PISTOIA BLUES FESTIVAL 2023: il racconto e le foto della 42ma edizione

PISTOIA BLUES FESTIVAL 2023: il racconto e le foto della 42ma edizione

Pistoia Blues Festival 2023, un’edizione di successo con Xavier Rudd, Steve Hackett, Baustelle, Wolfmother, Lindsey Stirling, Ana Popovic e altri in Piazza Duomo!

Pistoia Blues Festival. O per chi, come il sottoscritto, lo vive dal 1980 semplicemente IL BLUES.

Una manifestazione che in questi 42 anni è cambiata come sono cambiate le persone e i gusti del pubblico: dalla prima edizione, quasi bucolica e improvvisata con un palco fatto di tubi innocenti e teli di nylon, alle ultime con ospiti provenienti da ogni parte del mondo e pubblicizzata via social.

Una manifestazione che i pistoiesi hanno imparato ad amare ed odiare: amare per il colore e i profumi delle prime edizioni, odiare per le successive quando il popolo del blues cresceva a dismisura intasando vie e piazze della sonnacchiosa città. E in tutti questi anni una sola e unica costante lamentela: ma dov’è il blues? A questi risponderei che principalmente il blues è uno stato d’animo e non necessariamente deve essere legato alle 12 battute, ma che soprattutto, sin dalla prima volta, ha ospitato nomi distanti dalla musica del diavolo… dalla Strana Officina a Frank Zappa, da Pat Metheney a Miriam Makeba passando da Santana, Bob Dylan, Dream Theater, David Bowie e molti altri. Tutti grandi artisti ma che con la parola blues davvero hanno poco in comune.

E come tutti i grandi festival anche Pistoia ha saputo crescere ed ampliare i propri orizzonti, proponendo artisti diversi tra loro ma comunque amati dal pubblico.

E prova ne è pure l’edizione 2023 che vede per la prima giornata l’australiano Xavier Rudd, Saverio per il pubblico che lo acclama, folk singer polistrumentista, alle prese sulle assi del palco a piedi nudi; alternandosi alla chitarra, alle tastiere, alle percussioni e alla steel guitar propone un set incentrato non solo sull’ultimo lavoro ‘Jan Juc Moon’ ma focalizzando lo show sui testi socialmente impegnati. Dal rispetto per la natura ai diritti civili, il cantante proveniente dall’altra parte del mondo ha ammaliato gli spettatori che hanno ascoltato affascinati la sua proposta musicale che include anche il rap, il reggae, le sonorità tribali della sua terra di origine, grazie anche ai giochi di luce semplice e d’atmosfera per un totale di due ore di musica.

Xavier Rudd al Pistoia Blues 2023


Prima di lui Microgeen, Matteucci, Jack Botts e i romani Muro del Canto, ensamble dialettale con un sound che richiama la tradizione popolare unito al combat rock dei Modena City Ramblers da un lato e Dropkick Murphys dall’altro.

Secondo giorno di festival, seconda volta a Pistoia per Steve Hackett. Lo storico chitarrista dei Genesis in tourneé nello stivale per celebrare i 50 anni di ‘Foxtrot’, dopo il primo pezzo saluta nella nostra lingua il pubblico pagante cercando un’intesa subito trovata e che manterrà per tutta la durata dello show; gli oltre 2000 sottopalco aspettano trepidanti i pezzi storici, quelli che lui stesso presenterà in questo Genesis Revisited, ma prima della storia c’è tempo e modo di ascoltare quelli del proprio repertorio solista, aiutato dal sempre discreto Nad Sylvan, capace di apparire e scomparire dal palco in modo etereo, quasi fosse un fantasma. Ed è forse proprio la voce del cantante, incredibilmente “Peter Gabrieliana” (passatemi il termine) a rendere l’atmosfera ancora più magica quando intona il classico ‘Watcher of the skies’, primo pezzo del disco del 1972 per poi proseguire con i restanti brani. Il capolavoro ‘Firth of firth’ (da ‘Selling England by the pound’) apre il bis di tre brani dopo i quali i musicisti abbracciati sul palco si inchinano per ringraziare chi li ha seguiti a bocca aperta e occhi chiusi per un volo a ritroso nel tempo.

Prima di lui, per dovere di cronaca, The Revangels e Moreno Delsignore.

Steve Hackett @ Pistoia Blues 2023


Giorno 3, sabato 8 luglio.

