Intervista a Steve Sylvester e Freddy Delirio (Death SS)

Intervista a Steve Sylvester e Freddy Delirio (Death SS)

Ci sono band che ricoprono una parte fondamentale e importante nel panorama heavy metal italiano, tra queste gli storici Death SS, trovatisi sempre un passo più avanti rispetto a molte altre formazioni; capitanati dal carismatico Steve Sylvester.

Dopo avervi parlato della loro ultima fatica, ‘Resurrection’, lo stesso Steve, insieme al grande Freddy Delirio, ci ha concesso del tempo per una cordiale “chiacchierata” durante la quale abbiamo parlato del disco e della band, facendo anche un punto della situazione. E’ per noi un onore poter ospitare due musicisti di tale caratura su Suoni Distorti Magazine! Buona lettura!

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foto di Omar Lanzetti

Ciao ragazzi, un caloroso benvenuto su Suoni Distorti Magazine, è un onore potervi ospitare. Inizierei chiedendo a Steve cosa rappresenta questa vostra “rinascita” con il nuovo ‘Resurrection’. Ci avevate lasciato anni fa con “The Seventh Seal”, adesso siete ritornati sulle scene con rinnovata grinta e ottime idee. Come ha preso forma la nuova opera e come mai questo lungo tempo di gestazione?

Steve: In realtà non avevo mai posto la parola “fine” sul progetto DEATH SS. Semplicemente dopo aver festeggiato il trentennale dalla fondazione della band e aver pubblicato i 7 sigilli, ho preso una pausa a tempo indeterminato per potermi dedicare ad altri progetti. Sarei tornato alla band solo quando e se avrei avuto qualcosa di veramente valido da proporre, qualcosa che non fosse una continuazione del settimo sigillo ma costituisse un nuovo inizio. Tutto ciò si è poi verificato sei anni dopo ed eccoci qui!

Hai un nuovo punto artistico prefissato da raggiungere con i Death SS come per i “sette sigilli”

Steve: Nulla di premeditato se non l’intento di produrre nuovi dischi ogni volta che avrò qualcosa di artisticamente valido da proporre..

Avete prodotto da voi l’album presso l’FP Recording Studio del vostro buon tastierista, Freddy Delirio. A cosa è stata dovuta questa scelta? Voglia di totale indipendenza?

Steve: Dopo tanti anni passati negli studi di registrazione accanto a produttori di fama mondiale come Neil Kernon, Sven Conquest o David Shiffman, ho acquisito sufficiente esperienza per poter produrre un disco con le mie sole forze, coadiuvato da un ottimo tecnico del suono e produttore come Freddy Delirio. Penso che il risultato e la resa sonora di “Resurrection” ne siano una chiara dimostrazione…..

Freddy: E’ stato un lavoro lungo e meticoloso che ha visto la presenza di Steve e mia durante tutta la fase di produzione, durata qualche anno presso il mio studio. Facevamo un brano dietro l’altro stando bene attenti a perfezionare al meglio ogni song. La cura degli arrangiamenti e della produzione è stata meticolosa, ogni canzone ha una propria personalità e niente è stato lasciato al caso. Mi sono poi trovato alla fase finale, durante gli ultimi mesi, in cui ho ottimizzato il sound dei vari brani a livello di “taglio sonoro”, rendendo il prodotto uniforme. “Resurrection” scorre in modo molto naturale in un alternarsi di episodi dai “colori” diversi ma perfettamente incastrati l’uno con l’altro.

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Steve è ormai risaputo che i Death SS siano una tua “creatura”… scrivi tu musica e testi o partecipano tutti i membri alla composizione dei brani? Visto che ci siamo, mi illustreresti una giornata tipo dei Death SS nel priodo compositivo?

Steve: Non esiste uno schema prefissato. Di solito quando mi viene qualche idea melodica la registro su un piccolo portatile e poi vado in studio da Freddy per buttare giù lo “scheletro” di base della canzone. Su quella base poi andranno a lavorare i singoli musicisti….

Se posso chiederlo… come mai sin dalla prima formazione ad oggi i Death SS hanno avuto spesso cambi di line up? Cos’è che non è andato costantemente bene ai membri defezionari?

Steve: Be, ci vuole molta costanza, passione e spirito di sacrificio per dedicare la propria vita ad un progetto così particolare, che oltretutto non ti potrà mai garantire una sicurezza ed una stabilità economica. Per questo non biasimo assolutamente tutti quelli che con l’andare del tempo hanno preferito abbandonare..

