Intervista a Marco “Bomber” Santoni (Hurricane/Fingernails/Whisky & Pain)
A volte ci sono documenti che, per vari motivi, restano chiusi in un cassetto inutilizzati e spesso dimenticati; in questo caso si tratta di un’intervista a Marco “Bomber” Santoni risalente al 2011… Abbiamo avuto il privilegio di poter avere tra le mani tale documento e renderlo noto in esclusiva per i fans del musicista e delle relative band interessate.
Marco “Bomber” Santoni è un musicista che cammina sulla strada del Metal da decenni, membro della storica formazione dei Fingernails, ex membro degli ormai scioltisi Whisky & Pain (al tempo dell’intervista appena formatisi) ed oggi negli Hurricane, sempre insieme al suo “vecchio” e inarrestabile compagno di scorribande Maurizio “Angus” Bidoli. Dopo la dovuta introduzione, evitando di allungarci ulteriormente, lasciamo che sia lo stesso Bomber ad aprirsi e farla da padrone… Buona lettura!
Cosa ti ricordi al momento che entrasti nei Fingernails ?
Ricordo benissimo la prima audizione che feci con Angus, era il 1984, stava rimettendo in piedi i Fingernails, visto che erano rimasti lui e la cantante, per la batteria aveva gia’ contattato Duracell, con il quale suonava gia’ nei Fuori Dal Ghetto ed era alla ricerca di un bassista. Io venni a sapere di questo da Chris Bianco dei Raff, avevo rimediato il suo numero di telefono che appariva in una fanzine come contatto per il gruppo dei Raff. Lo tartassai talmente tanto che appena venne a sapere dei Fingernails mi propose ad Angus. facemmo l’audizione proprio nella mitica sala dei Raff a rione Monti, con niente popo’ di meno che Fabiano “Master” Bianco alla batteria.
Io avevo alle spalle solo un gruppo con cui avevo strimpellato per un anno, che portava il nome Thunderbolt e con il quale avevamo fatto poche e brevissime apparizione live, (Ndr. in quel gruppetto militava anche un certo Tony Arcury, attuale chitarrista dei raff, per cui tanto gruppetto non dovevamo essere… ahahahahah). Avevo 15 anni, gia’ da un anno consumatore abituale di hashish e forte consumatore di alcolici.
La prima suonata con Angus non fu’ per niente esaltante, io ero molto introverso e non mi piaceva suonare appresso ai dischi, per cui non conoscevo niente dei gruppi famosi, dalla scuola di musica che avevo frequentato ero stato quasi costretto ad abbandonare perche’ non mi applicavo e continuavo a dire ai miei insegnanti che non mi piaceva quello che mi facevano studiare, che secondo me i dischi di Jaco Pastorious che mi facevano comprare assomigliavano alla musica del circo. Conoscevo solo l’intro e la prima parte di ‘Remember Tomorrow’ dei Maiden, partimmo da li’ e poi improvvisammo per il resto della prova. Non mi piaceva per niente come erano andate le cose, mi sentivo piu’ un Sid Vicious che uno Steve Harris ed ero sicuro che tutto sarebbe finito li’.
Invece Angus, che quella sera doveva essere piu’ ubriaco di me, (!!!!) vide in me delle potenzialita’ e ci accordammo per una seconda prova … il resto e’ leggenda!!!!! Non smettero’ mai di ringraziare Angus per avermi insegnato tutte le cose che so fare oggi con il basso e per essermi rimasto vicino sempre come un fratello maggiore!!!!!
‘H.M. Forces’ lo scrivesti assieme ad Angus… che effetto ti fa a distanza di anni sentirlo suonare ora che non fai piu’ parte della band?
