Koffin Kats + Clockwork Psycho live al Nero Factory: il report della serata!
E’ Lunedì 8 Aprile…
Ci ritroviamo nuovamente a Cosenza per un’interessante evento.
Questa volta la location è l’accogliente Nero Factory, locale nel quale non ero mai stato prima ed ammetto che sono rimasto soddisfatto dell’aria che si è respirata all’interno sin da subito.
Un ambiente molto gioviale, atmosfera gradevole e soprattutto tanta bella gente presente per l’occasione.
La serata proposta dai ragazzi del Chosen Few e MadCS è all’insegna del psychobilly e vedrà dividersi il palco tra gli americani Koffin Kats e gli sloveni Clockwork Psycho.
Arrivo al locale in tempo per bere qualcosa e godermi un ottima selezione musicale a cura di Fabio “Fabulos” dei nostrani Adels, che avrà continuazione anche dopo il concerto.
Ad aprire le danze sono i giovani Clockwork Psycho, capitanati da Lilith, una donzella grintosa che riesce a farsi ben sentire mentre canta e suona il suo contrabasso.
La band è attiva dal 2011 ed ha già una discreta serie di live alle spalle; molto noti in terra natia e dintorni (Ljubljana, Slovenia) , ma adesso in giro oltre il loro confine per farsi conoscere meglio. I Nostri sono riusciti a farsi valere con le loro composizioni semplici ma d’effetto; uno psychobilly bello energico e pomposo che nulla ha da invidiare ad altre giovani band del medesimo genere.
Pezzi come ‘Today I Met The Maker’ e ‘The Lost Boys Choir’ hanno fatto movimentare tutto il locale, così come il riproponimento in chiave psychobilly di pezzi come ‘Sweet Dreams’ degli Eurythmics. La frontgirl canta con convinzione donando una sua personale “teatralità”, per certi aspetti, alle songs.
Tutta la band ha mostrato ottima coordinazione e preparazione. I pezzi, come detto prima, risultano di semplice costruzione, ma mai troppo lineari e ripetitivi. Gli stessi hanno avvolto tutto il locale creando un atmosfera festaiola.
Positiva l’interazione tra il pubblico presente (che è andato aumentando costantemente durante l’esibizione) e la band; oltretutto Lilith ha cercato di interagire “spiccicando” qualche frase in Italiano, che personalmente non mi sarei aspettato, risultando anche molto simpatica.
Finita l’esibizione tra i dovuti applausi e congratulazioni, ci si ritrova a bere una birra e far quattro chacchiere tra amici mentre gli addetti effettuano il cambio palco e le regolazioni del caso prima di vedere prepararsi gli headliner della serata.
Direttamente da Detroit, U.S.A., i Koffin Kats…
La band quest’anno giunge ad un decennio di onorata carriera, avendo mosso i primi passi nel 2003, e vanta alle proprie spalle più di 1.200 esibizioni live e una interessante discografia. In questa serata è stato promosso principalmente il loro ultimo lavoro, ‘Our Way And The Highway’, uscito lo scorso 2012; seppur non siano mancati pezzi tratti anche dal precedente ‘Drunk In The Daylight’ e qualcuno ancora più “datato”.
I Koffin Kats sono degli “animali da palcoscenico” e lo hanno dimostrato facendo letteralmente saltare in aria il pubblico. Già dalla prima canzone le prime file hanno iniziato a ballare e saltellare con gran divertimento ed anche in questo caso vi è stata una buona interazione tra la band e la gente presente. In poco tempo buona parte del locale si è ritrovata a ballare ed agitarsi, locale che con l’avanzare dell’esibizione si è quasi del tutto riempito!
Il carismatico leader, Vic (voce e contrabasso) non ha mancato di scherzare con i presenti ponendosi in maniera giocosa e deliziando gli ascoltatori con la sua voce, al contempo calda e sprintosa. Ottima anche la performance di EZ Ian (chitarra e cori), che interagendo con il frontman ha creato situazioni simpatiche. Ovviamente non potevano esimersi dal suonare il pezzo che ha fatto da apripista all’ultima uscita, ‘The Way Of The Road’, che ha aumentato il movimento già abbastanza presente sotto il palco.
Presenza scenica da paura, con l’innalzamento del contrabbasso ripetuto più volte e Vic che non si è risparmiato da salti e scatti di euforia, così come gli altri due membri della band che hanno dato il massimo.
La loro proposta è sulla stessa scia stilistica dei Mad Sin, con una resa sonora un pò più “pomposa” ed un sound in generale un pò più corposo; se conoscete la band sapete a cosa mi riferisco. Le song dal vivo risultano più energiche del disco, seppur anche in supporto fisico i nostri sanno come agitare chi ascolta. Un plauso a questo punto va fatto anche al lavoro dietro al mixer che è stato davvero eccellente, creando un sound adatto al contesto senza intoppi di alcun tipo. Se la conformazione del locale può aver richiesto un pò più di lavoro al fonico, questo è riuscito sicuramente a “domare” nel migliore dei modi la situazione.
Applausi e soddisfazione del pubblico hanno accompagnato la band alla fine dell’esibizione, tenutasi in una serata davvero riuscita e destinata ad essere ricordata con grande piacere.
Ho notato tra i presenti una schiera di varie subculture presenti, dai rockers ai metallari fino a skinhead e punk, oltre ad alcuni curiosi accorsi per vedere chi suonasse: e restare palesemente soddisfatti anche loro. Una serata che ha visto il supporto un pò da tutti e la cosa non può che avermi fatto immenso piacere.
Subito dopo una calca per farsi la foto con i musicisti che si sono dimostrati davvero simpatici e alla mano, entrambe le band hanno avuto un modo di porsi giovialissimo senza esiliarsi da scatti, autografi e qualche parola scambiata con molti.
Il tempo di salutare alcun amici e l’organizzazione e sono uscito dal locale anche io, lieto di aver preso parte ad un evento come questo che gente seria come Chosen Few e MadCS hanno offerto al popolo cosentino.
In chiusura ci tengo a fare un plauso, appunto, all’organizzazione ottimamente riuscita ed estremamente professionale. In particolare mi sento di ringraziare Alessandro Aloe (Chosen Few) per l’accoglienza e la gentilezza che da sempre lo contraddistingue. Concludo affermando che la scena cosentina è viva e sta benissimo, serve solo che gli venga reso il dovuto spazio e che le persone supportino eventi di questa caratura, perchè sarebbe un peccato farla morire per ignoranza e menefreghismo.
Al prossimo live!
- a cura di Francesco Chiodometallico
- foto gentilmente concesse da Mariolina Catani
(potete visionare tutti gli scatti di Mariolina nell’apposito album su Facebook)
Fondatore di Suoni Distorti Magazine e motorheadbanger.