Spesso e volentieri esce fuori la numerologia, vedasi la data di uscita del singolo, edizioni limitate a 666 copie e altre. Vi affascina molto lo studio di questa?

Steve: Certo! In realtà però non sempre alcune date sono state calcolate appositamente. A volte si tratta di vere coincidenze. Comunque studiando la numerologia, non è poi tanto difficile trovare una collocazione “magica” ad una precisa data. Anche questo fa parte del nostro essere “DEATH SS”……

Testi tratti dalle “pergamene” di Aleister Crowley e musiche legate per certi aspetti alle colonne sonore di matrice Horror sono legate tra esse nel disco. Cosa rappresentano per voi? Convenite con me se vi definisco una band di cultura (vista la qualità delle lyrics da sempre)?

Steve: Ti ringrazio.. In effetti ho sempre cercato di scrivere dei testi particolari e mai banali, che potessero avere una duplice chiave di lettura.: quella legata alla musicalità e all’intrattenimento e quella più “colta”, con riferimenti a tematiche filosofiche ed occulte…

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Rivolgendo uno sguardo all’artwork di ‘Resurrection’, che trovo molto affascinante, com’è ricaduta la scelta per la realizzazione sul buon Emanuele Taglietti? Anch’essa, a mio avviso, si è rivelata una scelta vincente…

Steve: Non è un mistero che io sia sempre stato un grande cultore e collezionista di vecchi fumetti sexy/horror italiani, quei titoli come Jacula, Zora, Cimiteria, Belzeba ecc. che circolavano nelle nostre edicole negli anni ’70 ed ’80. Sono riuscito ad entrare in contatto con il maestro Emanuele Taglietti, artefice in quel periodo di tutte le più belle copertine dei succitati fumetti. Ne è nata una bella amicizia che ha portato alla realizzazione delle grafiche del nuovo album, dove la band è ritratta mente “risorge” dall’inferno, accompagnata da uno di quei mitici sexy personaggi, appunto Belzeba….

Per quanto riguarda la sede live, i Death SS continuano a proporre più che un semplice concerto un vero e proprio spettacolo con annessi risvolti “teatrali”, scenografie e quant’altro. Che riscontri avete avuto finora con le date portate a termine per promuovere ‘Resurrection’?

Steve: Direi un ottimo riscontro. Nel corso del 2014 saremo infatti impegnati ad incrementare il settore “live”, soprattutto all’estero.

Una domanda rivolta ovviamente ad entrambi… cosa passa dentro la vostra mente prima di salire sul palco? Quali sono le emozioni le sensazioni, ed eventualmente i timori, prima e durante un vostro show?

Steve: Bè, ogni volta non sai mai di preciso cosa ti puoi aspettare. Il mio timore è sempre che le strutture dei locali dove andiamo ad esibirci non siano sufficientemente attrezzate per poter offrire al pubblico un ottimo show. Spesso purtroppo dobbiamo rinunciare a parte delle nostre scenografie. Poi incidenti “tecnici” possono sempre succedere ma ho molta fiducia nel mio staff e potete star tranquilli che i DEATH SS, anche nella peggiore delle situazioni, riusciranno sempre ad offrire al loro pubblico un ottimo spettacolo!

Freddy: Adrenalina alle stelle, concentrazione. Tutto deve funzionare perfettamente. Suoniamo sincronizzati alle immagini video, proponiamo uno spettacolo ricco di cambi di scena e atmosfere diverse durante il susseguirsi dei brani. Risvolti teatrali dove la nostra performer Dhalila regala sempre dinamismo e sensualità accompagnando Steve durante le sue performance canore da assoluto trascinatore. Il pubblico si aspetta determinate scene legate storicamente alle varie canzoni e quello che facciamo negli anni è mantenere la tradizione apportando però novità attraverso la metamorfosi delle scenografie, che vengono sempre evolute e attualizzate in totale coerenza con il tipo di tour proposto. Stare su quel palco è sempre una forte emozione, il pubblico ci ripaga ogni volta con una partecipazione esemplare!

Come vi sentite ad essere una cult band che ha dato spunti a centinaia di altri gruppi musicali in giro per il mondo? Vi prendete mai del tempo pensando a cosa sono oggi i Death SS agli occhi del pubblico e sopratutto dei vostri numerosissimi fans e a dove sono arrivati dopo anni di “lotte” e lavori indimenticabili?

