Metal Alliance Fest 2015 @ Patchanka (Chieri, TO): il report dell’evento!
Nel weekend del 6 / 7 novembre scorso, siamo stati nuovamente in trasferta in terra piemontese, più precisamente nella bellissima cornice della cittadina di Chieri (TO) per la settima edizione di uno degli eventi che si sta affermando come uno dei punti di riferimento per il panorama underground di casa nostra, il Metal Alliance Fest, che in questa edizione, forte del successo delle precedenti, si svolge su due serate, nella location che l’ha già ospitato nelle ultime edizioni, il Patchanka, locale esteticamente adatto e azzeccato per un evento di questo tipo.
Un evento molto sentito, non solo dagli organizzatori, ma anche da pubblico e band, in quanto si tratta di una bella vetrina per far si che la musica live possa essere supportata, proponendo interessanti nomi, molti dei quali provenienti da diverse regioni d’Italia. Ingresso gratuito, ottime bands, una bella location, gli ingredienti ci sono tutti perchè l’evento possa avere il successo che negli anni gli ha permesso di crescere e di arrivare fino ad oggi come un appuntamento da non perdere nel calendario dei live autunnali. Ben nove gruppi divisi in due serate, nomi decisamente interessanti come Hopeless, Extinction, Hell’s Guardian, Rublood, Kynesis, HellMetAll, Kanseil, Voltumna e Gotland.
Si comincia venerdi sera, l’atmosfera è calda, dopo una bella giornata di sole quasi primaverile, arriviamo al locale quando sono da poco passate le sette, sul palco c’è il fermento tipico dei momenti che precedono il concerto, si provano i suoni, si sistemano gli strumenti e ci si prepara a quella che sarà una lunga maratona musicale. La scaletta per questa prima serata prevede quattro gruppi, Hopeless, death metal da Cuneo, Extinction, death/trash d Torino, Hell’s Guardian, melodic death da Brescia e gli industrial metallers torinesi Rublood.
Il trio cuneese degli Hopeless inaugura questa settima edizione e lo fa alla grande, nonostante si tratti di un gruppo giovane, dà il via all’evento con grande personalità, si capisce subito che ci aspettano due giorni di puro e potente metal. Altro gruppo della zona, gli Extinction, unica band presente a questo festival ad avere una cantante femminile, elemento che come il bassista e il batterista, è entrata a far parte della band durante la rivoluzione della propria line-up nel 2014. Una frontwoman che colpisce per la sua bravura nel cantato in growl, decisamente efficace per quanto riguarda la carica di energia che accompagna i brani degli Extinction.
Terza band a salire sul palco, da Brescia arrivano gli Hell’s Guardian, gruppo già conosciuto grazie a svariate partecipazioni ad eventi insieme a gruppi del calibro di Evenoire, Folkstone e Furor Gallico, il loro primo demo, che prende il titolo dal loro nome, risale al 2010, mentre il loro primo album, “Follow your fate”, è uscito la primavera dello scorso anno. Il loro è un melodic death con chiare influenze folk e viking, a dare un tocco di epicità alla loro performance, coinvolgente a dir poco. Ultimo gruppo della prima serata, ancora da Torino, ci sono i Rublood. Notevole la presenza scenica di Ruben alla voce, grazie anche al trucco e allo stile che riconduce al gothic, il sound dei Rublood mescola influenze ispirate da artisti come Rammstein o Depeche Mode proponendo pezzi come “Star Vampire”, che è anche il brano che da il nome al loro primo full lenght del 2012. Nota interessante, i Rublood sono stati notati grazie all’appeal del loro stile e hanno partecipato al film “Studio Illegale” del 2013, che inserisce nella propria soundtrack anche un loro brano.
Venerdì sera che si conclude così, buona risposta del pubblico e ottime esibizioni di tutte le band, si rientra in albergo stanchi ma entusiasti. La prima serata è andata decisamente secondo le aspettative, non rimane che attendere il proseguo del fest durante la serata del sabato.
