I KARMA al Serravalle Rock 2024 con I SEGRETI DI HANSEL
Il karma gira, dicono quelli ben informati…
…beh, devo dire che anche i Karma non stanno fermi, o meglio: ultimamente non lo sono stati.
I nostri eroi, dopo il successo l’esordio omonimo del 1994 fortemente rock come la scena di Seattle insegna, pubblicano il successivo Astronotus del 1996 che grazie all’inserimento del percussionista Pacho porta il gruppo verso uno stile fortemente personale ed ispirato ai canoni degli anni 60/70 con lunghe improvvisazioni sonore. Nel 1996 si conclude il tour a supporto di Astronotus con 9.000 copie vendute, e un totale di oltre 23.000 sommando anche la prima uscita ma, inspiegabilmente, la band si ferma per un momento di pausa che, a conti fatti, supera i 25 anni.
Cinque lustri sono tanti per una band che a parte qualche passaggio su Videomusic (sigh!) non ha mai goduto di un supporto degno di tale nome, ma – c’è sempre un ma – non stiamo parlando di boy band o tormentoni estivi ed ecco che una intera generazione di vecchi rocker (io per primo) ha goduto nel vedere la notizia di una nuova attività che avrebbe portato poi alla fatidica e tanto agognata terza uscita. Centellinando e sfruttando sapientemente i social i nostri hanno finalmente pubblicato K3 nell’ottobre dello scorso anno e, con molta karma 🙂, la macchina dei concerti si è rimessa in moto: prima con 8 date di cui il sold out al Bloom di Mezzago, poi con lo Spring Tour e con una manciata aggiuntiva di date che hanno portato il gruppo milanese a quella che è stata la loro ultima data del tour estivo: l’ottava edizione del Serravalle Rock che anche quest’anno – ribadiamolo ad ingresso gratuito – ha saputo proporre tre serate all’insegna dell’ottima musica, diversa per ritmi e melodie ma similare per emozioni ed intensità.
Il sottoscritto, dopo essersi gustato le esibizioni del 1996 al Settembre Quarratino e al Rock On Fest, non poteva non essere presente ed ecco che, Canon al collo, è pronto a rientrare nel Circle Of Karma.
Ad aprire le danze all’interno delle rovine della suggestiva Rocca di Castruccio i Segreti di Hänsel, band pisana attiva dal 2017 con due album all’attivo, l’ultimo dei quali Tienimi Ora, vede il contributo artistico di una istituzione del punk / rock alternativo italiano, Dome La Muerte. La loro proposta spazia dal rock alternativo italiano più classico (Marlene Kuntz, Afterhours) a passaggi quasi cantautorali sferzati dalla potenza e l’attitudine del metallaro del gruppo, Alessandro, che spesso ruba la scena per irruenza e fisicità. Il tempo a loro disposizione scorre veloce tanto che sono costretti a tagliare la scaletta ma il pubblico apprezza l’energia e l’onestà di questa nuova realtà dell’underground che, parole di David Moretti, deve essere sempre supportato quando siamo davanti a gruppi di valore.
Veloce cambio palco ed ecco apparire le silhouette dei cinque musicisti: nel mentre parte la intro K3 il pubblico avvolge il gruppo in un unico abbraccio: David, Pacho, Andrea, Diego e l’ospite Ralph Salati dai metallers Destrage. Neri Relitti apre la set list che saccheggia a piene mani il lavoro in promozione seguita da Abbandonati a me per un veloce salto al disco d’esordio con Cosa resta che sveglia il pubblico ipnotizzato dalle melodie del quintetto sul palco. David ringrazia chi è stato vicino al gruppo in questi lunghi anni e che lo ha supportato silenziosamente e mai invadendo quella che era stata la scelta di isolamento, i tecnici di palco per aver lavorato sotto il sole cocente di fine luglio e tutti noi che fisicamente siamo là a testimoniare che le storie d’amore non finiscono al primo impedimento…
Luce esatta e Atlante riportano l’attenzione sul nuovo disco e ancora mi ritrovo ad ondeggiare tra le prime file, rapito dall’intensità della musica e dalla poesia dei testi per essere poi, ancora una volta, svegliato dalla violenza di Terzo millennio dal secondo (e da me amatissimo) disco del quintetto milanese. Continua il saccheggio del nuovo disco, Ophelia, Il monte analogo ed Eterna, dedicata alla compagnia di vita, chiudono il concerto in attesa di Corda di parole, secondo singolo e primo pezzo del bis richiesto dal pubblico. La potenza del pezzo fa da apripista ai due classici del disco di debutto che andranno ad impreziosire la serata, La terra e Il cielo cantati all’unisono dai presenti sotto il palco; a chiudere una cover, unica concessione all’altrui repertorio, Teardrop dei Massive Attack interpretata in modo magistrale con un arrangiamento alla Karma! Applausi.
Il gruppo lascia il palco ma resta a disposizione degli spettatori che vanno personalmente a ringraziare i disponibilissimi musicisti che non lesinano strette di mano, sorrisi e foto ricordo; attendo il mio turno e mi presento a David, già incontrato per le interviste di Loud n’Proud (qui la nostra chiaccherata) portando con me un cimelio, la nostra foto fatta al Rock On: la guardiamo, ci guardiamo e scoppiamo a ridere… avevo 28 anni e ne sono passati altrettanti, entrambi siamo cambiati e non poco.
La proposta di farne una nuova con la testimonianza del passato è subito accettata (grazie al mitico Chimentelli per essersi improvvisato paparazzo) ed è la scusa per parlare del futuro del gruppo: una ulteriore data a Milano il prossimo 29 novembre dove dovrebbero trovare spazio anche i due pezzi che avrei ascoltato volentieri (Una stella che cade e Lo stato delle cose), una sorpresa per ricordare l’esordio del 1994 e altre primizie che prima o poi la band svelerà.
Torno a casa soddisfatto, ancora una serata di grande rock, di passione e semplicità d’animo. Gli ingredienti perfetti per una vita in armonia con sé stessi e gli altri.
Che il Karma vi sorrida. Sempre.
E che i Karma suonino. Sempre.
A cura di Luca Guiotto
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