Steve: Ti ringrazio per le belle parole. In realtà non mi sono mai posto dei “traguardi” e tutto quello che siamo riusciti ad ottenere nel corso della nostra lunga carriera è merito solo della nostra tenacia e forza di volontà. Non siamo mai diventati delle “megastar” internazionali e probabilmente non lo diverremo mai, ma il nostro successo è rimasto sempre costante, crescendo pian piano in tutte le parti del mondo. Noi componiamo principalmente per il nostro piacere artistico, senza alcuna restrizione. Sapere poi che ci sono così tante persone che amano la nostra proposta ci ripaga degli sforzi fatti….

Toccando un punto “fastidioso”, vorrei sapere un vostro parere, in quanto diretti interessati, sulle “dicerìe” inerenti il fatto che, secondo alcune persone i Death SS portino sfortuna. Ho notato un vostro “ringraziamento” con la vostra ‘Bad Luck’, ultima traccia dell’album.

Steve: Era da tempo che volevo fare una canzone per mandare allegramente a quel paese tutti gli idioti che dicono che portiamo sfiga o ci chiamano “gli innominabili”. Se sono degli sfigati non è certo colpa nostra….

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Death SS live @ Orion Club (Roma 25/10/2013)

Una domanda che non credo vi venga rivolta spesso riguarda l’ambito culinario. A quale piatto, se c’è, assocereste la vostra proposta musicale?

Steve: Qualunque piatto che sia buono, sostanzioso e VEGETARIANO…!

Freddy: Concordo con Steve, un piatto vegano ricco di proteine e sostanza, ad esempio dell’ottimo Seitan abbinato a ortaggi e frutti ricchi di autentico sapore.

Cosa ascoltano Steve Sylvester e Freddy Delirio nella quotidianità? Ci sono band e/o movimenti musicali per i quali avete preferenze in particolare?

Steve: No.. Io ascolto di tutto!

Freddy: Intera discografia dei Pink Floyd a rotazione. Poi i miei miti del Rock (Whitesnake, W.A.S.P., Alice Cooper, Dream Theater, ecc.) ma anche qualcosa di moderno tipo Rammstein. Allo stesso tempo adoro “viaggiare” con Jean Michel Jarre e Rick Wakeman. Mozart e altri autori classici sempre e comunque. Non smetto mai di riscoprire il passato ma allo stesso tempo amo lasciarmi coinvolgere e sconvolgere positivamente dal presente. Per me non esistono etichette musicali ma mi soffermo ad ascoltare ciò che è capace di darmi emozione e ispirazione, la buona musica non ha generi. E’ così che mi viene voglia di sognare e scrivere nuove canzoni.

Bene, tornando alla band, che riscontri avete ricevuto ad oggi come vendite inerenti ‘Resurrection’? Vi ritenete soddisfatti?

Steve: Si, siamo molto soddisfatti! L’album ha riscontrato un ottimo successo e abbiamo avuto recensioni positive in tutto il mondo.

Freddy: Gli indici sono positivi, sia la stampa che i fans hanno apprezzato molto il nuovo disco!

Avvicinandoci al termine, seppur da fan ci sarebbero altre decine di domande che vorrei farvi, ma il contesto non è quello giusto… Cosa dovremo attenderci dai Death SS? Steve puoi anticiparci qualcosa riguardo le attività della band?

Steve: Tra pochi giorni uscirà il terzo singolo estratto da “Resurrection”, “EATERS” con relativo nuovo video-clip e da gennaio continueremo il tour sia in Italia che all’estero. Saremo Headliners in alcuni importanti festival europei in Germania e nel nord Europa. A Giugno saremo presenti anche allo Sweden Rock Fest assieme a Black Sabbath, Alice Cooper, Rob Zombie e tanti altri… Poi nell’arco del 2014 abbiamo in progetto delle nuove “sorprese” per i nostri fan…

Io non posso che ringraziarvi per la disponibilità e la vostra gentilezza, che da sempre vi contraddistingue. Vi auguro tutto il meglio per il tempo che verrà, sia artisticamente che nella vita. Lascio a vi le ultime parole per i nostri lettori e vostri fans.

All The Be(a)st to you all

 

Death SS – ‘The Darkest Night’
(primo singolo estratto da ‘Resurrection’)

Intervista a cura di Francesco “Chiodometallico” Russo

I Death SS nel web: