Intervista ai FolkStone

Intervista ai FolkStone

I bergamaschi FolkStone, sono una delle realtà italiane più spettacolari che esistano, in ambito musicale. Dopo averli ascoltati ed aver goduto delle loro qualità, non abbiamo potuto evitare un’intervista particolare portata a termine con allegria e simpatia. La band viene quest’oggi rappresentata dal frontman Lore, una persona di spirito e particolarmente gioviale. Eccovi quanto è stato detto….

C’è da premettere che quest’intervista è stata condotta telefonicamente e scandita da scrosci di risate. Quindi leggetela ridendo… E sorridendo…

 

  • Ciao Lore, benvenuto su Suoni Distorti Magazine! Sei pronto per far due chiacchiere si?
E’ un piacere esser tuo ospite. Sempre pronto.
  • Perfetto. Allora partiamo…. Da dove viene il vostro moniker?
Folkstone? Ma guarda, è nato per caso. Eravamo lì a provare dei pezzi no, e stavamo sparando nomi a caso. Ad un certo punto è venuto fuori FolkStone e ci è piaciuto. Poi tempo dopo, ripensandoci, abbiamo realizzato che era perfetto perchè “Folk”, sta per “popolo”, “gente comune”…e “Stone” richiama i rupestri che abbiamo qua in zona… Grandi rocce su cui sono disegnati dei cervi che da queste parti sono molto conosciute. Quindi…FolkStone!
  • Ah però! Ha un senso quindi! Voi proponete un miscuglio tra sonorità antiche e moderne, quasi un “delirio” musicale che va di pari passo con quello “alcolico”, cantato ad esempio nel brano “Un’Altra Volta Ancora”. Qual’è l’intruglio alcolico che proponete per allietare le serate?
Questo si consiglia male. Ognuno ha il proprio intruglio! Non ne esiste uno valido per tutti. E poi dipende dalla circostanza! Io, tanto per dire, amo molto il vino! Ma ci sono serate che vanno via di birra, no?
  • D’accordissimo sia sul vino che sulla birra, con me sfondi una porta aperta Lore! Anzi adesso hai da bere?
Certo! Ho in mano un bicchiere di vino!
  • Allora cin! Alla tua!
Alla tua!
  • Cosa vi affascina delle sonorità del passato?
La voce degli strumenti antichi. Il suono delle cornamuse, dei flauti, delle bombarde, delle ghironde… Son sonorità che da sempre mi affascinano. E’ una passione. Riportano al passato, richiamano la nostra storia. Sanno di popolare…
  • So che avete anche numeri da mangiafuoco!
Sì ne abbiamo fatti, è vero! Ma sai nei locali è un casino…
Ci sono mille regole sulla prevenzione degli incendi e diventa un problema serio. Ma con la formazione acustica, con cui facciamo esibizioni all’aperto, ci possiamo sbizzarrire.
  • Quanto conta per voi la sede live?
Beh moltissimo! E’ con il live che si può avere un contatto diretto con il pubblico e sentire se davvero si piace oppure o no. Senza il live non c’è comunicazione diretta.
  • Avete avuto diversi cambi nella line up, anno dopo anno. Come mai queste “defezioni”? Qualcuno non ha retto le vostre “scorribande alcoliche”?
Eh beh…anche sì! In effetti non è troppo lontano dal vero. Ma non solo per la componente alcolica.
Diciamo che far scorribande, più o meno alcoliche che siano, può diventare molto impegnativo alla lunga e sì, qualcuno ha mollato. Però c’è anche chi ha lasciato per seguire i propri progetti, cosa che non ha intaccato minimamente l’amicizia che ci lega.
  • Cosa mi dite sui vostri “rivali”, i Furor Gallico? Vi lascio lo spazio per complimentarvi, insultarli, lanciare una dichiarazione di guerra…
Ma no no no!!! A noi piacciono i Furor Gallico, ma scherzi?
Anzi guarda, spesso suoniamo assieme, ci “scambiamo” i musicisti (si fa per dire) e robe così. Addirittura una volta che eravamo assieme, io mi son portato via senza accorgermene gli anfibi di uno di loro e poi me li sono ritrovati in giro mesi dopo, una volta che avevo appena parlato con lui e mi aveva detto appunto che non riusciva più a trovarli!
  • Sapete che hanno subito un’aggressione durante un live da parte di qualche idiota… Voi temete che possa capitare lo stesso ad un vostro live?
Ma che ti devo dire… Ci son delle teste in giro che non ce la sentiamo di escluderlo totalmente. Ma speriamo di no, dai!
  • Come mai nei vostri testi utilizzate anche il latino? Non vi bastava l’italiano?
Eh siamo poliglotti noi! Pure il bergamasco nel nuovo album “Il Confine”, hai visto?  Ma dì la verità: ci sta bene no? Certe cose… Se le dici in latino fanno un altro effetto.
  • Per la composizione dei testi a chi vi ispirate?
Veramente a nessuno. Scriviamo le cose che sentiamo noi in prima persona, non ci rifacciamo a cose scritte da altri. Se poi mi stai chiedendo quali sono i cantautori che preferisco, ti dico che su tutti amo Guccini, ma non è l’unico.
  • E le parti strumentali invece? Le scrivete sotto l’effetto del delirio alcolico?
Ma no dai, e che cavolo! Non ci presentare come alcolisti!!! Beh si, a volte si. Ma anche no!
  • I Motorhead hanno prodotto la loro vodka; i Kiss il loro vino…. Perchè i Folkstone non si mettono a produrre sidro?
Ecco, ci manca solo di metterci a produrlo, così si che poi stiamo in delirio alcolico perenne! No no, meglio lasciar perdere.
  • Salutate spesso il vostro pubblico gridando: “Ci vediamo sotto al palco, tra fiumi di birra!”Bene…ma la birra la offrite voi?
Eh ci piacerebbe poter offrire a tutti i nostri fan… Ma son troppi per fortuna! Non ce la possiamo fare…
  • Che rapporto avete con il cervo stampato sull’etichetta dello  Jägermeister ?
Un buonissimo rapporto! Lo facciamo fuori, gli estraiamo le interiora, le spremiano per bene…e ci facciamo lo Jägermeister. Chiedi a Maurizio (Cardullo, uno dei compositori e polistrumentista ndr), è lui l’estimatore!
  • Lore, consigliaci un pezzo da ascoltare mangiando la pasta all’amatriciana.
Oh mamma, dammi un attimo per pensarci… Ce l’ho! “Er tranquillante nostro”! E’ di Gigi Proietti ma noi lo preferiamo nella versione “Arpioni”!
  • Seguiremo sicuramente il tuo consiglio, alla prima occasione! Grazie Lore per esserti prestato a questa chiacchierata giocosa, i vostri fan apprezzeranno sicuramente il tuo spirito ironico!
Grazie a te! Ci vediamo sotto al palco e la birra si paga a turno, va bene?
  • Ci sto!
Per seguire la band:
A cura di Ella May e Francesco “Chiodometallico” Russo
foto concesse da Lore