NO CHOICE – Maestro Dei Sensi

Le prime parole di questo bellissimo CD rappresentano il manifesto di questa band di Bolzano: senza compromessi ed orgogliosa della propria identità old-school hc.
NO CHOICE COMBATTI
PER QUELLO CHE CREDI
COMBATTI CON FORZA
IN QUELLO CHE CREDI…
Recensire un CD come “Maestro dei sensi” non è banale se non si vuole sminuire il senso dell’opera stessa: anche se la registrazione non è impeccabile, si tratta di un disco molto intenso e godibile. Ovvio che i richiami a Negazione (e anche Woptime, a mio avviso) non mancano. Ovvio che il suono è quanto di più selvaggio, diretto, violento, estremo : in una parola, hardcore. Un hardcore che i nostri definiscono semplicemente “Extreme Rock’n Roll”, quasi a volersi chiaramente svincolare da qualsiasi etichetta,
Il disco è composto da 12 brani che scorreranno inesorabili sul vostro lettore, partendo con “No Choice”, “Solo Sogni”, “Frammenti”, “Volevo Imparare”. Lo stile è molto essenziale, come in fondo si addice ad una band del genere: niente fronzoli e assoli. Così come niente prese per i fondelli, e niente ipocrisia, soprattutto: i testi sono estremamente diretti e resteranno impressi facilmente nella vostra memoria.
Molto bello (perchè richiama con una propria originalità lo stile dei succitati Woptime e degli Agnostic Front) l’utilizzo smodato delle parti corali all’interno dei vari brani. Una citazione particolare la merita “Solo sogni”, poichè riesce ad evocare sul serio i nostri desideri nascosti e ad esorcizzare le nostre paure di vuoto e solitudine. In conclusione, una band che merita tantissimo e che mostra un talento ed una passione innate.
Per quanto riguarda questo CD: cercatelo, acquistatelo ed ascoltatelo più volte.
Maestro dei sensi – No choice
Valutazione:
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/ 5 |
Sito web: No Choice

Blogger, scrittore, consulente informatico e docente. Secondo capo-redattore e supporto tecnico di SDM. On a personal level, Freaking Out is a process whereby an individual casts off outmoded and restricting standards of thinking, dress, and social etiquette in order to express creatively his relationship to his immediate environment and the social structure as a whole. (F. Zappa, 1966)