Intervista ai Progenie Terrestre Pura

Intervista ai Progenie Terrestre Pura

Un progetto musicale che ultimamente è riuscito a farmi “viaggiare” con la mente, durante l’ascolto del proprio lavoro, è quello dei Progenie Terrestre Pura. Un duo che propone metal estremo. 

Se si dovessero inserire a tutti i costi in un filone artistico questo sarebbe il Black Metal, ma l’etichetta e troppo stretta per potersi adagiare su quello che la band propone. 
Dal mio canto non ho perso occasione per poter scambiare quattro chiacchiere con questi due musicisti, due persone gentilissime, genuine e con le idee molto ben chiare in testa….

Ciao ragazzi, è un piacere avervi ospiti su Suoni Distorti Magazine. Presentate i Progenie Terrestre Pura ai miei seguaci con un breve cenno biografico…
q[T]p: I Progenie Terrestre Pura, q[T]p per gli amici e non, nascono alla fine del 2009 da un’idea di Eon[0] e Nex[1], con lo scopo di unire sonorità Black Metal a quelle elettroniche, cercando così di creare delle atmosfere particolari e poco rintracciabili in questo genere.

La prima domanda che mi preme farvi è cosa si cela dietro il vostro moniker, siete appassionati di queste tematiche cosmiche?
Nex[1]: Il nome è stato scelto in relazione al “concept” generale del progetto: la progenie pura della Terra, rappresenta quegli uomini che nel futuro non saranno ancora totalmente assorbiti nel mondo tecnologico delle macchine e dello spazio (come lo siamo noi oggi, alla fine); praticamente i figli “naturali” del pianeta, sia dal punto di vista biologico che etnoantropologico.

Il vostro Promo mi ha fatto vivere un esperienza particolare, diciamo un viaggio a metà tra il fantasmagorico ed il fantascientifico. Che cosa vi ha spinto a scegliere una strada particolare come quella che avete scelto? Poichè credo che il definirvi Black Metal sia tremendamente approssimativo……
q[T]p: Sicuramente chi si aspetta una band Black Metal classica credo rimarrà deluso. Siamo partiti da un’idea, Black atmosferico (sfruttando degli elementi precisi e poco sentiti nel Black per generare quest’atmosfera), ma sicuramente non mettiamo un riff che suona diverso perché è diverso, anzi, forse lo cerchiamo ed inseriamo per la sua particolarità, ovviamente considerando sempre l’economia del brano, la quale ha una sua armonia che dev’essere rispettata in ogni caso: mai forzare. 

Ascoltando molta musica diversa poi ci risulta naturale considerare varie idee su come realizzare la musica di q[T]p, alcune legate alla sfera del metal estremo, altre meno. Suonare sempre alla stessa maniera per noi sarebbe sicuramente un problema.

C’è qualcosa o qualcuno che vi ispira in particolar modo? Cosa cercate di esprimere con la vostra musica?
q[T]p: Diciamo che le fonti di ispirazione sono da una parte la letteratura sci-fi e dall’altra l’atmosfera di certi generi musicali. Dunque da una parte abbiamo preso il Black Metal (variante atmosferica e post), lo Psybient (per esempio Solar Fields) e l’IDM (Gridlock, Autechre, ecc) come sottofondo musicale, e sopra abbiamo innestato testi ispirati a scrittori quali Asimov, Gibson, ecc. 

Il nostro scopo è creare un “viaggio” con ogni traccia, affrontando un argomento attraverso il testo e accompagnarlo con la “colonna sonora” che riteniamo più adatta.

C’è un messaggio in particolare che volete porre all’attenzione di chi vi ascolta? Cosa volete esprimere con i vostri testi?
Nex[1]: Come detto sopra, c’è una sorta di concept di fondo: siamo nel futuro e la tecnologia invade sempre di più la vita degli uomini; la nostra è una riflessione intorno a quest’argomento/mondo futuro, all’impatto della tecnologia stessa nei confronti della Progenie Terrestre Pura, gli uomini che non sono ancora completamente immersi in questo mondo artificiale. 

L’umanità stessa oggi è in questa situazione di “purezza”, ma nel futuro la separazione uomo-machina potrebbe diventare sempre più sottile, con tutto quel che ne consegue (un senso di alienazione per esempio, perdita d’identità); dall’altro lato però la tecnologia è molto utile e di sicuro aiuta l’uomo a vivere meglio e più a lungo, non la riteniamo assolutamente un nemico da combattere.

Mi ero ripromesso di fare questa domanda alla prima occasione, e questa lo è…. come mai la scelta di una drum machine e non di un batterista in carne ed ossa?
Eon[0]: E’ stata una scelta molto naturale a dirla tutta. Per come è impostato il progetto q[T]p, usare una drum machine diventa la scelta più opportuna da adottare. La freddezza innaturale che una drum machine conserva anche nei casi ove è maggiormente levigata per assomigliare quanto più possibile ad una vera, in qualche modo risalta nel nostro sound, che di certo non è qualcosa di caldo e naturale come potrebbe essere quello dei Drudkh. 

Quindi, per questa ragione e per il semplice motivo che poi, con un batterista in carne ed ossa, sarebbe un problema registrare le parti (dato che noi facciamo tutto nei nostri home studio), non abbiamo mai preso in considerazione l’idea di reclutarne uno. 
Last but not least, crediamo sia piuttosto raro trovarsi così in sintonia sulla musica come succede tra noi due, quindi meno menti abbiamo attorno meglio è.

