MIRRORMAZE – Walkabout

MIRRORMAZE – Walkabout

I milanesi Mirrormaze nascono nel 2008 e dopo aver trovato la line-up ideale, iniziano a lavorare sulla produzione della loro prima fatica discografica intitolata, appunto, ‘Walkabout’.  Disponibile dal prossimo 28 Maggio per Bakerteam records.

Le sonorità dei Mirrormaze ruotano attorno al mondo del progressive metal che vede, come punte di diamante, gruppi capostipite come Dream Theater, Fates Warning , Queensryche e tanti altri. Ovviamente le influenze di questi mostri del prog ci sono tutte anche in ‘Walkabout’ che si dimostra, già dal primo ascolto, un album curatissimo e di grande impatto sonoro.

Il titolo dell’album, ci rimanda alla pratica tipica degli aborigeni australiani, che solevano spesso intraprendere lunghi viaggi mistici attraverso le praterie e i deserti australiani, per forgiare lo spirito e ritrovare la purezza dell’anima. La copertina dell’album, invece, realizzata da Gustavo Sazes (già presente in precedenti lavori di Arch Enemy e Angra solo per citarne alcuni) rappresenta le mille sfaccettature della mente umana, intrappolate per un istante da un labirinto di specchi dai colori cangianti che ci introduce alla scoperta di quest’album.

Già da questa introduzione capiamo che, per il proprio esordio, la band milanese vuole davvero fare le cose per bene e direi che ci sono riusciti alla grande. Passiamo ora alla parte più succulenta del menù…ovvero la musica.

Da subito, l’opening track ‘Prisoner’ , apre le danze con grande carica dimostrando le grandi qualità tecnico-compositive del gruppo, che unite ad una produzione ineccepibile, curata da Staffan Karlsson, già produttore di Stevie Wonder, Earth Wind & Fire e Roxette, rendono quest’album una vera delizia per il panorama progressive internazionale.

Sicuramente uno dei momenti più coinvolgenti dell’album è rappresentato da ‘Lost in a belief ‘  introdotta da un arpeggio dal sapore onirico veramente intimo ma che poi, nei suoi 10 minuti circa, evolve in una memorabile suite dall’ottima fattura, che francamente non ho potuto fare a meno di ascoltare più e più volte.

Un’altra traccia ragguardevole risulta essere ‘Deeper Signs’, in cui vi è la straordinaria partecipazione di Ray Adler, celebre voce dei Fates Warning, che arricchisce questo brano già di per sé magico e coinvolgente, intrecciandosi alla perfezione con Fabio che per parecchi tratti ricorda Tobias Sammet degli Edguy. E scusate se è poco…

Con i brani successivi ma, soprattutto, con la traccia finale ‘Broken Soul’, ritornano ritmi più incalzanti che conferiscono all’album quel giusto mix di potenza, melodia e una miriade di tempi dispari che tengono sempre sull’attenti l’ascoltatore.

Insomma, un album d’esordio straordinario che mi ha piacevolmente stupito, partendo dall’artwork sino all’ultima nota della traccia conclusiva, bellissime le atmosfere, fantastica la produzione e ottima la qualità dei brani. In poche parole “una bomba”.

A cura di Enrico ‘Tarantula’

  • Band: Mirrormaze
  • Titolo: Walkabout
  • Anno: 2012
  • Etichetta: Bakerteam Records
  • Genere: Progressive Metal
  • Nazione: Italia
Tracklist:
  1. Prisoner
  2. Earn your answers
  3. Vicious Circle
  4. Lost In a Belief
  5. Joke
  6. Deeper Signs
  7. Walkabout
  8. Missing
  9. Broken Soul