Intervista ai MaterDea

Intervista ai MaterDea

I MaterDea hanno chiuso il 2015, anno ricco di esibizioni sui palchi della nostra penisola, nella loro città di Torino suonando il 30 Ottobre scorso al Peocio di Trofarello (qui la photogallery), un punto di riferimento per gran parte dei musicisti di Torino e provincia e dei musicisti internazionali. Per l’occasione abbiamo intervistato la band la quale si è resa molto disponibile per noi di Suoni Distorti Magazine.

ZhDiuFtlL3PVr82IrueiFMU8SINR65N9fv-rmSj9zeUInnanzitutto grazie mille per il vostro tempo e per l’intervista. E’ un piacere avervi qui con noi su Suoni Distorti Magazine. Iniziamo subito parlando del vostro ultimo album ‘A Rose for Egeria’. Potete introdurlo ai nostri lettori?

E’ stata una lunga gestazione, abbiamo iniziato a lavorare alla parte compositiva nell’inverno 2012 ed abbiamo finito di scriverlo nell’estate 2013, anche perchè all’inizio abbiamo lavorato in maniera discontinua e contemporaneamente portato avanti un’intensa attività live, ma in particolare abbiamo voluto curare con grande attenzione ogni brano per trovare, sia nella parte compositiva che in quella di arrangiamento, la migliore espressione possibile.

Dopo il successo di ‘Satyricon’ volevamo essere sicuri di proporre un lavoro di ulteriore crescita sotto tutti gli aspetti. E a distanza di quasi due anni dalla sua uscita possiamo dirci assolutamente soddisfatti dal risultato finale e dal suo effetto sul nostro pubblico.

Parliamo un po’ del titolo del disco, qual è il significato di ‘A Rose for Egeria’?

Il titolo è stato deciso all’inizio della preparazione dell’album, ha dato un po’ il “la” iniziale ai lavori compositivi e il brano omonimo “A Rose For Egeria” racconta appunto l’affascinante storia della ninfa del lago di Nemi, Egeria, consorte del re Numa Pompilio, che alla morte del suo amato si sciolse in lacrime e fu trasformata da Diana nella sorgente che ancora oggi alimenta il lago e nutre la terra tutto intorno.

Cosa potete dirci dei brani e dell’approccio generale di questo ultimo album riguardo il sound dei precedenti lavori?

In questo album più che in precedenza ogni musicista ha dato un contributo importante durante le registrazioni ed il risultato finale è sicuramente stato influenzato da questo. Il potente drumming di Cosimo, che era arrivato nella band in quel periodo, le sofisticate parti degli archi di Elisabetta e la brillante creatività presente nei soli di Elena, hanno decisamente impreziosito le composizioni di questo lavoro. “A Rose for Egeria” poi è anche un album con una ricca parte narrativa, vi si trovano infatti diversi racconti che non hanno un collegamento l’uno con l’altro, spesso sono riferiti a personaggi della mitologia pagana / celtica ma alcuni invece inventati a partire dalla suggestione che arrivava da quel particolare clima e melodia.

Così sono nati i racconti ad esempio dell’oscura signora del quadro (‘Beyond the Painting’), del cantastorie ed il suo libro magico (‘An Unexpected Guest’) e dell’Elfa che aveva perduto la capacità di sentire la vita intorno a sè (‘Haerelneth’s Journey’).

So che state lavorando al vostro quarto album in studio, qualche anticipazione?

Si, siamo partiti con le composizioni quest’estate, con molta calma e ponderatezza, abbiamo già un brano finito e altri tre in lavorazione. Forse è ancora un po’ presto per delle anticipazioni, però vogliamo sicuramente produrre un lavoro almeno all’altezza dei nostri precedenti album!

Era l’ultima domanda, se volete potete concludere l’intervista con un messaggio finale per i vostri fans.

Certo! Vogliamo ringraziare tutti i nostri fans che continuamente ci sostengono e ci seguono con grande passione e affetto, nonostante gli smottamenti che abbiamo avuto all’interno della band, e li aspettiamo tutti ai nostri prossimi live!

I MaterDea sono: Simon Papa (voce), Marco Strega (chitarre), Elisabetta Bosio (violino), Morgan De Virgilis (basso) e Cosimo De Nola (batteria).

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Intervista e foto a cura di Pino Panetta