Sex And The Helvetic System + Ghost Booster at My Place: Live Report!
14 Dicembre 2012: Ennesima serata targata “Into the void” a Cosenza al My Place, questa volta all’insegna del crossover metal e del metalcore. I Sex And Helvetic System hanno il compito di aprire le danze: si tratta di una giovanissima band cosentina – che ho avuto occasione di intervistare di recente – dedita ad un incrocio piuttosto diretto tra hardcore e metal, questa sera parzialmente penalizzati da un sound non eccelso (acustica del locale ed un fischio perenne del microfono che ha tormentato, per la cronaca, anche i Ghost Booster). I nostri suonano con qualche incertezza iniziale – dovuta ai suddetti problemi – ma reggono globalmente bene l’impatto, riuscendo a catturare adeguatamente l’attenzione dei presenti. Non ci sono dubbi che l’approccio al genere sia piuttosto grezzo, attento più all’impatto del brano che alla forma dello stesso, e fondato su una base solida per quanto, a dirla tutta, non originalissima, orgogliosa erede del metalcore alla Hatebreed: un connubio compatto e, se vogliamo, “incestuoso” tra questi ultimi e qualche sprazzo di riff che evoca molte altre influenze, che vanno dai Meshuggah meno cervellotici all’hardcore più moderno di scuola newyorkese. In attesa della prima uscita dei “sessuologi elvetici”, c’è da sperare che riescano a comporre altri brani senza risultare troppo derivativi, proponendo qualcosa di originale e compatto che possa affiancarsi alle poche, ma buone, produzioni nostrane di questo tipo (cito A buried existence).
Sui Ghost Booster, altra band in lista per la serata, è stato già scritto abbastanza in passato, anche perchè hanno anche aperto l’Agglutination 2012: derivando in modo moderno le influenze più classiche del genere metal, e coniugandole in una direzione che tributa – forse inconsciamente – la definizione più ampia possibile della parola crossover, la band propone un approccio musicale composto da diversi pezzi di un collage multi-sfaccettato. Un puzzle che tende a spiazzare un po’ al primo ascolto, fatto da brani difficili da catalogare ed assimilare ma che, specie dal vivo, riescono a rendere l’idea in modo piuttosto efficace.
Coesistono riff puramente thrash con momenti più groove ma anche ragionati (e melodici), il che definisce, nel modo più sintetico possibile, il tipo di musica proposta dai Ghost Booster. Tra i brani proposti spicca qualitativamente, a mio avviso, quello tratto dall’EP in prossima uscita (“The X-Zone“): un basso inquietante fa esordire un brano dall’andamento cadenzato, che degenera dopo qualche minuto in una ritmica più spinta accompagnata da un testo che vuole essere parodia, per grandi linee, del film “Full metal jacket“ (ON AND ON WE MUST OBEY / Doesn’t matter what you say / TAKE THE GUN IT’S TIME TO PLAY). Altri brani proposti (cito Glass World, Here comes the badass ed il geniale titolo De Gustiboost) per quanto si basino su influenze fondamentalmente groove metal, mostrano un’attitudine personale che dovrebbe, se possibile, focalizzarsi ancora meglio: questo può diventare un autentico pregio, a mio avviso, solo quando la band avrà deciso che tipo di impronta inconfondibile conferire al proprio sound. Catturare le proprie idee ed influenze, incastonandole in un discorso organico ed originale non è certamente banale, e c’è da sperare che con il tempo i Ghost possano trovare un senso a questo tipo di discorso (foto di E. Rodighiero e M. Braile che ringraziamo).
- Hooligans
- Let’s go deeper
- Insanity
- Smashing the machine
- The Italian Job
- Here comes the badass
- Next Fix
- Glass World
- God on TV
- The X Zone
- De Gustiboost
- Energy Drunk
- Space Blackout
Ingegnere per passione, consulente per necessità, insegno informatica. Secondo capo-redattore e supporto tecnico di SDM.