MARILYN MANSON – The Pale Emperor

MARILYN MANSON – The Pale Emperor

marilynmansonthepaleemperorcdbigger-300x300Marilyn Manson arriva, con questo ‘The Pale Emperor’ a quota nove come uscite ufficiali: un ennesimo tassello di un percorso musicale, direi, sempre ricco di elementi imprevedibili. Uno dei musicisti più noti e controversi del pianeta, capace di scuotere qualsiasi forma di integralismo musicale o di moralismo, con questo disco targato Hell, etc (l’etichetta fondata da lui stesso nel 2010) sembra riscoprire le radici di un sound sostanzialmente blues. A risentire gli ultimi dischi la cosa appare piuttosto inattesa: una libera, velenosa contaminazione del genere che, a ben vedere, media tra le mille influenze – dal glam al goth – che caratterizzano da sempre il musicista statunitense.

‘The Pale Emperor’ si ascolta tutto d’un fiato, e rende impossibile una qualsiasi classificazione dei brani: si va dal blues old school della criptica ‘Killing Strangers’, passando per il crescendo di ‘Warship my Wreck’ (uno dei pezzi probabilmente migliori), fino alla splendida Odds of Even e naturalmente la colonna sonora di Salem ‘Cupid Carries a Gun’, senza dimenticare l’altro singolo uscito ad ottobre 2014 ‘Third Day of a Seven Day Binge’.

Rimarrebbe da chiedersi perchè, dopo decine di innovazioni ed innesti elettronici più o meno azzardati, declinare in maniera così esasperata uno dei generi più antichi di sempre: scelta curiosa e, a sentire il risultato, azzeccata. ‘The Pale Emperor’ è anche il disco più incentrato sulla voce del “Reverendo” mai prodotto dalla band, il quale mostra una capacità di adattarsi a vari registri davvero fuori dal comune. Del resto il buon (?) Brian Warner aveva dichiarato a Kerrang! (“The redneck in me comes out in my voice, and it’s got some old blues mixed with the very hard elements”, intervista su MansonWiki) di voler fare piazza pulita degli elementi di troppo, elaborando un lavoro che suonasse più “ragionato”. Non c’è da stupirsi, quindi, che ‘The Pale Emperor’ sia una buona trasposizione blues-industrial con molti elementi acustici, oltre alle giuste atmosfere sinistre – e tutto sommato originali – per le quali è noto al grande pubblico.

Se sembrano passate eternità da quell’esordio prodotto e voluto da Trent Reznor dei NIN (Portrait of an American Family), dall’apocalittico ‘Antichrist Superstar’ e dalle successive, sempre imprevedibili esibizioni dell’artista, con questo disco si delinea un sound capace di esprimere qualcosa di nuovo, nonostante il linguaggio musicale scelto non sia esattamente tale. E questa apparente contraddizione è forse la cosa che mi ha convinto di più in ‘The Pale Emperor’: un buon disco che fa (temporaneamente?) cedere il passo alle sfuriate industrial metal (giusto qualche accenno in Deep Six e Slave Only Dreams to be King) e libera tutto il resto del repertorio. Nell’edizione deluxe del disco, infine, sono incluse tre bonus track.

A cura di Salvatore “Headwolf” Capolupo

  • Band: Marilyn Manson
  • Titolo: The Pale Emperor
  • Anno: 2015
  • Genere: Industrial Rock/Alternative Rock
  • Etichetta: Hell, etc
  • Nazione: USA

TrackList:

  1. Killing Strangers – 5:36
  2. Deep Six – 5:02
  3. Third Day of a Seven Day Binge – 4:26
  4. The Mephistopheles of Los Angeles – 4:57
  5. Warship My Wreck – 5:57
  6. Slave Only Dreams to be King – 5:20
  7. The Devil Beneath My Feet – 4:16
  8. Birds of Hell Awaiting – 5:05
  9. Cupid Carries a Gun – 4:59
  10. Odds of Even – 6:22
Edizione deluxe
  1. Day 3 – 4:11
  2. Fated, Fateful, Fatal – 4:41
  3. Fall of the House of Death – 4:30