Intervista ai Fingernails
Partiamo dalla premessa che, per me, è stato molto emozionante poter intervistare una band come i Fingernails, un pezzo di storia del metal italiano che ad oggi, con l’album recentemente recensito, ‘Alles Verboten’, ha dimostrato a tutti cosa vuol dire mantenere la propria attitudine genuina e tantissima coerenza.
Nel 1981 Angus Bidoli insieme ad altri musicisti fondò i Fingernails. Il gruppo, dopo vari aggiustamenti di line up, si assestò sullo storico trio con Anugus, Bomber e Duracell alla batteria, la band dopo vari demo rimasti storici nella scena italiana degli anni 80.
Volendo fare una breve retrospettiva, nel 1990, dopo aver dato alle stampe il buon omonimo album, vi siete sciolti. Dopo una pausa durata fino al 2005, avete rimesso in moto la “macchina” Fingernails, con rinnovata energia ed una stra-grande ed immutata attitudine, che ad oggi vi accompagna valorosamente. A cosa fu dovuto, se posso chiederlo, questo “fermo attività” durato quindici anni? E come nacque la bella idea di riformarvi?
Nel 1990 la scena era in disarmo, l’arrivo di nuove mode avrebbe relegato il metal nel dimenticatoio…. per vari di questi motivi, ed esaurito un percorso dovuto anche al fatto che la Cobra fallì, senza dare la possibilità di incidere un secondo album, la band si sciolse. Angus e Bomber, tornati inseme, tentarono il progetto Kaotika, che non fù accolto con grande interesse, Bidoli oltre a pubblicare dischi solitsti , tra l’hard rock e il blues psicedelico, fondò i Childhood, ottima band psychedelic rock con la moglie Manuela alla voce.
Ebbero un buon successo per qualche tempo, poi continuò con altre bands.
Io in quei tempi in California e in Minnesota suonavo con i Chain Raction, incidevamo con Beppe Cantarelli e Larry Dunn (Earth Wind & Fire). Quando nel 2000 ero tornato a Roma, già da qualche tempo, fù ad un live di spalla a DIO, con gli allora appena formati Kaledon, che Angus mi vide una volta sul palco e poi mi arrivò la telefonata di Chris Bianco, dicendomi che rifondava i The Raff e voleva me alla voce….
Cosi io ed Angus ci trovammo sul palco con i fratelli Bianco e Gianni Russo alla chitarra, un ottima line up… Angus ebbe in sogno l’apparizione di Duracell che gli disse “rifonda i Fingernails avrete successo… io sono con voi”. Corse a casa mia e mi raccontò tutto dicendo che io e lui dovevamo assolutamente rifondare i Fingernails.
Ripartimmo come quartetto con me alla voce, Fab Lucidi alla batteria, Angus e Bomber; dopo 6 mesi di prove e qualche concerto venimmo contattati lo stesso giorno sia dalla Nuclear War Now della California che da King Fowley dei Deceased, con la sua Old Metal rec. in Virginia…. uscì ‘Hell ‘n’ Back’, il disco del ritorno con allegato lo storico ‘Fingernails’, fino ad allora mai apparso in cd.
Subito dopo il mitico Bomber per problemi personali lasciò la band ed arrivò Big Ricchard, bassista, cantante e leader degli Hammer di Tivoli (da noi recentemente recensiti ndr), questa scelta si rivelò fondamentale per un ottima intesa musicale.
Maurizio ha scovato in una sola sera un altro talento. La band, con rinnovata energia, viene invitata a festivals in mezza Italia, i kids cominciavno ad affulire in molti ai nostri concerti. Il 1° Dicembre del 2007 con lo show devastante al Knaack di Berlino Est si spalancano le porte, per la band, della scena live estera, avremmo ottenuto seguito in Europa suonando moltissimo in Germania, Olanda e Italia, da lì in poi fù un crescendo.
Pubblicammo l’ormai classico ‘Destroy Western World’, il disco HMF, uno split con i Villains di NY, best in Sud America e altri dischi, le date sono andate in crescendo e siamo in giro quasi sempre da anni…era l’estate del 2009.
Ad oggi, a sette anni di distanza dalla reunion, avete dato alle stampe ‘Alles Verboten’, per festeggiare i 30 anni della band. Mi illustri cosa rappresenta per voi questo album e com’è avvenuto il processo compositivo?
‘Alles Verboten’ è un miracolo non un disco! Doveva chiamarsi ‘No Justice No Peace’, nome che a me non conviceva, era quasi pronto con Fab alla batteria…..quando lasciò la band decidemmo di cancellare tutto e di prenderci tempo e riscriverlo da capo, fu cosi che io e Ricchard ci assumemmo la responsabilità di pordurre il disco. Avevamo bisogno di un vero studio, un bravo fonico e un grande session man alla batteria mentre davamo a Carlo el Charlo in tempo di ambientarsi…. andammo a casa di Fabiano Master Bianco, il più importante e talentuoso drummer italiano degli 80, lui ci disse che erano 5 anni che non toccava lo strumento e che mangiava sul tom a pranzo!
Riguardo al titolo dell’album…. io e Ricchard, nei nostri innumerevoli viaggi in Europa ci trovavamo in nazioni differenti ma con aereoprti e stazioni tutte uguali, con i stessi divieti assurdi omologati ovunque.. fu così che lo guardai e dissi “e’ tutto vietato!” e lui rispose con il titolo! In inglese suonava male e allora pensammo in tedesco… ‘Alles Verboten‘..sounds great!