Sabato: Altra giornata di sole, non sembra davvero di essere a novembre quindi durante il giorno, in attesa di tornare al locale, ci godiamo una passeggiata nel centro storico di Chieri, tra bancarelle di street food e tanti negozi interessanti, fa presto ad arrivare il pomeriggio. Una pizza veloce e rientriamo al locale quando è da poco passata l’ora di cena, i gruppi nella serata di sabato saranno cinque, per cui con buona probabilità, si comincerà con un pò di anticipo. La proposta musicale della seconda serata propone i torinesi Kynesis, i friulani HellMetAll, i trevigiani Kanseil, i Voltumna da Viterbo e i padroni di casa, non solo perchè torinesi, ma anche perchè sono coloro che hanno organizzato il tutto, i Gotland.
Con i Kynesis sul palco, ecco che prende il via anche la serata di sabato. Qualche problema con la batteria riduce un pò la loro esibizione che comunque mette in mostra la particolarità di questo gruppo torinese. Un post metal psichedelico, introspettivo, sperimentale, di certo mai banale, una performance davvero particolare con cui viene aperta la serata. Si prosegue con i friulani HellMetAll, gruppo che unisce il folk al trash, la cui particolarità è narrare attraverso le proprie canzoni avvenimenti appartenenti alle guerre mondiali, anche grazie al loro abbigliamento in scena, accompagnando il pubblico attraverso le vicende e gli stati d’animo di chi quei periodi storici li ha vissuti realmente. Ringraziamenti per Mattia al violino, a fine esibizione, in quanto quella di stasera sarà la sua ultima data insieme al gruppo.
Da Udine a Treviso per trovare sul palco uno dei gruppi più movimentati del panorama folk italiano, i Kanseil. Strumenti antichi e moderni insieme sul palco per un folk allo stato puro in cui vengono raccontate storie delle terre da cui i Kanseil provengono. Pezzo forse più sentito dal gruppo è senza dubbio “Vajont”, che parla della tragedia che ha colpito per l’appunto la zona del Vajont, nei primi anni ’60. Dal folk dei Kanseil si passa al black / death dei Voltumna, da Viterbo per portare il loro verbo sul palco del Metal Alliance Fest; tuniche scure e trucco sul viso, la presenza dei Voltumna non può assolutamente passare inosservata, parliamo di un gruppo che ha condiviso il palco con band come i Behemoth e che anche quì sa come dare al pubblico la giusta dose di cattiveria scenica e brani dal sound decisamente impetuoso.
Ultimi, ma non meno importanti, i Gotland, organizzatori di questo festival da ben sette edizioni, concludono quella del 2015 con la loro performance. Anche nel loro caso abiti stracciati, tuniche, trucco e maschere fanno di questo gruppo un eccezionale esempio di presenza scenica dallo stile e dal fascino pagan / folk, come i loro brani, barbarici e spietati, uno dei quali cantato insieme alla voce dei Voltumna. Da sottolineare “Gloria et Morte” che dà anche il nome al loro primo full lenght, del 2014. Curiosità, i Gotland esordiscono proprio in questa data, per la prima volta con la nuova formazione, nonostante siano “di casa” a Torino.
Foto di rito finali tutti in gruppo, sul palco si radunano gran parte degli artisti che hanno suonato durante questa seconda serata, il festival si conclude cosi, tanta gente durante le due sere, grandi gruppi per un festival che, come ci dicono gli organizzatori, ha già in cantiere la prossima edizione, e non potrebbe essere altrimenti dal momento che, giunto al suo settimo anno, attrae sempre più band, locali e non, in cerca di un posto su questo palco.
Per quanto mi riguarda non posso che ringraziare i Gotland che ci hanno dato l’opportunità di far parte di questa bella esperienza, e a cui auguro di poter dare a questo festival sempre più visibilità grazie all’ottimo lavoro fatto in questi anni.
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A cura di Fabry C.
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