Gli AFRICA UNITE al gran finale del Flowers Festival 2024, photoreport della serata

Gli AFRICA UNITE al gran finale del Flowers Festival 2024, photoreport della serata

Finalmente un concerto praticamente sotto casa, dove mi son potuto recare a piedi. Collegno, nella prima cintura di Torino, è da anni il sito estivo per i grossi eventi dell’estate torinese. L’ex Colonia Sonora da alcuni anni vede prender vita al Flowers Festival, che propone sempre un ricco calendario con grossi nomi nazionali ed internazionali.

Lo scorso sabato -13 luglio- è stata la volta del reggae nostrano per la serata finale con i grandi Africa Unite, band nata a Pinerolo (TO) nel lontano 1981 e con alle spalle una lunga attività musicale internazionale. Il nome iniziale era Africa United, mutato poi in Unite per non somigliare ad una squadra di calcio. Il nome è derivato dall’omonima canzone di Bob Marley, artista al quale si sono sempre direttamente ispirati. Considerati dalla critica la band più autorevole del panorama reggae italiano gli Africa Unite nascono da una idea di Bunna (Vitale Bonino) e Madaski (Francesco Caudullo) durante una serata-tributo a Bob Marley. Nell’arco della loro lunga carriera hanno prodotto ben 15 album di cui l’ultima loro fatica è datata 2022 e porta il titolo di ‘Non è fortuna’ al quale segue, sul finire della prima metà del 2023, un tour estivo di presentazione, prima del quale il chitarrista Marco “Benz” Gentile comunica tramite social l’abbandono del gruppo.

Erano anni che non vedevo gli Africa Unite dal vivo e quale migliore occasione in questa serata che mi ha fatto tornare ragazzino quando andavo a sentire Bunna e Madaski nei vari centri sociali del Piemonte o ai rinomati Murazzi di Torino?

Devo ammettere che la band è, ovviamente, molto cresciuta professionalmente e sul palco. Nonostante la loro età hanno dimostrato una energia unica, in particolare Nicola Paparella (Papa Nico) alle percussioni e membro presente nella formazione sin dal 1988. Ricordavo Bunna sempre per la sua figura eccentrica e per i suoi lunghi dread, ma mai mi sarei immaginato che sarebbero arrivati fino alle caviglie.

Il pubblico della serata era variegato tra anziani e famiglie con piccoli a seguito ed ecco salire sul palco gli Africa Unite con l’intro sulle note de ‘L’Attacco al Tasto’ e subito comincia il concerto vero e proprio con ‘L’Esercito con gli Occhiali a Specchio’, mentre entra Bunna con i suoi dread raccolti sopra testa. Seguono i brani senza presentazioni uno dietro l’altro, fra pezzi storici e quelli più recenti. In sequenza abbiamo ascoltato ‘Il Mistero del Numero Scomparso’, ‘Amantide’, ‘La Storia’, ‘Così Sia’ e la famosa ‘Il Partigiano John’, pubblicata nel 1995, una canzone dedicata al tema della Resistenza il cui titolo si ispira a ‘Il partigiano Johnny’ di Beppe Fenoglio.

Moltissimi i brani proposti per terminare le due ore abbondanti di spettacolo per chiudere poi con ‘U Man Rights’ e salutare il pubblico presente tra inchini ed abbracci sul palco.

Una serata difficile da dimenticare. Grazie Africa Unite!

Report e foto a cura di Pino Panetta

 

AFRICA UNITE live @ Flowers Festival 2024