RISE OF THE UNDERGROUND: Live reportage della seconda serata!

RISE OF THE UNDERGROUND: Live reportage della seconda serata!

Dopo l’ottima riuscita del Minchiarura Fest, la scorsa primavera, gli stessi organizzatori si sono messi in moto per creare questo Rise Of The Underground, rassegna musicale estrema underground, suddivisa in tre serate.

Dopo essermi perso la prima riesco a scendere a Palermo per prendere parte alla seconda serata. La location è la stessa del festival primaverile prima citato, ossia il centro sociale occupato autogestito Ask 191.
E’ Venerdì 12 Ottobre…..
…..Arrivo al festival leggermente in ritardo, perdendomi gli opener Samsara, ma chiedendo in giro ho riscontrato che la band è stata gradita. Non conoscendoli ho raccolto qualche informazione su di loro tramite i presenti, scoprendo che si tratta di una band dedita ad un metalcore molto energico e piacevole all’ascolto, per chi adora il genere. A me non piace, ma è una questione di gusti.

Il tempo di salutare amici e conoscenti davanti una birra e scendiamo nella sala concerti, mentre iniziano a suonare i Krigere Wolf, validissimo trio proveniente da Catania.
La band propone un thrash/death metal molto d’impatto e ben strutturato, cantato con convinzione e riuscendo a riscuotere consensi dal pubblico.
I catanesi si muovono tra cavalcate epicamente oscure ed alcuni momenti più cadenzati, avvolgendo la sala con un sound abbastanza buono, regalando anche sparate sonore dal sapore black. L’ambiente permette una fruizione abbastanza buona, anche se in alcuni momenti si è arrivati in piccole situazioni di impasto sonoro, comunque ben governati dal lavoro svolto dietro al mixer di sala.
I pezzi presentati provengono anche dal loro buon ‘The Ancient Culture To Kill’, che recensimmo qualche mese fa. Come prima band trovata sul palco non poteva andare meglio, riuscendo a riscaldare per bene i presenti e facendomi una buona impressione.

Avevo già ascoltato la band su disco, ma dal vivo l’energia trasmessa è più palese, constatando, inoltre, una gran preparazione dei membri e la loro attitudine. Bravi!
Finita l’esibizione si ha tempo di salire nell’atrio dell’Ask per fumare una sigaretta e bere qualcosa, e come di consueto per me, cercare di captare tra i presenti qualche impressione sulla band che ha appena finito di suonare. Notando esiti favorevoli nei confronti, cosa aspettata, vista la loro validità.
Mi ha fatto piacere vedere presenti alcuni membri di altre band tra il pubblico, segno di reale supporto reciproco, oltre a gente abbastanza presa dall’evento. Oltretutto è innegabile la buona organizzazione dietro al tutto, cosa che si era già palesata con lo scorso Minchiarura Fest, ed oggi si è riconfermato nuovamente l’ottimo lavoro!
Tempo di riscendere in sala per veder salire sul palco i Beasts Of Torah, formazione black metal palermitana che vede tra le sue fila il chitarrista dei Throne Of Molok (K.Mega), con i suoi riff spietati ed il vocalist dei Sirrush (Otragon), sempre rabbioso ed accattivante.
La band propone un’incazzato black metal classico, da sempre, senza alcun tipo di variazione, ma lo propone bene, con attitudine, violenza e tutto ciò che il genere richiede. Non li ascoltavo dai tempi della presenza di Maso (Blasphemer) dietro basso e microfono, ma anche con la nuova formazione sono capaci di regalarvi bei momenti di headbanging e buona musica, oltretutto il nuovo bassista, DM, è perfettamente inserito e coordinato nella base ritmica, accompagnato dal buon pesta pelli Valgoroth. Il pubblico resta davanti al palco seguendo tutta l’esibizione, oltretutto aumentando un pò di numero.
Anche con i Beasts Of Torah una buon momento musicale guarnito da un pò di headbanging. Ci si riposa qualche minuto tra altre birre e chiacchiere tra amici per prepararci alla doppietta finale, attesa da molta gente, per quello che ho riscontrato scambiando qualche parola con varie persone conosciute la stessa sera, oltre che bands estremamente attese dal sottoscritto!

Sono già pronto sotto il palco quando fanno la loro apparizione i Bunker 66, una band che attitudine e carisma ne ha da vendere a tonnellate.