Oltre 4000 persone attendono il ritorno in scena dei Baustelle, band senese attiva dal 1996 e assente dai palcoscenici da 5 lunghi anni. Cinque anni nei quali ci si può anche dimenticare di qualcuno ma, se è vero che la distanza rinsalda gli affetti, Pistoia ne è stata la prova.

Dal momento del loro ingresso sulle tavole del Pistoia Blues il pubblico non ha smesso un solo momento di sostenerli: ha cantato, ballato, applaudito, vissuto e fatto vivere le emozioni che da sempre i testi di Bianconi e soci provocano. Perché come dice il cantante del gruppo “le nostre canzoni parlano della vita” e forse ognuno di noi ne sente almeno una come propria.

Aprono la serata gli Ego59, i locali Overa, Filo Vals e il cantautore Maurizio Pirovano, alla sua terza partecipazione ma, nonostante le buone prestazioni, i presenti non aspettano che l’headliner della serata.

Con alle spalle solo una tenda di velluto rossa e una semplice scritta al neon iniziano con i classici per poi dare spazio ai brani di ‘Elvis’, il nuovo disco apparentemente dedicato al RE del rock’n’roll; ma attenzione, qua non si va a glorificare la persona quanto ad analizzare e metabolizzare il declino del mito, la popolarità che frana addosso al personaggio per cambiarlo, un po’ come accade quando un pezzo di montagna si stacca e trascina a valle tutto quello che trova nel cammino. E’ sempre il solito panorama solamente diverso all’occhio. Prima della chiusura c’è tempo per una cover de La donna cannone di Francesco De Gregori poi, dopo i bis e 90 minuti di musica live, si stacca la spina e si va a letto.

 

Baustelle @  Pistoia Blues 2023


Domenica 9 luglio è forse la serata che più si avvicina a quello che è lo spirito della manifestazione: dal blues più tradizionale di Giudi e Quani, vincitori del contest Obiettivo Bluesin’, Gennaro Porcelli e Ana Popovic all’hard rock tipicamente settantiano di Dirty Honey e Wolfmother la serata si preannunciava veramente molto interessante, soprattutto per chi, come il sottoscritto, è cresciuto con queste sonorità.

Arrivo mentre il chitarrista partenopeo, dal 2005 fedele compagno di palco di Edoardo bennato prepara la sua Les Paul per un set di puro blues sofferto, vissuto, emozionale ed emozionante, insomma tutto quello che ci si aspetta da un vero bluesman di razza. Accompagnato da musicisti rodati e formati all’ombra di Rudi Rotta, il quale è stato omaggiato con una cover, Gennaro ha sciorinato il suo nuovo album “Me, you and the blues” per la gioia dei presenti, alcuni già alle transenne dal primo pomeriggio.

Gennaro Porcelli @ Pistoia Blues 2023


In perfetto orario sulla tabella di marcia, irrompe sullo stage Ana Popovic, sicuramente una delle migliori interpreti di blues bianco per presentare quello che è il nuovo lavoro ‘Power’. L’artista serba ritorna a Pistoia a distanza di qualche anno, periodo in cui è dovuta stare lontana dai palchi per motivi di salute e proprio questa ritrovata vitalità è il leitmotiv della serata. Il titolo del disco pubblicato a maggio scorso ne è la prova: potenza, forza, voglia di vivere e di tornare a vivere, suonando la chitarra come solo lei sa fare, magari indugiando un po’ troppo sul funky e jazz a discapito del blues nudo e crudo ma comunque creando subito un rapporto con il pubblico che l’ha sempre sostenuta in questa data toscana. “E’ un piacere essere qui” dice la blueswoman. Anche per noi Ana, anche per noi.

Ana Popovic @ Pistoia Blues 2023


Da Los Angeles, California… no, non i Doors ma i Dirty Honey, quattro ragazzi cresciuti a pane, Aerosmith (dei quali rifaranno Last child), Led Zeppelin ma soprattutto, almeno per chi scrive, Free. La band è in ottima forma, sono alla fine del tour europeo e l’affiatamento ormai è rodato. Una macchina da rock’n’roll che non lascia scampo, un primordiale frenetico movimento che costringe gli spettatori a lasciare le proprie sedie, scelta non proprio oculata questa, per riversarsi sotto palco e cantare i classici di questa pur giovane speranza del rock che azzarda anche la presentazione di un nuovo singolo che farà parte del loro prossimo album; Marc, cantante del gruppo non disdegna l’affetto dimostrato e più di una volta scende nel pit foto per sentire l’energia che proviene dalla platea e godere del loro abbraccio. Veramente ottima la scelta di coverizzare Prince con una versione groove di ‘Let’s go crazy’ che ritrova il ritmo originale nella parte finale. Pollice alto per i quattro ragazzacci a stelle e strisce.

