ROBBEN FORD: l’album ‘Two Shades of Blue’ a Marzo, fuori il primo singolo

ROBBEN FORD: l’album ‘Two Shades of Blue’ a Marzo, fuori il primo singolo

Ritorno di uno dei leggendari chitarristi e performers il cui talento è rimasto immortalato nei dischi dei giganti della musica come George Harrison, Joni Mitchell, Bonnie Raitt, Miles Davis, Bob Dylan etc…

Robben Ford torna in forma eccezionale con Two Shades of Blue, un disco definito dalla sua raffinatezza, dal suo gusto e dalla sua musicalità senza tempo. L’album uscirà il 27 marzo 2026 tramite Provogue/Artone. Per celebrare la notizia, ha svelato il primo singolo estratto, Make My Own Weather, che trovate sotto corredato da lyric video.

L’album si apre in modo squisitamente ritmato con il groove fragile di Make My Own Weather. <<È uno dei miei pezzi blues più diretti e sferzanti che abbia mai scritto>>, afferma Ford. <<Parla di un uomo che rivendica la sua libertà. Ho cercato di ricreare il rombo di una motocicletta con la chitarra ritmica>>.

Robben Ford è un uomo in movimento. Scorrendo il catalogo del cinque volte candidato ai Grammy – una serie di successi lunga mezzo secolo che spazia tra jazz, rock, fusion e blues – troverete un musicista in costante metamorfosi. Ascoltate il nuovo album Two Shades Of Blue, un classico moderno transatlantico che ha cambiato forma man mano che le sessioni si svolgevano, e sentirete i rischi assunti e le regole infrante. <<Ho quella maledizione>>, sorride il chitarrista 74enne. <<Non ho due dischi che suonino uguali…>>.

Two Shades Of Blue non è l’album che Ford aveva in programma di realizzare, ma è comunque un bene. Registrato tra gli Stati Uniti ed il Regno Unito con due diverse band di crack-squad, questo album dipinge con la sua inimitabile tavolozza, dal funk-blues ritmato del singolo principale Make My Own Weather agli strumentali altisonanti che mettono alla prova persino i limiti di un chitarrista classificato tra i 100 più grandi chitarristi del XX secolo da Musician Magazine.

Fin dagli esordi, Ford si è distinto per il suo talento speciale. Gli anni ’60 lo hanno visto accompagnare il mago dell’armonica del Mississippi Charlie Musselwhite e mettere alla prova le sue abilità a Los Angeles con il gigante del jazz Jimmy Witherspoon, prima di unirsi all’intrepido avventurismo della stimata band fusion anni ’70 del sassofonista Tom Scott, The L.A. Express.

Le straordinarie capacità di quella formazione li portarono a essere reclutati da Joni Mitchell per due album classici (<<i due anni più formativi della mia vita musicale>>, racconta il chitarrista), prima che Ford si esibisse con la nobiltà del rock nel tour Dark Horse di George Harrison. Quella vena collaborativa sarebbe continuata per tutta la sua carriera, da Bonnie Raitt a Bob Dylan. <<Ero lì sul palco e questa navicella spaziale decollava>>, ricorda del suo debutto a metà degli anni ’80 con il talismano del jazz Miles Davis. <<Per il mio assolo, ho abbassato la testa e ho suonato ogni nota che conoscevo, il più velocemente possibile. Ho alzato lo sguardo e Miles ha detto: ‘Sì’. E io, ‘OK, gli piace’.>>

Two Shades Of Blue è nato vagamente dal trasferimento di Ford a Londra, dove le sue antenne hanno captato gli echi di un blues-boomer britannico tristemente scomparso. Nello stesso periodo, dopo aver fondato il Robben Ford Guitar Dojo con la compagna Milam Kelly Roberts, sentì l’urgenza impellente di esplorare i limiti estremi dello strumento.

<<L’idea di questo album era quella di renderlo un omaggio a Jeff Beck>>, ricorda. <<Nel frattempo, il Guitar Dojo aveva rinvigorito il mio modo di suonare, quindi scrivere musica strumentale è tornato a essere una ventata di novità per me. Non possedevo una Stratocaster, quindi sono letteralmente uscito e ne ho comprata una per questo progetto. Poi Daniel Steinhardt dei That Pedal Show ha messo insieme una nuova pedaliera per me, simile a quella che usava Jeff Beck. Volevo fare qualcosa di diverso, lanciarmi una sfida.>>

Entrando negli Eastcote Studios con il fonico George Murphy, l’alchimia è palpabile, con la chitarra e la voce di Robben Ford a guidare una band di prima scelta che comprende il batterista Ianto Thomas (Mark Knopfler), il tastierista Jonny Henderson (Otis Grand), il bassista Robin Mullarkey (Paloma Faith) e una sezione fiati composta da Paul Booth (sassofono), Ryan Quigley (tromba) e Trevor Mires (trombone). <<Ottimi ragazzi>>, sorride Ford. <<Londra è stata incredibile per trovare musicisti. Questo posto è pieno, per me è persino meglio di Nashville o Los Angeles.>>

L’album vanta anche l’incredibile talento del bassista Darryl Jones (The Rolling Stones), del tastierista Larry Goldings e di Gary Husband alla batteria per i brani strumentali The Fire Flute, The Light Fandango e Feeling’s Mutual.

<<Mi piace ancora suonare>>, riflette Robben. <<Ho continuato a scrivere musica migliore e ho acquisito maggiore familiarità con il lavoro di registrazione. Il fatto che io sia musicalmente molto dispersivo ha confuso alcune persone nel corso degli anni. Ma ho sempre bisogno di un cambiamento. Voglio sempre fare qualcosa di diverso. E sono stato così fin dall’inizio…>>

Track-list e copertina del nuovo disco Two Shades Of Blue:

1. Make My Own Weather
2. Jealous Guy
3. Perfect Illusion
4. Black Night
5. Two Shades Of Blue
6. The Fire Flute
7. The Light Fandango
8. Feeling’s Mutual

Robben Ford – ‘Two Shades Of Blue’ (2026)

 

 

Photo from robbenford.com.