Per rispondere onestamente a questa domanda, devo fare un presupposto fondamentale per capire veramente come percepivo la realta’ fino a 5 anni fa’, non staro’ qui ad elencarvi tutte le dipendenze delle quali sono stato succube. La piu’ lunga di tutte quella dall’alcol che ha accompagnato la mia esistenza dai 15 ai 39 anni, diciamo semplicemente che sono una persona diversamente sensibile….. Fino a 5 anni fa mi faceva male sentirla suonata dai Fingernails senza me al basso, mi venivano i crampi allo stomaco e mi sentivo come un giapponese un attimo prima di fare hara-hiri… al tempo stesso mi riempiva d’orgoglio sentirla coverizzata da altri gruppi. Oggi, consapevole del mio essere diversamente sensibile e senza piu’ dipendenze che distorcono la realta’, sono felice che i Fingernails continuino a suonarla, insieme ad altri pezzi dell’epoca Angus/Bomber/Duracell. Sono patrimonio dei Fingernails ed e’ giusto che siano loro a suonarle. io sono orgoglioso di me stesso per aver contribuito alla loro creazione.
Ti saresti mai immaginato un giorno di apparire anche tu una leggenda del metal tricolore?
Non mi sento affatto una leggenda, direi piuttosto un pioniere, come tutti gli altri gruppi dell’epoca, piu’ fortunati o meno, eravamo i primi ed era inevitabile che saremmo stati ricordati per questo.
Cosa ti manca di piu’ dei Fingernails?
Mi mancano gli anni ’80 e l’atmosfera di allora… anche perche’ di tante cose non conservo nemmeno piu’ il ricordo e tante volte devo farmi raccontare da qualcun altro episodi del periodo in cui ero presente solo fisicamente…
I Whisky & Pain sono un progetto tuo e di Angus, ma sembra che tu e Angus collaboriate gia’ da tempo.
I W&P (di cui recensimmo ‘Rock’n’Roll Dynamite’, Ndr.) sono un progetto in cui credo moltissimo, con Angus abbiamo sempre collaborato, avevamo creato i Kaotika e varie reunion dei Fingernails… Le nostre collaborazioni si sono sempre interrotte a causa mia, ero sempre in fuga da me stesso e di conseguenza mi allontanavo da tutti e da tutto e credo che questo Angus lo sappia da molto, visto che ha sempre continuato a cercarmi e a coinvolgermi in nuovi suoi progetti, con molta molta pazienza. Gia’ ho detto che e’ come un fratello maggiore?
Cosa ha lasciato dentro di te la scomparsa di Duracell? Pensi che se fosse ancora in vita sarebbe stata possibile oggi una reunion storica con il trio?
La scomparsa di Duracell mi ha lasciato molta tristezza e la consapevolezza della precarieta’ del nostro passaggio su questo pianeta. Avevamo avuto dei dissapori al momento della mia prima uscita dai Fingernails, pochi mesi prima della realizzazione del primo disco. Adesso mi rendo conto che erano dei dissapori stupidi, legati anche alla nostra giovane eta’ e penso che adesso si sarebbero risolti tranquillamente, come avevamo dimostrato l’un l’altro le poche volte che ci siamo rivisti e l’ultima volta che abbiamo suonato insieme a pochi mesi dalla sua scomparsa; in una reunion dei Fingernails, in cui venni invitato a suonare tre pezzi sul palco.
Non credo che nessuno dei tre avrebbe ripensato ad reunion del trio storico, i Fingernails sono una realta’ valida dell’attuale panorama metal italiano e viaggiano alla grande, ricchi dell’evoluzione della loro musica, dovuta anche ai nuovi membri della band. Sono sicuro che se fosse in vita, Duracell sarebbe entusiasta di essere dietro le pelli dei Whisky & Pain!
Che differenze vedi tra il metal 80′ e quello di oggi?
A mio avviso negli anni ’80 si suonava molto di pancia, cioe’ si cercava di tirar fuori cio’ che uno aveva dentro, senza preoccuparci di dover dimostrare niente a nessuno. I gruppi di oggi, tranne alcune eccezioni, mi sembrano gruppi preconfezionati, nati piu’ per compiacersi che per altro… ma e’ solo una mia impressione, senza togliere niente a nessuno…
Pensi che il vostro amore per i Motorhead abbia contribuito a rendere i Fingernails cosi’ amati?