Per la stessa occasione dell’anniversario è stato messo sul mercato anche un dvd intitolato ’30 Years Speed Metal Rockumentari’. Cosa contiene questo lavoro? Davanti cosa si ritroveranno i vostri fans visionando questo dvd?
Eh, il dvd ’30 years Speed Metal Rockumentary’ è ancora in fase di lavorazione, contiene ore di materiale mai visto prima a partire dall’81 fino al 2011, avrà anche la toppa in regalo annessa e uscirà, spero, per Natale o dopo.
Per quanto riguarda i vostri pezzi, che metodo compositivo utilizzate? Partecipate tutti alla stesura di ogni brano?
Prima andavamo quasi a caso… componendo addirittura al volo in fase di registrazione, ora lavoriamo con più ponderatezza; sul nuovo disco Angus ha scritto le musiche ed io melodie e testi, il testo di ‘Fun Addiction’ è stato scritto in 10 minuti da un mio amico, Mattia, chamato dai kids “Il Presidente”, per le sue folli alcoliche esibizioni di pogo sotto palco. Ricchard e Carlo scrivono anche loro i brani per la band e arrangiano basso e batteria….non c’è un vero schema..
Chi scrive i testi? E da cosa viene presa l’ispirazione e/o l’idea per quanto riguarda le tematiche proposte?
Una domanda che potrà sembrare idiota, ma sono una persona alquanto curiosa. Com’è nato il nome della band? Chi l’ha scelto?
Il nome all’inizio doveva essere Artiglio in inglese, si accorsero solo tempo dopo che il nome non corrispondeva ad Artiglio ma a Unghie delle dita, per fortuna aggiungo io, perchè Claw era proprio brutto..
Siete all’interno del panorama italiano da molto tempo, quindi vorrei chiederti cosa ne pensi ad oggi. Cosa trovi migliorato rispetto a prima? E cosa, invece, hai notato in negativo?
La scena italiana è in ottimo stato, una delle migliori scene Europee, con bands nuove e storiche, avanti cosi! Speed Thrash e Rock’n’Roll
Ultimamente ha fatto molto scalpore, in rete, la questione del Pay To Play, ossia le band che pagano per suonare. Una questione esistente da anni, ma oggi, con l’ausilio della rete, le notizie fanno più rumore e diventano più a portata di massa. Qual è il tuo pensiero a tal riguardo?
Dico che a Hollywood tra gli anni 80/90 le bands, anche le più seguite come i celebri Sister Whiskey che facevano sold out ovunque, o altri come i Swingin Thing, Spiders & Snakes, Tuff…… dovevi comperare i biglietti per suonare ai clubs più importanti, come il Gazzarri’s, tempio del rock su Sunset Boulevard, per poi rivenderli ai fans…. ma eravamo a Susnet Strip dei bei tempi! Si trattava di affittare il club… oggi, e comunque in generale, il pay to play è una fregatura, specialmente con i tempi che corrono!
Parlando a livello personale, cosa rappresentano per voi i Fingernails? E datemi un aggettivo che, secondo voi, descriva in pieno la band….
Ci sono episodi/situazioni che, lungo la vostra carriera, vi hanno in qualche modo segnato e/o che ricordate con piacere?
Ce ne sarebbero centinaia, solo pensando a Berlino ce ne sono tanti : Angus nudo sul palco del Nuclear War Now Fest con i Villains… il concerto al Knaack, dove ho fatto crollare amplificatori e dei fans avevano incendiato la cassa spia….lo show all’Amnesie Club di Domenica pomeriggio, con la gente arrampicata sui muri, e molti concerti e festivals… in Olanda alle serate con Marco Spandex, con mezza europa bloccata a meno 20 gradi… di storie comiche ce ne sono a bizzeffe.
I Fingernails hanno una loro massiccia schiera di fans…ma i Fingernails, di chi sono fans?
Noi ascoltiamo e supportiamo solo i gruppi dell’underground moderno e ti faccio presente che io, oggi, ascolto molti gruppi thrash/speed contemporanei e non indosso magliette di grandi nomi dell’industria del Rock, ma solo quelle di gruppi underground con i quali dividiamo i palchi, o che mi piacciono….guardo al presente!!!
Non so che risponderti, ce piace magnà e beve!
A questo punto, avendo (in cd e nei live) notato la vostra immutata e vincente ironia, che da sempre vi contraddistingue. Che valore ha questa per voi?
Totale, non ci atteggiamo e non andiamo sul palco con espressioni da duro tipo molti gruppi estremi, siamo pazzi ma non maleducati, non siamo perfettamente catalogabili in un genere o l’altro… Speed metal? Thrash? Punk?
Bene, tornando alle vostre attività…già da un pò state promuovendo ‘Alles Verboten’ su vari palchi in giro per l’Italia. Contemporaneamente state anche buttando giù qualche idea per un prossimo album? Cosa dovremo attenderci dai Fingernails?
Abbiamo pubblicato ‘Alles Verboten’ sia in cd che in vinile e al momento stanno uscendo vari dischi tra cui una serie di bootleg live collection, il con il primo capitolo appena fuori OSLO 2012 , SICILIA 2012 poi in sud america, 2 nastri in cassetta, un best of in Colombia la ‘Destruccion Total’ e un live con la cilena Scumbags rec.
Per il prossimo anno che è il 25° anniversario del disco ‘Fingernails’, in arrivo una sorpresa!
Andate in giro con un mega stereo a cassette e se vedete un pischello Metal che ascolta la musica con il telefonino ditegli: Suicide Generation! Rock’n’Roll regà, spaccate sempre sulla scena… Heavy Metal Forces united for Freedom and Chaos!!!
Fondatore di Suoni Distorti Magazine e motorheadbanger.