesce a togliermi dalla testa che questa pubblicazione puzzi troppo di trovata commerciale, che sia una pianificazione fatta a tavolino per racimolare qualche soldo, giocando su l’immamgine di un artista da sempre adorato e rispettato dai propri fans.
1- The Coming (introduction)
2- Feeble Screams from Forests unknown
3- Sassu Wunnu (introduction)
4- Ea, Lord of the Depths
5- Spell of Destruction
6- A lost forgotten sad Spirit
7- My Journey to the Stars
8- Call of the Siren (introduction)
9- Key to the Gate
10- Turn the Sign of the Microcosm (Snu Mikrokosmos’ Tegn)
11- Channeling the Power of Minds into a new God
Fondatore di Suoni Distorti Magazine e motorheadbanger.