COCAINE KAMIKAZE + IN-SIGHT al Legend Club (MI): il live report

COCAINE KAMIKAZE + IN-SIGHT al Legend Club (MI): il live report

Dopo il rinvio della data inizialmente prevista per il 29 maggio, la temibile accoppiata death metal lombarda composta dai Cocaine Kamikaze e gli In-Sight, è pronta a far tremare il noto Legend Club di Milano il 4 luglio 2021 per un evento targato Cerberus Booking.

La serata inizia con gli In-Sight band nata a Como nel 1996 con all’attivo il quinto disco “Endorsed by Hate”, le luci si abbassano e preceduti dall’intro prendono posizione sul palco con una rinnovata formazione, senza indugi partono con “Not In My Name” scaraventando sui presenti un muro di decibel. Nel corso degli anni la band ha subìto dei cambiamenti, l’attuale formazione al primo impatto pare una macchina dagli ingranaggi ben oliati, come un carro armato macinano un pezzo dopo l’altro facendo terra bruciata. Ritmiche schiaccianti e assoli spietati da parte di Michele Lupo e Marco Gilardoni si susseguono senza sosta, accompagnate dalle viscerali linee di basso ad opera di Giovanni Raddi (White Skull) e una batteria terremotante messa a punto dal pilastro portante Mec unico membro originale. Il sound è ben saldato allo swedish death metal dove s’incastrano perfettamente le vocalità dei due frontman Maro e Pec, detentori di un growl potente e cavernoso che fa sanguinare i timpani dei presenti, i quali rispondono positivamente a ogni pezzo. Pogo, moshpit, circle pit, wall of death??? Purtroppo niente di tutto ciò a cui siamo abituati, il pubblico è costretto a rimanere seduto ma grazie all’energia e passione dimostrate dalla band l’entusiasmo non manca mai, inoltre per il pezzo “No Compromise” lasciano il microfono al loro amico Claudio Facheris in quanto ex cantante dei Methedras si dimostra altrettanto talentuoso. Il tempo è tiranno ma sufficiente ai nostri per suonare l’intero nuovo disco, con “The Awful Truth” terminano un’esibizione dirompente e raccogliendo meritati applausi, lasciano il palco agli headliner.

Setlist:
Intro
Not In My Name
Black Opera
Informutation
No Compromise
Boogie Man
The Awful Truth

Dopo la mazzata ricevuta dagli In-Sight possiamo dare il benvenuto ai Cocaine Kamikaze, band emergente di Milano autodefinita narco-death metal con all’attivo il debut album “The Gentle Art of Snorting Cocaine and Killing People in the Name of Satan”. Durante l’intro delle figure inquietanti entrano in scena, sporche di sangue e con il viso pitturato di nero e per metà coperto da strati di garza sudicia, accolti calorosamente irrompono sulle note di “In Nomine Cokaze” ed ecco apparire la frontwoman Cokaze’s Wife (Queen Of Evil) che mette tutti a tacere con un growl incendiario. I nostri investono il locale con un death metal old school solcato dai riff e assoli laceranti sprigionati dalle chitarre di filo spinato di Beastemmia e Er lametta 2.0 (Sancho Molestator), sostenuti dalle martellanti parti di batteria ad opera di Tritator of Bar’Hell e combinati con le linee di basso roboante e metallico scagliate da Insulto. I nostri Kamikaze si abbattono sul pubblico senza fare prigionieri in particolare Cokaze’s Wife, che con il suo fascino minaccioso e le sue corde vocali roventi tiene in pugno i presenti. I Cocaine Kamikaze con la violenza dei pezzi proposti e la furiosa presenza scenica, hanno fatto tremare il locale come una scossa tellurica riscontrando buon successo con uno show breve ma intenso, onestamente l’unica cosa che gli rimprovero avendo un disco da promuovere è di aver eseguito una cover dei Death e degli Hypocrisy togliendo spazio ai pezzi originali.

Grazie alle distruttive performance da parte degli In-Sight e Cocaine Kamikaze, il death metal made in Italy ha regnato incontrastato lasciando un segno indelebile al Legend Club. Sinceri complimenti a entrambe le band che hanno sudato sangue sino all’ultima nota, un ringraziamento a Saverio Mollica della Cerberus Booking per aver organizzato l’evento, con la speranza che i futuri si potranno godere appieno senza restrizioni. Alla prossima!

Setlist:
Intro
In Nomine Cokaze
The Altar
Anno da Macrop 666
Deserved Abuse
Pull The Plug (Death cover)
Death Metal Mafia
Valley of The Damned (Hypocrisy cover)