LORD OF THE LOST & guests: report e photogallery del concerto a Trezzo sull’Adda (MI)
La scorsa domenica -24 Marzo- i Lord of the Lost sono tornati in Italia, al Live Club di Trezzo Sull’Adda, ed hanno dimostrato di essere davvero più grandi che mai!
Sono davvero felice di aver deciso di andare ad assistere alla serata, dopo averli visti, per la prima volta, anni fa a Stoccarda in apertura agli Iron Maiden. Non solo i Lord of the Lost hanno tenuto un concerto fantastico, ma hanno anche avuto due gruppi di supporto molto validi: i Blitz Union ed i The Raven Age.
La serata è iniziata con la band di Praga, Blitz Union, ed è stata per me la prima esperienza di un loro live. Ho sentito, in molti, dire che questa band suona veramente bene e non potrei essere più che d’accordo. L’atmosfera creata al loro spettacolo è stata unica ed i loro testi trattano tematiche molto interessanti. Il quartetto usa le proprie canzoni per approfondire le sfide che devono affrontare le generazioni moderne: attuali questioni sociali e politiche come la distruzione ambientale, il cambiamento climatico, l’abuso di potere, la persecuzione politica, l’omofobia, l’isolamento, lo sfruttamento, la corruzione e l’ingiustizia sociale. I membri dei Blitz Union si vedono come una sorta di movimento, una band di industrial rock che lavora verso una nuova visione per il futuro, che si evolve in un dialogo continuo con la loro base di fan in costante crescita.
A seguire i The Raven Age che, per coloro che non lo sanno, sono la band del figlio di Steve Harris (Iron Maiden). Le grida di nepotismo sono forse giustificate in una certa misura, ma sulla base di questa performance, penso che si siano guadagnati il diritto di ottenere una maggiore visibilità. Salgono sul palco con sicurezza, dimostrando talento e carisma di fronte a una folla da tutto esaurito. Il loro è un suono saldamente radicato nel metal melodico, con grandi linee vocali che si ergono attraverso ritornelli edificanti. Naturalmente, c’è un tocco più moderno intrecciato nel materiale con diverse sezioni guidate dalla doppia cassa e un abile lavoro di riff derivato dal thrash, che aggiunge un tocco più duro al suono.
È una prestazione avvincente, tecnicamente ben interpretata e i ragazzi sembrano assolutamente contenti di suonare di fronte al pubblico molto partecipe. Penso che papà Steve sia abbastanza orgoglioso del proprio figlio.
Finalmente è arrivato il momento di far salire sul palco i grandi Lord of the Lost. L’atmosfera è già stata riscaldata dalle precedenti band e i fan sono pronti a far festa in una sala completamente sold out.
La scaletta è stata praticamente perfetta, con ben 23 canzoni tra le quali molto materiale più datato, ma anche tracce dagli ultimi due album ‘Blood & Glitter’ e ‘Weapon of Mass Seduction’; quest’ultimo solo di cover. Tra gli altri la band ha suonato ‘No Raining Stars’, ‘Future of a Past Life’, la fantastica ‘Go to Hell’, l’acclamata ‘Blood & Glitter’ e, tra le cover, ‘Shock to the System’ di Billy Idol, ‘Unstoppable’ di Sia e ‘Bad Romance’ di Lady Gaga. Dalle produzioni più vecchie mi ha fatto piacere ascoltare anche ‘Loreley’, che resta sicuramente una delle mie preferite.
Una nota rilevante, che merita tutto l’apprezzamento ed il rispetto, è per il batterista in sostituzione di Niklas Kahl. Come annunciato da Chris a inizio concerto, è stato ricoverato in ospedale e non seguirà il tour. Comunque, sempre dalle parole dell’artista, il sostituto in 24 ore ha imparato i pezzi e la data di Milano è stata la prima live per questo talentuoso batterista. La serata si è conclusa quando la band ha eseguito ‘One Last Song’, una delle più belle canzoni del gruppo tedesco.
Ad ogni modo, a questo punto direi che spero di rivedere i Lord of the Lost molto presto, non vedo l’ora di sapere dove e quando!
A cura di Pino Panetta