Come nasce un vostro pezzo? Sapete già come dovrà essere il sound e/o un testo e buttate tutto giù d’istinto? 

q[T]p: Mai d’istinto, tutto ha sempre un suo perché. Non siamo il gruppo che fa prove, improvvisa o cose simili, anzi, non siamo proprio un gruppo (anche perché lavoriamo a distanza), bensì un progetto. 
Parliamo molto su come realizzare i brani, un’idea sulla struttura che la canzone può avere, un testo, qualcosa c’è sempre prima di cominciare a stendere il pezzo (che può iniziare in vari modi: chitarra, basso, synth). 
Da lì poi la canzone nasce piano piano, parte per parte, la si discute, modifica, la si adatta ove serve ad esigenze liriche: è un processo lungo e spesso faticoso, anche in due non è che scorra tutto via liscio, ma alla fine si trova sempre il senso a tutto.

Qual’è il vostro background musicale?
Eon[0]: Ho ascoltato praticamente solo Metal dai 14 fino a circa i 18, mi sono fatto una cultura su ogni suo sottogenere diciamo. Da lì, poi, un susseguirsi di scoperte esterne, alcune cariche di violenza, altre completamente opposte, passando anche per cose più “di massa”.

Nex[1]: Ascolto di tutto: son partito dal Punk/Metal/Alternative e via via il resto, che sia il Jazz, Elettronica o “semplice” Rock, c’è sempre qualcosa di nuovo e interessante da scoprire.

Cosa ne pensate dell’underground italiano? Ci sono band che hanno colpito la vostra attenzione?
Eon[0]: Sure! Spite Extreme Wing, Beatrik, Thee Maldoror Kollective, giusto per citare i primi, ma non sono di certo gli unici. Abbiamo i nostri buoni gruppi anche noi, poco da dire.

Nex[1]: e poi Aborym, Urna, Arcana Coelestia e molte altre…..senza dimenticare il marciume tipo Blasphemophagher e Necrovomit, ahah!

NEX [1]

Cosa rappresenta per voi la musica? Perchè non altre arti?
Eon[0]: Un modo per dare vita a quello che ho in testa. Fossi capace, oltre la musica, creerei disegni/grafiche, libri, anche film probabilmente, ed infine mischierei tutto e darei vita a 360° alle visioni nella mia mente. 

La musica è quella che, probabilmente, mi da più emozione, quindi ho perseguito quest’arte, ma ripeto: fossi in grado e avessi la sufficiente passione di scrivere, disegnare e dirigere/interpretare, farei anche quello. Ho molta immaginazione.

Nex[1]: E’ l’arte che seguo di più alla fine! Con applicazione e impegno si potrebbe fare dell’altro, vedremo in futuro.

Fatemi di una lista di cinque cd che ogni amante del metal estremo dovrebbe avere assolutamente ed illustratemi il motivo della vostra scelta…..
Eon[0]: Ah, bella domanda bastarda questa! Se devo proprio farti una lista direi (cercando di carpire varie sfumature di quello che si può trovare nel metal estremo):
– Burzum – ‘Filosofem’: perché ritengo questo disco IL Black Metal, nella sua espressione migliore.
– Katatonia – ‘Dance of December Souls’: disperazione e malinconia ai massimi livelli, in una forma unica.
– Death – ‘The Sound of Perseverance’ (ma vanno bene anche ‘Human’, ‘Individual Thought Patterns’ e ‘Symbolic’): semplicemente il gruppo Death Metal per eccellenza, capaci di evocarne lo spirito primordiale nel loro inizio e successivamente plasmarne l’evoluzione, musica e concettuale se vogliamo, mostrando un lato del Death Metal che prima sembrava impensabile.
– Dark Tranquillity – ‘The Gallery’: il lato melodico del metal estremo.
– Opeth – ‘Blackwater Park’: una di quelle opere perfette che creano una commistione pressoché unica, in questo caso Death Metal e Progressive (degli anni che furono).

Nex[1]: Tralasciando i classici (si chiamano classici proprio perché dovrebbero averli tutti no?), direi che scelgo questi:
– Mitochondrion – ‘Archaeaeon’: miglior gruppo estremo in circolazione. Punto.
– Peste Noire – ‘La Sanie des Siècles’: marci/primordiali e innovativi allo stesso tempo, personali come pochi.
– Ahab – ‘The Call of the Wretched Sea’: Funeral Doom che scorre via liscio, inversamente proporzionale ai bpm.
– Rotting Christ – ‘Sanctus Diavolos’: … e c’è chi li dava per finiti!
– Fleurety – ‘Min Tid Skal Komme’: questo dovrebbe essere un classico, invece non mi pare sia così ascoltato in giro; avanti 10 anni.

EON [0]

Tornando alle attività dei PTP. Mi potete anticipare i vostri prossimi passi?
q[T]p: Il prossimo (e per ora unico nonché principale) passo è la realizzazione del nostro debutto, al quale stiamo lavorando e che uscirà nel corso del 2012, facilmente nella sua seconda metà. 

Dopo la sua uscita è tutto da vedere: quando ci arriveremo vedremo che fare, si andrà avanti di certo.

Ragazzi io non posso che ringraziarvi per avermi concesso un pò del vostro tempo e vi auguro tutto il meglio per il futuro. 

Vi lascio concludere come preferite…. A presto!
q[T]p: Siamo noi a ringraziare te per il supporto datoci. Vogliamo semplicemente ringraziare tutti quanti, quelli che ci stanno supportando: ci si vede nel 2012, alla fine del mondo.
Per seguire la band:

MySpace, Facebook, Bandcamp.

a cura di Francesco ChiodoMetallico