I Motorhead erano il gruppo che tutti e tre amavamo allo stesso modo, per il resto avevamo gusti abbastanza diversificati: Angus amava Hendrix, Duracell amava i Kiss ed io amavo l’hardcore punk piu’ estremo, ascoltavo thrash metal giusto per riposare la mente. Eravamo tutti e tre metallari convinti, ma io dal genere gia’ mi stavo allontando, in quanto mi sembrava che stesse diventando piu’ una moda che uno stile di vita… ma si sa’, la mia era una percezione della realta’ di una persona diversamente sensibile… L’influenza dei Motorhead nel sound dei Fingernails dell’epoca penso che abbia avuto la sua importanza… ma era solo un’influenza.
L’aver registrato il primo singolo ufficiale ma non il primo album ti fa’ sentire un po’ “castrato”? Eppure ad oggi e’ uscito parecchio materiale ufficiale con te al basso dell’epoca d’oro?
Sono ripetitivo, fino a 5 anni fa ho sempre cercato di non pensare al fatto di non aver partecipato al primo disco, ero orgoglioso del singolo e delle recensioni positive che aveva riscosso. ma del primo disco non parlavo molto volentieri e a volte non lo prendevo nemmeno in considerazione. Ad oggi posso dire che e’ bellissimo e che la presenza del “Bomber” sia presente in ogni traccia, erano i nostri pezzi, che avevamo cresciuto ed alimentato con ore e ore in sala prove… anzi penso di non averlo fatto mai pubblicamente e approfitto adesso, per ringraziare Angus, che non potendomi annoverare tra i credits dei brani, per scelta del produttore che aveva paura di mie possibili richieste, mise nella copertina interna, al centro delle foto che vi apparivano, una foto con la formazione Angus/Duracell/Bomber a riprova che quel disco era frutto della nostra collaborazione.
Tutto il materiale che e’ uscito postumo con me al basso e’ frutto del lavoro e dedizione ai Fingernails di Angus, mi fa’ enorme piacere e certifica in modo indelebile il rispetto e l’affetto che lega Angus e Bomber.
Il ritorno nei Fingernails nel 2004 ti fece piacere? Che differenze notasti tra quello e il periodo anni ’80?
Per quanto riguarda le differenze tra i due periodi non sono in grado di rispondere, ho ricordi troppo confusi di entrambi. Tornare a far parte dei Fingernails nel 2004 mi fece enorme piacere. Con Angus uscivamo da un’esperienza di un altro progetto che abbiamo portato avanti qualche anno e che avevamo chiamato Kaotika, un progetto con testi in italiano che e’ partito da un sound hard blues, per passare ad uno molto piu’ heavy e finendo con uno decisamente punk.
Mi e’ molto piaciuta l’esperienza Kaotika e chissa’ che in futuro non si replichi, ma riformare i Fingernails fu grandioso, finalmente ci eravamo decisi a chiamare un cantante solista, smettendo cosi’ di alternarci io e Angus al microfono e l’entrata di Anthony Drago alla voce fu veramente la ciliegina sulla torta. I pezzi vecchi assumevano un impatto decisamente diverso con Anthony e capimmo subito che il gruppo era ad una svolta epocale, la critica ci dava ragione alla grande in questo senso. Purtroppo io ero all’apice del mio essere “diversamente sensibile” e le mie dipendenze ebbero la meglio sia sul mio fisico che sulla mia mente e finii per crollare. Il gruppo si preparava a registrare per un’etichetta tedesca e si prospettavano live in Germania.
Di comune accordo io e Angus decidemmo che era meglio per me fermarmi per disintossicarmi e rimettermi in carreggiata. Ci sono voluti altri 3 anni di umilianti ricadute, prima di rendermi conto che il mio problema non erano le mie dipendenze, ma era un mio problema interiore, una sorta di “Mr. Hyde” che albergava in me, trovai il coraggio di ribellarmi anche a lui e dal 2007 cominciai il mio percorso per tornare ad una vita dignitosa.
Dopo tutto questo tempo pretendere di rientrare nei Fingernails, dopo tutte le soddisfazioni che il gruppo aveva preso anche grazie al nuovo bassista Big Richard (degli Hammer, Ndr.) mi sembrava davvero troppo. Ma sia a me, che penso ad Angus, faceva male il fatto di non collaborare piu’ insieme e ci inventammo un progetto alternativo che chiamammo “Fingernails ‘80” con il quale suonammo una volta a Roma, con il vecchio batterista dei Fingernails, e una volta a parma con Necrovomiterror, l’attuale batterista dei W&P, che si offri’ di suonare con noi. La cosa funzionava e decidemmo di tornare a scrivere del nuovo materiale insieme, per non creare confusione tra i Fingernails e i Fingernails ’80, decidemmo di cambiare nome.
Necrovomiterror suggeri’ il titolo di un brano dell’87 dei Fingernails il cui testo era stato scritto da me: ‘Whisky & Pain’, a me sembro’ subito perfetto, era il riassunto della mia vita … e in qualche modo scoprii anche di essere stato un profeta, su quel che sarebbe stata la mia vita… Ahahahahahahahahahah.
Che ricordo hai del pubblico degli anni ’80 e cosa ti manca piu’ di loro? Hai piu’ rapporti con gli amici dell’epoca?
Negli anni ’80 ero io per primo uno del pubblico, anche quando ero sul palco continuavo a sentirmi uno di loro … eravamo diversi dal pubblico di oggi, si e’ persa un po’ la voglia di scatenarsi sotto il palco, di pogare e via dicendo, almeno per quanto riguarda la scena di Roma, ma gia’ se ti sposti di qualche chilometro si ricomincia a respirare quell’atmosfera da live in stile ’80… Penso che molto dipenda dai locali dove si suona, che non calcolano proprio un po’ di spazio di fronte al palco, ma riempono i locali di tavoli e sedie, dove l’unica cosa che puoi fare e’ ascoltare da seduto e consumare quello che ti offrono…
Ci racconti dell’apparizione a videomusic nell’intervista con Kleever? Che ricordi hai di quella giornata?
Di quell’esperienza ricordo la gioia dei giorni precedenti, da quando venimmo invitati a quando partimmo, avevamo la sensazione di essere stati chiamati a fare qualcosa di importante, per la prima volta apparivamo in tv… ricordo il dispiacere per non poter partire con Duracell perche’ non riusci’ a liberarsi dal lavoro… Partimmo con Angus e un nostro carissimo amico che spacciammo per procuratore della band (ahahahahahah). Di quella giornata ricordo soprattutto il lambrusco, l’intervista me la sono rivista poi registrata in videocassetta, perche’ i miei ricordi si fermano all’inizio del viaggio!!!
Cosa cancelleresti dell’epoca e della tua permanenza con i Fingernails?
Non cancellerei niente dell’epoca, della mia permanenza con i Fingernails e del mio passato in generale… anche se e’ stato un percorso tortuoso e ho fatto parecchie stronzate, e’ stato un percorso che mi ha portato ad essere quello che sono adesso e mi piace l’uomo che sono diventato.
Che effetto ti fa oggi nei W&P risuonare qualche pezzo dei vecchi dei vecchi Fingernails? Preferisci suonare brani nuovi?
Mi fa sempre piacere rispolverare qualche vecchio pezzo dei Fingernails, anche perche’ sono curioso di vedere l’effetto che fanno su chi ci viene a vedere adesso, anche perche’ preferisco rispolverare brani che ormai i Fingernails non eseguono piu’. Quando sono sul palco comunque e’ indifferente che pezzi suono, e’ comunque uno show dei W&P.
Hai scritto parecchi brani dei Fingernails, ma quale brano ti rappresenta o ami di piu’?
Sicuramente il brano che mi rappresenta di piu’ e’ “Born To Lose, Live To Win”, quello a cui sono piu’ affezionato invece e’ “Queen of the Street” perche’ e’ stato il mio primo brano completo in assoluto, dove ho scritto sia la musica che il testo. Ma amo tutti i pezzi del periodo della mia permanenza nei Fingernails.