Dopo averli ascoltati su disco, non vedevo l’ora di vederli on stage, e stasera questo mio desiderio si è realizzato, finalmente. La band propone un thrash/black metal primordiale, di quelli con inflessioni black’n’roll ed una vena marcia e poco solare. Il trio messinese si presenta con occhiali da sole ed aria da duro, con una verve volutamente cattiva e “tamarra” (da non intendere in senso negativo, ovviamente), sfoggiando le loro composizioni crude e dirette, capaci di far breccia negli ascoltatori. Con l’occasione vengono promosse le nuove composizioni del loro ultimo lavoro, ‘Infernö Interceptörs’.
Il pubblico inizia ad agitarsi, dando via libera a headbanging e pogo, riscaldandosi più di quanto lo era prima.
Ottima performance, fermata solo da un problema elettrico, dove si è rimasti al buio per pochi minuti, durante i quali il batterista ha continuato a tenere il tempo, mentre il pubblico seguiva con urla e scalpore, continuando a supportare la band.
Ritornata la luce, i Bunker 66 hanno completato quella che definirei una delle esibizioni più belle a cui io abbia mai assistito. Se amate l’old school attitudinale non potete non adorare la band!
A questo punto mi preme sottolineare la simpatia, l’umiltà e la cortesia di Damien Thorne, il frontman; tramite una chiacchierata appena lo incontrai, entrando all’Ask. Ho riscontrato una persona davvero tranquillissima e gioviale da far paura…..
Forte di un’accompagnamento ritmico ottimamente coordinato con Desekrator alla batteria e l’appena citato vocalist/bassista, oltre i cori di Bone Incinerator, che non ha risparmiato i suoi riff taglienti e monolitici, la macchina da guerra Bunker 66 ha dato il massimo, riscuotendo pareri positivi da ogni parte. Ed io, posso vantare felicemente il fatto di averli visti dal vivo finalmente!

Piccola pausa per permettere il cambio di palco e ne approfitto per fare un altro giro tra la gente e scambiare altre chiacchiere e pareri con altri appassionati ed amici, sempre accompagnati da birra e sigarette.

Si riscende in sala per concludere la serata con una band che seguo sin dalla propria formazione, ossia i palermitani Shock Troopers.
Non immaginate l’emozione di ritrovarmi davanti una delle mie band italiane preferite di sempre, oltretutto con la curiosità di sentire il nuovo cantante, Morg Necroripper (Throne Of Molok), che ha preso il posto del buon Vincenzo. Tra le fila della band ritroviamo l’ottimo ed inarrestabile Piparino alla batteria (anche Feccia Tricolore ed ex Cadaver Mutilator), Fabrizio MetalPig alla chitarra (Close To Collapse), tra gli altri.
La band si mostra in ottimo stato di salute, sparando in faccia ai presenti pezzi tratti dall’omonimo debuto e dall’ultimo ‘Blades And Rods’, risalente al 2010; oltre a due nuovi pezzi inediti, tra cui ‘Critical Madness’, che fanno prospettare un futuro ottimo album. Anche con loro headbanging e qualche momento di pogo, per un’esibizione ottima. Il cantato di Morg è diverso da quello “sgraziato” e grezzo dell’ex frontman Vincenzo, che ricordava non poco Tom Angelripper (Sodom), ma comunque valido. Si risente dell’esperienza di Morg in territrori estremi ed oscuri, proponendo il suo rabbioso scream, abbastanza tagliente.
Un connubio di thrash metal d’annata e hardcore americano, totalmente devastante ed istigatore alla violenza, musicalmente parlando. Si giunge alla conclusione dell’esibizione, ed insieme a quella della serata, con un profondo senso di soddisfazione uditiva e la felicità, per quanto mi riguarda, di aver assistito ad un ottimo evento che dona linfa vitale al sud italico, e non solo a Palermo.
Un concerto per cui è valsa la pena farsi quasi otto ore di viaggio, che spero si ripeterà in futuro. Anzi, con l’occasione vi invito a prendere parte alla terza ed ultima serata del Rise Of Underground, che si terrà sempre presso il csoa Ask, in viale Strasburgo a Palermo il 2 Novembre prossimo.
Ancora un plauso all’organizzazione ed alla buona gestione dell’evento da parte di Paride Mercurio, Vincè Mohikano, Adriano Terrorage, Lorenzo Di Vincenzo, Giovanni Umberto Sciortino, Giuseppe Musso ed Alessio Lago, con gente piacevole e buona musica. A me non resterà che un piacevolissimo ricordo di una bellissima esperienza sonora e la speranza di riuscire a rivedere sul palco le band che ci hanno accompagnato stasera!
Al prossimo live!
Gente e dintorni del Rise Of The Underground…
Per restare aggiornati sulle attività dell’organizzazione:
Potrete visionare tutte le foto complete della serata tramite:
a cura di Francesco ChiodoMetallico
(*le foto sono concesse dallo stesso autore)