Dirty Honey @ Pistoia Blues 2023


Come in occasione della prima serata a chiudere le danze sono una band proveniente dall’Australia, un power trio, capitanato da Andrew Stockdale, anche questo con i piedi ben piantati nel rock anni 70 e attivo da quasi 20 anni. Basso e batteria, quest’ultima suonata da un indemoniato fascio di nervi registrato all’anagrafe come Hamish Rosser, creano un muro sonoro sul quale si infrangono le bordate elettriche del cantante/chitarrista: hard rock, psichedelia, stoner ma tanto, tanto Black Sabbath soprattutto nelle accelerazioni repentine ci prendono per mano e ci conducono sino al bis, al termine del quale il cantante si rivolge ai compagni Wolfmother chiedendo: ancora una? La risposta la dà il batterista che butta sul piatto l’intro di ‘Rock’n’roll’ degli Zep seguito a ruota dai due musicisti e dal pubblico che canta parola per parola la canzone sino al termine dell’esibizione.

Wolfmother @ Pistoia Blues 2023


E’ un festival poliedrico quello al quale stiamo assistendo: un flusso continuo di musica ed emozioni, sonorità diverse tra loro e contaminazioni azzardate come quella proposta lunedì 10 da Lindsey Stirling.

Se nei manifesti la violinista americana appare come la classica ragazza di campagna tutta torta di mele e square dance sul palco del Festival appare come una ballerina dark posseduta dal suo strumento. Un folletto indemoniato che accompagnato da chitarre, tastiere e batteria costringe l’ascoltatore a non perderla di vista, per capire come possa essere possibile suonare e ballare. Una sorpresa forse per molti data la poca notorietà nel nostro paese, ma le evoluzioni della giovane californiana hanno ammaliato la platea rapita dal connubio improbabile tra lo strumento di Paganini con il rock, l’elettronica, la dub e altro ancora. In un raro momento in cui si è fermata ha ricordato l’emozione di esibirsi nel nostro paese, rammentando quando 5 anni fa, chiese agli organizzatori di un piccolo festival nel Nord Italia perché la sua faccia campeggiasse ovunque nei manifesti e spalancando gli occhi quando apprese di essere l’attrazione principale!

A conclusione dello show, una cover a dimostrazione dell’influenza avuta nel mondo da un complessino di quattro giovanotti che per una decina di anni ha girato il mondo proponendo le proprie canzonette: ‘Kashmir’, in versione ovviamente strumentale come mai si era sentita.

Lindsey Stirling @ Pistoia Blues 2023


Ci sarebbe poi da parlare delle due ultime serate, quelle che hanno avuto come protagonisti il duo Mannoia/Rea ed il loro concerto a lume di candela che ha scaldato una piazza all’inizio un po’ fredda ma diventata partecipe con lo scorrere dei brani, alcuni dei quali veri e propri capisaldi della musica italiana e non; oppure del live intimistico a luce soffuse del folksinger irlandese Damien Rice, alla sua seconda esperienza nella nostra città dopo il live del 2016 con una giovanissima Francesca Michelin al suo fianco: vero e proprio personaggio atipico nello show business non utilizza tour bus a favore di spostamenti con la propria barca a vela e alla comodità di una setlist provata e riprovata preferisce un approccio più informale e improvvisato.

…ci sarebbe, ma non ne parleremo visto che il vostro umile inviato, per motivi legati ad organizzatori differenti e a scelte manageriali, non è stato accreditato ad entrambi.

Questo però non sminuisce il valore di questa manifestazione giunta alla 42esima edizione che oltre a grandi nomi riesce sempre a portare su un palco così importante nuovi artisti che in gioventù, generalmente, erano tra il pubblico. Un festival, per ammissione dello stesso Giovanni Tafuro dell’associazione Blues In, organizzato in tempi brevi ma di qualità, con ospiti nazionali ed internazionali che ha portato in piazza oltre 15.000 persone.

Un festival – nota a margine del sottoscritto – che ha pure dimostrato grazie a una cover (Wolfmother) e un paio di citazioni (Lindsey Stirling e un accenno a ‘Dazed and confused’ durante un solo dei Dirty Honey) quanto sia ancora importante l’influenza di un gruppo come i Led Zeppelin in ambito musicale mondiale.

Report e foto di Luca Guiotto
(Facebook page)