Come vedi il tuo futuro nella musica? Continueranno le collaborazioni con Angus?
Il mio futuro nella musica spero che continui ad essere quello che e’ nel presente, oggi. Con Angus le collaborazioni continueranno fino a che avremo qualcosa da dire, abbiamo i Whisky & Pain che sono solo all’inizio e spero che abbiano lunga vita. Al momento stiamo anche prepando una raccolta di pezzi del progetto Kaotika, una sorta di “the best” su cd, rivisto e corretto, che sicuramente regaleremo ai nostri live, Ho una tribute band dei Motorhead (!!!!) che si si chiama Bomber e che mi sta’ dando molte soddisfazioni, e’ un periodo magico che spero duri il piu’ a lungo possibile…..
Che ricordi hai di Baffo (Baffo Jorg, Ndr.)?
Del Baffo ho tantissimi ricordi, tutti i concerti visti insieme, tutte le volte che abbiamo suonato per la sua organizzazione ecc. ecc. Il ricordo piu’ bello, comunque, rimane sicuramente l’intervista che ci fece quando il suo “Metal Massacre” era ancora solo una trasmissione, l’unica tra l’altro negli anni ‘80, che trasmettesse metal in radio, dalle frequenze della nota Radio Rock. L’intervista che ci invito’ a fare in trasmissione era il mio primo traguardo di un certo spessore, sono felice di averlo condiviso con lui ed i Fingernails!
C’è un vecchio filmato dell’86 in cui eri totalmente ubriaco e sbattesti tutto in terra, ma erano veramente cosi’ stravolgenti i Fingernails on stage? Che ricordi hai dei concerti dell’epoca?
Il video in questione ha il privilegio di essere l’unico concerto dell’epoca impresso su pellicola, venimmo interrotti dopo pochissimi pezzi, non era certo una novita’, quella che fossi ubriaco durante un concerto, anzi in quei tempi era la normalita’; era una mia brutta abitudine quella di salire completamente ubriaco sul palco. Secondo me non eravamo travolgenti come appare in quel video, ma molto molto di piu’! Quella volta finii con lo spaccare tutto perche’ sicuramente c’era un qualcosa che non mi piaceva, ma non so’ affatto cosa potesse essere…
Quanto e’ rimasto di quel ribelle che eri 25/30 anni fa?
Io sono l’evoluzione del ribelle che ero un tempo. All’epoca, ancora non lo sapevo, ma mi ribellavo soprattutto a me stesso, i famosi “loro” contro i quali mi scagliavo nei testi, non erano altro che proiezioni delle mie paure, del mio sentirmi sempre giudicato, del mio egocentrismo e via discorrendo…. Adesso che ho lavorato parecchio su me stesso e ho vinto sulle mie dipendenze, sono un ribelle che ha ben chiaro contro chi ribellarsi e nella societa’ in cui viviamo, ce ne sono di cose che non vanno affatto bene e alle quali ribellarsi…
*intervista a cura di Maurizio B.
Oggi Marco “Bomber” Santoni, insieme ad Angus Bidoli suona negli Hurricane!
“Gli Hurricane nascono dalle ceneri del progetto Whisky & Pain. A due anni di distanza, questi due pionieri del metal nostrano, decidono di dar vita ad un altra esperienza legata alla loro storia, cominciata nel lontano 1985, quando il Bomber entrò come bassista nei Fingernails di Angus (gruppo ancora oggi in attività, con il solo Angus della formazione degli anni ’80’ , formazione che oltre ad Angus e Bomber vedeva dietro le pelli il compianto Riccardo “Duracell” Lipparini, scomparso in un incidente stradale nel 1996).
Con gli Hurricane i due propongono un sound grezzo , speed, old school, già proposto dai W&P nel sopra citato disco. Assoldato il giovanissimo El Tito alla batteria, il 16 Luglio 2013 cominciano le prove e presto l’uragano A&B sarà pronto per devastare i palchi nei loro live!”
Fondatore di Suoni Distorti Magazine e motorheadbanger.