TYRANTS – Ruchus

TYRANTS – Ruchus
I Tyrants sono una band composta da soli due elementi, vale a dire Aerioch e Sinthoras. Formatisi nel 2001 proposero da subito sonorità raw black metal grezze, e dopo aver partorito due demo (nel 2006 e 2007) i nostri si ripresentano quest’oggi con il full lenght ‘Ruchus’ dove si nota una sterzata stilistica a favore di un black metal sinfonico ed estremamente epico, oltre a vari piccoli sprazzi power ed un orchestrazione classica. 
Ma partiamo con l’analisi…
La band mette in chiaro sin da subito le proprie influenze epiche, sia come tematiche sia come musica. Con l’intro ‘The March’ infatti ci si ritrova al cospetto di
una colonna sonora adatta ad un marcia che ci porterà all’attacco di una battaglia che segue in ‘Uruk-hai’. Un black metal sinfonico ed epico sotto tutti i punti di vista. La title-track si presenta con tappeti melodici creati da orchestrazioni semplici ma d’effetto, segno che la band non ama girare intorno a quello che vuole dire, andando direttamente al sodo. Chitarre ben presenti regalano melodie attraenti e nello stesso tempo sinistre. Melodie che con l’avanzare del pezzo, soprattutto nel ritornello, diventano power con in se, anche una certa vena malinconica di fondo. A mio avviso uno dei pezzi più coinvolgenti del lotto.
  ‘Beyond Death’ ha un flavour horrorifico sin dalla prima nota dove però vengono a susseguirsi momenti vari con l’alternarsi degli sporchi ed ispirati scream di Aerioch con parti di voce pulita inserite da Lord Vampyr (ospite d’onore), creando momenti di ammaliante oscurità.
Chi segue le mie pubblicazioni è a conoscenza del fatto che io sono poco favorevole all’utilizzo dei computer per quel che riguarda la composizione musicale, ma ascoltando questo album, dove le parti orchestrali e la batteria sono create grazie a questo, non posso che rimanere soddisfatto, sia per l’ottima capacità di utilizzo che Sinthoras ne abbia fatto, sia perchè nessun suono risulta finto e sintetizzato. Un assalto sonoro lo si trova con ‘Revenge’, con tempi tirati presi un pò dalla vecchia scuola balck metal (dove la band tocca le precedenti strade battute) e rimaneggiati accostandoli a melodie epiche con parti di cavalcate ritmiche ben fatte.
Davvero ben inserite le parti di chitarra solista, che concedono brevi ma interessanti momenti virtuosistici. Momento esclusivamente strumentale con ‘Beyond The Tyrants’s Land’ dove situazioni melodiche classiche si sposano alla perfezione con riff un pò thrasheggianti ed una drum machine che tutto sembra tranne tale, tanto è ottimamente programmata. Nel pezzo si alternano vari momenti morbidi a situazioni più estreme mettendo in mostra le capacità del duo, che sono sicuro riuscirà a farsi valere ancor di più se proseguirà la strada intrapresa.
Memorabile la capacità di riuscire ad esprimersi con l’utilizzo della  musica, dote che non è alla portata di tutti. Gli assoli di chitarra sono qualcosa di veramente emozionante che si presentano in alcune situazioni di musica classica con lievissime strizzatine d’occhio al death melodico più canonico. ‘Reborn’ non potrà che avvolgervi con muri melodici avvincenti e riff di chitarra antemici.
Il termine che sto usando per la maggiore è ‘melodia’, perchè è proprio questa a farla da padrona durante le composizioni dei Tyrants. Melodie create con un certo gusto da musicisti che sanno il fatto loro e non mancano di palesare le proprie capacità tecnico-compositive, oltre che a quelle esecutive. La voce ha un mood disperato convincente accompagnata in piccoli fragenti da cori classici che donano ancora più maestosità a situazioni già epiche e maestose di suo. Dopo ‘Slave To The Dust’, che racchiude cavalcate guerrafondaie ed alcuni riferimenti powereggianti con aperture melodicissime e qualche inflessione gothic si arriva al secondo dei migliori episodi dell’album con ‘In The Land Of Mordor’ (si Tolkien colpisce ancora!), senza svalutare gli altri pezzi s’intende.
Il pezzo si apre con un pianoforte, seguito poco dopo da violini sintetizzati dove l’ottima voce del soprano Martina Di Marcoberardino si eleva con maestosità. Si parte poco dopo con una cavalcata epica donatrice di energia. Vi si apriranno all’orizzonte (metaforicamente parlando) lande oscure dove guerrieri si proclamano guerra a vicenda. Ottima ancora una volta la prestazione di Aerioch dietro il microfono, davvero ispirato, che in alcuni piccoli momenti mi ha fatto pensare a Satyr (prendete l’affermazione un pò alla larga).
Ovviamente le influenze musicali citate sono da intendere in maniera prettamente tale, poichè la band riesce a creare qualcosa di veramente personale e brilla di luce propria, senza dover fare a tutti i costi paragoni con altri musicisti, no ne hanno bisogno.
Riprende piede la voce da soprano di cui prima, che abbellisce in modo stupendo il pezzo che sono sicuro non mancherà di girare un bel pò di volte nel vostro lettore. Bellissmo anche l’accoppiamento dei questa con le parti vocali sgraziate (in senso buono) del frontman. Sfuma il pezzo concludendo un lavoro che la band può vantare a testa alta nella propria carriera. Dopo la fine è presente una bonus track a dir poco spiazzante, ossia situazioni vagamente atmosferiche e psicotiche dove la band ripropone ‘Break On Through’ dei Doors!
Cosa che non mi sarei mai aspettato mai di dover sentire, ma non voglio negare che l’idea ha trovato il mio accoglimento. Non è da tutti i giorni ritrovarsi davanti a Jim Morrison e company in versione black metal sinfonico, seppur non manca una doppia cassa di matrice power. Un album di cui la band può andare fiera ed un ascolto consigliatissimo per chi ama il metal estremo melodico ed epico. Bravi!
a cura di Francesco ChiodoMetallico
Band: Tyrants
Titolo: Ruchus
Anno: 2011
Etichetta: Nessuna
Genere: Symphonic Black Metal/Epic Black Metal
Nazione: Italia
Tracklist:

1- The March
2- Uruk-Hai
3- Ruchus
4- Beyond Death
5- Revenge
6- Beyond the Tyrant’s Land
7- Reborn
8- Slave To The Dust
9- In The Land Of Mordor

BonusTrack:
10- Break On Trough (Doors cover)
Lineup:
Aerioch – voce e basso
Sinthoras – chitarra, orchestrazione, drum machine ed effetti
Special guest:
Lord Vampyr (voce in ‘Beyond Death’)
Martina di Marcoberardino (soprano)