Il successo di XAVIER RUDD al Teatro della Concordia di Venaria Reale, report e foto della serata
Xavier Rudd ha intrapreso quest’anno uno dei più grandi tour di qualsiasi altro artista australiano, con al momento ben 86 date in supporto dell’ultimo album ‘Jan Juc Moon’. Tra queste tappe c’è stata anche quella al Teatro Concordia di Venaria Reale (Torino) del 23 Ottobre scorso, dove abbiamo avuto il piacere di partecipare, grazie alla preziosa cordialità di Shining Production (che ringraziamo). L’eclettico artista ha fatto il suo ritorno in Italia dopo ben due anni, riscuotendo un importante riscontro.
Xavier Rudd non ha davvero eguali, in quanto nessun altro fa esattamente quello che fa lui; un artista unico nel suo genere. La performance al Teatro Concordia è stata di prim’ordine. L’artista ha presentato diversi suoi classici, incluse alcune versioni riarrangiate in chiave reggae (la maggior parte, addirittura, migliori delle versioni originali, a mio modesto parere) da rendere l’intero concerto con una partecipazione di pubblico pazzesca. Il concerto di questa sera è stato uno dei migliori, nel suo genere, a cui ho partecipato in questi ultimi anni.
Se siete fans della musica reggae, del folk aborigeno, della word music, insieme alla musica d’élite, ai testi ed ai messaggi molto socialmente consapevoli, non potete perdere un concerto di Xavier Rudd. Il meglio di quanto si possa immaginare in un live.
L’artista si è presentato come suo solito, circondato da svariati strumenti musicali ordinati sul palco in modo da potersi spostare facilmente: tre didgerodoo su di un supporto dinnanzi a sé e sulla batteria, una chitarra sulle sue gambe, uno stompbox ai suoi piedi e vicino, pronti all’uso, il banjo, delle armoniche e percussioni. Molte delle canzoni di Rudd vertono su temi socialmente impegnati, quali l’ambientalismo e i diritti degli aborigeni.
Ad aprire il concerto è stato Bobby Alu, percusionista che ha viaggiato ben 5 anni in tour con Xavier, questa sera anche lui in veste da solista con un suono fresco e semplice. Sapori di ukulele polinesiano, ritmi del Pacifico, canzoni orecchiabili, con armonia premurosa e potente, accolto molto bene dal pubblico torinese.
Una serata, dal mio punto di vista, difficile da dimenticare.
Report e foto di Pino Panetta